Kessie, contatti mercato sottotraccia: Giuntoli sceriffo Juve

Il dt vive il clima dello spogliatoio e osserva il lavoro in campo per capire lo stato dell’arte
Kessie, contatti mercato sottotraccia: Giuntoli sceriffo Juve© Juventus FC via Getty Images

Diciamo che si poteva cominciare meglio, quantomeno in maniera più agevole, questa tournée americana della nuova Juventus. Ma, si sa, gli imprevisti temprano e saranno utili specialmente a una squadra in evoluzione e in via di definizione.

Max Allegri poi non è tipo che si perde in chiacchiere né tantomeno in disfattismi, da personalità pratica: niente sfida al Barcellona, vorrà dire che si farà allenamento sempre al Levi’s Stadium di Santa Clara. E vorrà dire anche che per vedere la prima uscita stagionale della Juventus bisognerà aspettare il Milan, nella notte italiana tra giovedì e venerdì, a Los Angeles.

David come Osimhen, la scommessa della Juve

Juve, la sfortuna negli Usa

Prima la ruota dell’aereo da riparare, che aveva costretto la spedizione bianconera a posticipare l’arrivo in California, cancellando dunque la prima conferenza stampa e il primo allenamento. Poi ieri è arrivato il fulmine a cielo sereno: erano le 10 di mattina ora di Palo Alto, quindi le 19 in Italia, quando il Barcellona ha comunicato la decisione di non giocare a causa di una gastroenterite generalizzata, spiazzando la Juventus che era pronta a scendere in campo e anche gli organizzatori che, con il comprensibile imbarazzo, dovranno trovare una soluzione per i tanti appassionati che avevano comprato il biglietto. Ci ha pensato poi Joan Laporta a spiegare nel dettaglio la scelta: «La salute dei giocatori prima di tutto. Al mattino diversi calciatori si sono svegliati con sintomi da gastroenterite, vomito, sono stati subito visitati, così abbiamo dovuto cambiare i piani. Tutti avremmo voluto vedere i nostri campioni all’opera, però abbiamo dovuto fare una scelta per tutelarne la salute. Non ci saranno date per recuperare il match con la Juventus».

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Giuntoli sceriffo Juve

Un tour che dunque è iniziato con qualche inciampo, ma chi non cambia programmi è Cristiano Giuntoli: sta facendo il pieno, in questi primi giorni di tournée Usa, di cosa significhi il mondo Juve, specialmente in un territorio, la California, dove la passione per il soccer è alimentata soprattutto dalla nutrita comunità ispanica, che porta colore e fa girare l’economia con il merchandising che va a ruba. Tutti vogliono un pezzo di calcio europeo e la Juventus ha sempre il suo fascino sulla costa ovest degli Stati Uniti: lo ha scoperto anche il nuovo dt, insieme a tutto un universo che sta cominciando a prendere in mano.

Juventus, Kessie il rinforzo

Scanavino, Calvo, Giuntoli: è questo il tridente dirigenziale che la Juventus schiera nella missione americana, con il ds Manna che, come previsto, è rimasto tra Torino e Milano a portare avanti i tanti e fondamentali discorsi di mercato. Nella terra della Apple a Cupertino e da oggi a Los Angeles, dal centro di allenamento della Loyola Marymount University, Giuntoli ha l’occasione di arricchire il suo database con informazioni sempre nuove, ancora più a contatto con l’ambiente squadra. E c’è anche più tempo, contrattempi a parte, per portare avanti con il Barcellona il discorso aperto per portare a Torino un rinforzo come Franck Kessie: servirà altro tempo, ma i primi abboccamenti lasciano ben sperare.

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Diciamo che si poteva cominciare meglio, quantomeno in maniera più agevole, questa tournée americana della nuova Juventus. Ma, si sa, gli imprevisti temprano e saranno utili specialmente a una squadra in evoluzione e in via di definizione.

Max Allegri poi non è tipo che si perde in chiacchiere né tantomeno in disfattismi, da personalità pratica: niente sfida al Barcellona, vorrà dire che si farà allenamento sempre al Levi’s Stadium di Santa Clara. E vorrà dire anche che per vedere la prima uscita stagionale della Juventus bisognerà aspettare il Milan, nella notte italiana tra giovedì e venerdì, a Los Angeles.

David come Osimhen, la scommessa della Juve

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Prima la ruota dell’aereo da riparare, che aveva costretto la spedizione bianconera a posticipare l’arrivo in California, cancellando dunque la prima conferenza stampa e il primo allenamento. Poi ieri è arrivato il fulmine a cielo sereno: erano le 10 di mattina ora di Palo Alto, quindi le 19 in Italia, quando il Barcellona ha comunicato la decisione di non giocare a causa di una gastroenterite generalizzata, spiazzando la Juventus che era pronta a scendere in campo e anche gli organizzatori che, con il comprensibile imbarazzo, dovranno trovare una soluzione per i tanti appassionati che avevano comprato il biglietto. Ci ha pensato poi Joan Laporta a spiegare nel dettaglio la scelta: «La salute dei giocatori prima di tutto. Al mattino diversi calciatori si sono svegliati con sintomi da gastroenterite, vomito, sono stati subito visitati, così abbiamo dovuto cambiare i piani. Tutti avremmo voluto vedere i nostri campioni all’opera, però abbiamo dovuto fare una scelta per tutelarne la salute. Non ci saranno date per recuperare il match con la Juventus».

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