Inter, da Colpani a Carnesecchi e Baldanzi: i nomi sulla lista di Marotta

I nerazzurri puntano sui talenti nostrani. L’Italia di Spalletti a Bari contro Malta era piena di interisti: erano sei i nerazzurri. La linea dell’ad sposata da Ausilio, ma si guarda anche ai parametri zero: la situazione aggiornata
Inter, da Colpani a Carnesecchi e Baldanzi: i nomi sulla lista di Marotta© Roberto Garavaglia/ag. Aldo Liverani sas

MILANO - Da Roberto Mancini a Luciano Spalletti, passando per Antonio Conte e Simone Inzaghi. C’è un filo che lega questi allenatori: intanto hanno allenato tutti l’Inter e tre di essi hanno anche guidato la nazionale azzurra. Mancini e Spalletti, da due anni a questa parte, stanno però sfruttando alla grande il lavoro di Inzaghi con i giocatori italiani. Sabato sera a Bari contro Malta, infatti, per l’ennesima volta negli ultimi mesi, la nazionale azzurra era piena di interisti: quattro nell’undici titolare - Darmian, Bastoni, Dimarco e Barella - più Acerbi e Frattesi in panchina, con il secondo entrato e ancora in gol. È dunque sempre Ital-Inter, in nazionale, come in nerazzurro, perché gli italiani nell’Inter non solo ci sono, ma giocano, anche visto che sono quattro quelli fissi nell’undici “tipo” di Inzaghi, con Frattesi in rampa di lancio e Darmian che ha dovuto lasciare il posto a Pavard, dopo aver comunque disputato sei mesi di grandissimo livello, compresa una finale di Champions.

Marotta e lo zoccolo duro italiano

La scelta di puntare su uno zoccolo duro italiano è uno dei dogmi storici dell’ad Marotta, sposato però in toto dal ds Ausilio e valorizzato da Inzaghi, e su questa linea l’Inter intende proseguire. Così si spiega l’ingaggio in estate di Frattesi, destinato però a non rimanere l’ultimo colpo tricolore. La dirigenza, infatti, guarda soprattutto all’estero per pescare altri parametri zero d’impatto - come lo sono stati nelle ultime annate Onana e Thuram -, ma non perde di vista i talenti nostrani. Come abbiamo raccontato sul giornale di ieri, i nerazzurri, così come altri top club, hanno messo gli occhi su Andrea Colpani del Monza. Ma il trequartista di Palladino non è l’unico sulla lista. Colpani piace molto per qualità, duttilità tattica, fisico e piede mancino, Ausilio lo ha seguito spesso anche dal vivo e i rapporti con il suo entourage sono buoni e consolidati. Il tutto senza dimenticare la grande amicizia che lega Colpani a Bastoni, compagni di mille battaglie nelle giovanili atalantine (ma questo non basta per un trasferimento, basti ricordare quanto successo nei mesi scorsi con Scamacca che scelse di non raggiungere a Milano il “fratello” Frattesi).

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Inter, dal vice Sommer a Baldanzi

L'Inter continuerà a monitorare Colpani e nella seconda metà di stagione si capirà se il corteggiamento porterà anche un'offerta oppure se i nerazzurri sceglieranno di battere altre strade. Per esempio in estate l’Inter dovrà capire come comportarsi in porta: Sommer ovviamente rimarrà, però lo svizzero avrà 35 anni e bisognerà pensare a un'alternativa di spessore. Difficile pensare che possa rimanere Audero (ma non è da escludere), piace il brasiliano Bento, ma il mirino è focalizzato sull'Italia e Bergamo dove gioca - non sempre - Carnesecchi, oltre al sogno Scalvini. Dopo aver perso Vicario, soffiato dal Tottenham ancora prima che l'Inter potesse imbastire l'operazione con l'Empoli, ora l'obiettivo potrebbe finire su Carnesecchi, sfruttando gli ottimi rapporti con i Percassi. E a Empoli gli occhi sono sempre fissati su Baldanzi, ma anche sulla mezzala Fazzini.

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MILANO - Da Roberto Mancini a Luciano Spalletti, passando per Antonio Conte e Simone Inzaghi. C’è un filo che lega questi allenatori: intanto hanno allenato tutti l’Inter e tre di essi hanno anche guidato la nazionale azzurra. Mancini e Spalletti, da due anni a questa parte, stanno però sfruttando alla grande il lavoro di Inzaghi con i giocatori italiani. Sabato sera a Bari contro Malta, infatti, per l’ennesima volta negli ultimi mesi, la nazionale azzurra era piena di interisti: quattro nell’undici titolare - Darmian, Bastoni, Dimarco e Barella - più Acerbi e Frattesi in panchina, con il secondo entrato e ancora in gol. È dunque sempre Ital-Inter, in nazionale, come in nerazzurro, perché gli italiani nell’Inter non solo ci sono, ma giocano, anche visto che sono quattro quelli fissi nell’undici “tipo” di Inzaghi, con Frattesi in rampa di lancio e Darmian che ha dovuto lasciare il posto a Pavard, dopo aver comunque disputato sei mesi di grandissimo livello, compresa una finale di Champions.

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La scelta di puntare su uno zoccolo duro italiano è uno dei dogmi storici dell’ad Marotta, sposato però in toto dal ds Ausilio e valorizzato da Inzaghi, e su questa linea l’Inter intende proseguire. Così si spiega l’ingaggio in estate di Frattesi, destinato però a non rimanere l’ultimo colpo tricolore. La dirigenza, infatti, guarda soprattutto all’estero per pescare altri parametri zero d’impatto - come lo sono stati nelle ultime annate Onana e Thuram -, ma non perde di vista i talenti nostrani. Come abbiamo raccontato sul giornale di ieri, i nerazzurri, così come altri top club, hanno messo gli occhi su Andrea Colpani del Monza. Ma il trequartista di Palladino non è l’unico sulla lista. Colpani piace molto per qualità, duttilità tattica, fisico e piede mancino, Ausilio lo ha seguito spesso anche dal vivo e i rapporti con il suo entourage sono buoni e consolidati. Il tutto senza dimenticare la grande amicizia che lega Colpani a Bastoni, compagni di mille battaglie nelle giovanili atalantine (ma questo non basta per un trasferimento, basti ricordare quanto successo nei mesi scorsi con Scamacca che scelse di non raggiungere a Milano il “fratello” Frattesi).

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