Una Juve sempre più forte. Ora tocca ad Allegri: sa che non può sbagliare

Prima Di Maria, poi Pogba: presi entrambi su espressa indicazione dell'allenatore che farebbe i salti di gioia se arrivassero anche Zaniolo e Koulibaly. Per Max, alla settima stagione juventina della carriera, è questa la sfida più intrigante. E decisiva
Una Juve sempre più forte. Ora tocca ad Allegri: sa che non può sbagliare© Juventus FC via Getty Images

Il sorriso smagliante con cui Max Allegri ha accolto Angel Di Maria e Paul Pogba alla Continassa è stato tutto un programma: ha riassunto la soddisfazione di un tecnico che aveva chiesto alla società di prendere due pezzi da novanta di simile calibro e la società glieli ha presi. Di più: come raccontano le cronache di questi giorni, di queste ore, la Juve è così scatenata da puntare anche su Nicolò Zaniolo e Kalidou Koulibaly. Il tempo ci dirà se anche questi obiettivi saranno stati raggiunti. Nell'attesa, le azioni bianconere continuano a salire alla borsa dello scudetto: progressione giustificata dal valore assoluto dei primi due rinforzi assicurati all'allenatore livornese che a Torino si è coperto di gloria nei primi cinque anni del suo mandato (5 scudetti, 4 Coppe Italia, 2 Supercoppe di Lega, oltre a due finali di Champions League, malauguratamente perse). Il sesto anno ha steccato, rimediando un quarto posto e perdendo contro l'Inter le due finali di Coppa Italia e Supercoppa. Tuttavia, non si può sempre vincere, nemmeno se il motto bonipertiano ammonisca come vincere sia l'unica cosa che conti.

DA CR7 A POGBA. Il cantiere della Continassa ha appena aperto i battenti, in un clima d'entusiasmo addirittura superiore a quello registrato all'arrivo di Cristiano Ronaldo, quattro anni fa esattamente di questi giorni. In attesa di sciogliere il nodo de Ligt, con susseguenti mosse di conferma o di assestamento della difesa, Allegri può già lavorare sulla ridefinizione del centrocampo grazie al rientro di Pogba che farà sfracelli, se appena appena ritornerà sui precedenti livelli di rendimento juventini. Nell'attesa, l'allenatore aspetta un cursore di fascia (il candidato da tempi non sospetti è Molina) e del vice Vlahovic (della corte ad Arnautovic sappiamo bene, Bologna permettendo, naturalmente). Su tutto, sopra tutto, c'è la sfida intrigante e decisiva che Max lancia a se stesso, nella stagione determinante per il futuro suo, della Juve e suo nella Juve. Ha ancora tre anni di contratto, si sa; ma si sa anche quanto questo, di anno, sia fondamentale. Come disse Agnelli, ripresentandolo, "chiunque lavori nella Juve è consapevole di essere giudicato sulla base dei risultati che avrà ottenuto". Ha detto tutto.

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