Inter, senti Manicone: "Taremi è un fuoriclasse, non si accontenta mai"

Il primo assistente dell'Iran racconta l'obiettivo di mercato dei nerazzurri: "Lavorare con lui è facile: in Nazionale mi ha dato il benvenuto... in italiano"

MILANO - Antonio Manicone, ex centrocampista dell'Inter e storico vice di Petkovic nella Lazio e nella nazionale svizzera, oggi è primo assistente allenatore dell’Iran. In attesa dell'inizio della Coppa d’Asia per la sua selezione, inserita nel girone con Emirati Arabi Uniti, Palestina e Hong Kong, Manicone dal ritiro di Doha, ci racconta chi sia Mehdi Taremi, obiettivo di mercato dell’Inter, dipingendo un quadro umano ammirevole dell'uomo e uno tecnico assolutamente invidiabile del centravanti oggi in forza al Porto.

Partiamo con una domanda scontata, ma fondamentale. Manicone, che tipo di giocatore è Taremi?
"Intelligente, sa riconoscere gli spazi nella fase di possesso e di non possesso. Possiede doti fisiche notevoli, un’ottima tecnica, un buon fiuto del gol. È bravissimo quando attacca la profondità, con o senza palla al piede, anche grazie alla sua velocità. Per me può far e sia la prima che la seconda punta, tanto che con noi gioca in coppia con Azmoun. Proprio grazie alla sua intelligenza può fare tutto: fa giocare bene il compagno di squadra, gli piace venire incontro alla palla per giocare la sfera, sa inserirsi nel momento più opportuno. Parliamo di un attaccante moderno, uno che può essere molto utile anche quando le squadre avversarie si chiudono. Taremi è un calciatore forte, indipendentemente con e contro chi gioca trova sempre il colpo, quello che magari non è stato provato in allenamento. E ti risolve quindi la partita. Ecco, per fortuna ci sono giocatori così".

Che tipo di persona è invece fuori dal campo?
"Un ragazzo molto educato, rispettoso, che ama il gruppo. Una persona socievole, non si tira indietro nemmeno alle richieste dei tifosi per foto e autografi. Oserei dire che è una persona normale. Non è individualista, né si sente una star nonostante rispetto a tanti altri calciatori della nazionale abbia un passato molto, molto importante. Taremi mette a proprio agio tutti quelli che lo circondano. Lo ha fatto anche con me. Pensi che la prima volta che l’ho visto mi ha detto: “Ciao, come stai? Tutto bene?”, ogni singola parola era stata pronunciata in italiano, nonostante non parli ovviamente la nostra lingua. È stato molto gentile, in più si era informato e conosceva il mio passato. Mi ha accolto e dato il benvenuto a nome di tutta la squadra".

Quale è il ruolo di Taremi nell’Iran?
"È il leader della nostra nazionale, quello a cui i giovani chiedono consiglio e che viene visto come l'esempio da seguire. Ora sente la responsabilità, insiem agli altri giocatori più esperti, di centrare un buon risultato nell’imminente Coppa d’Asia".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Com’è lavorare con lui?
"È uno di quei calciatori che tutti vorrebbero avere, sia per le peculiarità umane, sia per quelle tecniche precedentemente elencate".

Pensa si esprima meglio come unica punta o in coppia con un altro attaccante?
"Dipende dalla struttura della squadra e dai calciatori che ha al suo fianco. Le variazioni del sistema sono tante, ma lui come le ho detto prima, può certamente fare tutto".

Da leader della Nazionale dell’Iran, è uno comunque che ascolta?
"Ascolta, ascolta. Poi chiaramente esprime anche il suo punto di vista e tiene a rapporto la squadra quando e se serve. Ma ascolta sicuramente i dettami e le richieste del tecnico. Lavorare con lui è facile. È umile, parliamo di un atleta che ha voglia di migliorarsi, di fare sempre meglio per raggiungere nuovi successi e risultati considerevoli. Non si accontenta mai. E vuole vincere sempre. Cerca di trasmettere la sua esperienza agli altri, oltre che di aiutare i più giovani. Lo apprezzo anche perché sa perfettamente che è il gruppo quello che vince e non il singolo".

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MILANO - Antonio Manicone, ex centrocampista dell'Inter e storico vice di Petkovic nella Lazio e nella nazionale svizzera, oggi è primo assistente allenatore dell’Iran. In attesa dell'inizio della Coppa d’Asia per la sua selezione, inserita nel girone con Emirati Arabi Uniti, Palestina e Hong Kong, Manicone dal ritiro di Doha, ci racconta chi sia Mehdi Taremi, obiettivo di mercato dell’Inter, dipingendo un quadro umano ammirevole dell'uomo e uno tecnico assolutamente invidiabile del centravanti oggi in forza al Porto.

Partiamo con una domanda scontata, ma fondamentale. Manicone, che tipo di giocatore è Taremi?
"Intelligente, sa riconoscere gli spazi nella fase di possesso e di non possesso. Possiede doti fisiche notevoli, un’ottima tecnica, un buon fiuto del gol. È bravissimo quando attacca la profondità, con o senza palla al piede, anche grazie alla sua velocità. Per me può far e sia la prima che la seconda punta, tanto che con noi gioca in coppia con Azmoun. Proprio grazie alla sua intelligenza può fare tutto: fa giocare bene il compagno di squadra, gli piace venire incontro alla palla per giocare la sfera, sa inserirsi nel momento più opportuno. Parliamo di un attaccante moderno, uno che può essere molto utile anche quando le squadre avversarie si chiudono. Taremi è un calciatore forte, indipendentemente con e contro chi gioca trova sempre il colpo, quello che magari non è stato provato in allenamento. E ti risolve quindi la partita. Ecco, per fortuna ci sono giocatori così".

Che tipo di persona è invece fuori dal campo?
"Un ragazzo molto educato, rispettoso, che ama il gruppo. Una persona socievole, non si tira indietro nemmeno alle richieste dei tifosi per foto e autografi. Oserei dire che è una persona normale. Non è individualista, né si sente una star nonostante rispetto a tanti altri calciatori della nazionale abbia un passato molto, molto importante. Taremi mette a proprio agio tutti quelli che lo circondano. Lo ha fatto anche con me. Pensi che la prima volta che l’ho visto mi ha detto: “Ciao, come stai? Tutto bene?”, ogni singola parola era stata pronunciata in italiano, nonostante non parli ovviamente la nostra lingua. È stato molto gentile, in più si era informato e conosceva il mio passato. Mi ha accolto e dato il benvenuto a nome di tutta la squadra".

Quale è il ruolo di Taremi nell’Iran?
"È il leader della nostra nazionale, quello a cui i giovani chiedono consiglio e che viene visto come l'esempio da seguire. Ora sente la responsabilità, insiem agli altri giocatori più esperti, di centrare un buon risultato nell’imminente Coppa d’Asia".

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