TORINO - A volte il viaggio è più importante della meta. Parafrasando questa massima che accompagna chi il turismo non lo vive per sbandierare agli amici il numero delle stelle dell’hotel in cui ha dormito ma per conoscere culture e luoghi nuovi, anche la modalità del viaggio della Juventus verso Lukaku potrebbe essere “prioritario” rispetto alla possibilità stessa di vestirlo in bianconero.
Spieghiamo meglio. In questo momento il direttore tecnico Cristiano Giuntoli ha verificato con mano che l’effetto domino tra i top attaccanti delle big europee stenta a innescarsi. E di conseguenza i soldi per la cessione di Vlahovic, 80 milioni, con il Psg in testa tra i pretendenti, tarderanno ad arrivare.
Juve-Lukaku, tutte le alternative
Quindi la società bianconera ha voluto provare a sondare il terreno per capire attraverso intermediari se il Chelsea è disposto ad ascoltare modalità alternativa per dare via Lukaku. In soldoni, nel vero senso del parola..., non acquistare il cartellino per la cifra richiesta, ovvero 40 milioni, bensì provare la strada alternativa di un prestito, magari con qualche milione a renderlo oneroso, offrendo comunque la possibilità ai londinesi di liberarsi del pesante ingaggio del centravanti (circa 13 milioni di euro) che non rientra nel progetto del tecnico Pochettino. La risposta dei Blues è stata inequivocabile e l’avrebbe capita bene anche chi non mastica l’inglese: “No!”. Con un punto esclamativo incarnato dal volume e la decisione del tono. Ma il mercato insegna che il tempo ha un potere incredibile, magico, in grado di trasformare un No in un Sì. Certo, il numero di magia richiede attesa e regala suspence, ma quando riesce ecco che poi si rimane a bocca aperta. E in effetti possiamo immaginare come si resterebbe nel vedere il belga a Torino senza che di fatto la Juve sborsi un euro o quasi per poterlo avere a disposizione per una stagione in cui andrebbe a bilancio “solo” l’ingaggio.