MILANO - Cervello dell’Inter. Infallibile dal dischetto. Tecnica cristallina e fame di vittoria al servizio dei nerazzurri. Hakan Calhanoglu continua a crescere. Il turco, definito dal suo ct Montella: «Il miglior centrocampista d’Italia, forse anche del mondo», per un pensiero condiviso anche da Balotelli, che a Tv Play ha incensato il collega inserendolo: «Tra i top 5 d’Europa» e sottolineando quanto oggi sia: «Importante e decisivo per il suo team», dopo essere diventato un leader carismatico in campo e un uomo spogliatoio fondamentale per i vice campioni d’Europa, insegue un particolare primato: quello di migliorare il numero di reti siglate nel singolo campionato.
Calhanoglu, l'evoluzione all'Inter
La migliore annata di Calhanoglu, a livello di marcature, risale al 2013-14, quando l’allora trequartista dell’Amburgo mise a referto 11 centri in Bundesliga. In Serie A il calciatore, che il prossimo febbraio compirà 30 anni, ha toccato la vetta realizzativa con il Milan, nel 2019-20, con 9 gol. Oggi Calha è a quota 6 in 14 presenze, un bottino sicuramente importante per chi sì è il rigorista della sua squadra (a proposito, Hakan in Italia ha calciato in tutto 14 rigori, segnando sempre), calcia spesso le punizioni, ma non gioca più a supporto delle punte e così vicino alla porta avversaria, bensì giostra il gioco dei suoi letteralmente nella zona nevralgica del campo. Resta più che evidente l’evoluzione di un atleta diventato oggi “tuttocampista”, con piedi educati e tiri micidiali al servizio della squadra, vedi la rete siglata al Napoli, la prima su azione dopo quella, altrettanto spettacolare, rifilata all’Hellas nel tennistico 6-0 di Verona di maggio, insieme però al volersi sacrificare e a una grinta feroce di chi vuole migliorare costantemente, per il suo bene e per quello collettivo.