TORINO - In Spagna il tam tam non si ferma, sordo alle parole pronunciate da Massimiliano Allegri alla vigilia di Juventus-Napoli - «Ho parlato con Morata e gli ho detto che resta» - e anche ieri sera pochi minuti prima del fischio d’inizio: «Alvaro tiene alla Juventus e vuole rimanere. Gli ho parlato io, gli ha parlato la società, è sereno e tranquillo». A Morata, però, secondo quanto scriveva ieri il quotidiano iberico As, avrebbe parlato anche Xavi martedì, ribadendogli di volerlo a Barcellona e invitandolo a pazientare finché la situazione non si sblocchi. Perché a oggi la situazione è proprio così: bloccata, con Morata ritenuto da tecnico e dirigenti bianconeri il miglior centravanti possibile per le esigenze della Juventus da qui a giugno. Esigenze tecniche, ma anche esigenze economiche. La situazione è questa oggi, dicevamo, ma non è detto che lo resti fino al 31 gennaio.
La mossa del Psg
A cambiarla potrebbe essere il Paris Saint-Germain, finora fermo nel considerare una partenza di Icardi solo con una cessione (o un prestito con obbligo di riscatto): condizione incompatibile con le esigenze economiche bianconere citate prima (vedremo perché). Se il Psg cambiasse idea e concedesse senza obbligo di riscatto il prestito dell’argentino, finalizzatore puro di cui la squadra bianconera ha sentito la mancanza, la Juventus potrebbe lasciare a Morata piena libertà di scelta su dove concludere la stagione. E lo spagnolo accetterebbe l’offerta di Xavi e del Barcellona, pronti a offrirgli almeno un anno e sei mesi di contratto, mentre la società bianconera quasi certamente a giugno non spenderà i 35 milioni necessari per riscattarlo dall’Atletico Madrid. Quei soldi (e probabilmente anche altri), infatti, la Juventus vuole destinarli all’acquisto di un nuovo centravanti, con cui aprire un nuovo ciclo. Oggi quel centravanti non è Morata e non sarebbe nemmeno Icardi seppur dovesse arrivare: ecco perché il club bianconero lo vorrebbe solo in prestito (...)
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