Fabbian, l'Inter sfida il futuro: il piano per l'anno prossimo

La sua crescita, che ha colpito pure Spalletti, lo indica a pieno titolo quale sostituto di Mkhitaryan nel ’25, quando Marotta potrà ricomprarlo: per riportarlo a casa serviranno 12 milioni

Domani all’ora dell’aperitivo a Bologna, l’Inter proverà a mantenere immacolata la sua striscia di vittorie nel 2024 contro la squadra probabilmente più in forma del campionato. Una squadra che a San Siro il 7 ottobre ha bloccato i nerazzurri sul pareggio in campionato e che li ha poi eliminati il 20 dicembre dalla Coppa Italia. Una squadra allenata da uno degli eroi del 2010, quel Thiago Motta protagonista a Milano nell’annata di grazia terminata col Triplete e che la prossima stagione potrebbe ritrovarsi sulla panchina di una rivale dell’Inter nella corsa scudetto. Una squadra, il Bologna, dove giocherà anche un ragazzo di 21 anni che nell’Inter c’è cresciuto fra il 2018 e il 2022, vincendo uno scudetto Primavera, e che un giorno potrebbe anche tornarci.

Anzi, osservando il rendimento di Giovanni Fabbian in particolare da inizio anno, è quasi scontato che il club di Viale della Liberazione investa fra sedici mesi, nell’estate del 2025, i 12 milioni pattuiti col Bologna che serviranno per riacquistarlo dopo averlo lasciato andare in Emilia lo scorso agosto per 5. Bologna-Inter di domani è una partita da tanti significati, ma sarà anche la partita di Fabbian, lui che il 7 ottobre assistette dalla panchina al 2-2 di San Siro, giocando poi tutti i 120 minuti della sfida di Coppa Italia. Ma quel Fabbian non era ancora quello che Thiago Motta ha poi plasmato nelle settimane successive.

Fabbian, l'esplosione alla Reggina e la 'sorpresa' al Bologna

Da inizio 2024, infatti, il centrocampista nato in provincia di Padova e lanciato nel calcio che conta da Pippo Inzaghi in Serie B nella scorsa annata nella Reggina (8 gol in 37 gare), è diventato una colonna insostituibile del 4-1-4-1 del Bologna. Nelle ultime sette gare di A, nelle quali la squadra rossoblù ha collazionato un pari e poi sei vittorie di fila, Fabbian ha giocato sei volte titolare - due da ala destra, quattro da mezzala avanzata -, segnando due dei suoi quattro gol totali in campionato (con Sassuolo e Verona) e servito due assist (Lazio e Verona). La sua maturazione è evidente, per Thiago Motta ormai è un titolare e il suo nome è finito anche sul taccuino di Luciano Spalletti che in una recente intervista lo ha definito «una sorpresa». Il futuro è suo, ma il futuro è già domani quando cercherà di farsi rimpiangere dall'Inter e da Simone Inzaghi che l'estate scorsa, in attesa dell'arrivo in ritiro dei vari nazionali, lo aveva iniziato ad allenare e schierare nel suo 3-5-2. Fu proprio Fabbian, il 18 luglio ad Appiano a segnare il primo gol della preparazione dei nerazzurri nel 3-0 contro il Lugano.

Inter-Fabbian, c'è tempo

Chiaramente l'Inter ha scelto poi un percorso differente per Fabbian. Con Barella, Mkhitaryan e Frattesi il giocatore avrebbe trovato poco spazio. E così sarà anche la prossima stagione, quando ad arricchire il centrocampo nerazzurro arriverà pure Zielinski. Nell'estate del 2025, però, a meno di clamorosi sviluppi da non escludere mancando ancora tantissimo tempo, l'Inter sfrutterà l'opzione in proprio favore e riporterà a Milano il centrocampista. A quel punto si apriranno due strade: un prestito o la permanenza già in organico. L'idea, considerando l'età, non tanto per qualità e caratteristiche, è che Fabbian possa ereditare il posto in organico di Mkhitaryan che nell'estate del 2025 avrà 36 anni. Il centrocampista armeno, però, avrà ancora un anno di contratto, avendo rinnovato fino al 2026. Dunque, bisognerà aspettare la fine della stagione '24-25 per capire il destino di Fabbian, se sarà subito a Milano o dovrà attendere il 2026, quando il "professore" Mkhitaryan terminerà il suo legame con l'Inter. Di sicuro Marotta e Ausilio si sfregano le mani. In casa hanno Barella e Frattesi, due dei pilastri della nazionale italiana, ma possono controllare anche Fabbian, un giocatore che ricoprirà un ruolo importante nell'Italia che verrà. Ma prima c'è Bologna-Inter...

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