Da esubero a indispensabile nell’arco di poche settimane. Questa la parabola vissuta negli ultimi tempi da Weston McKennie, che aveva iniziato la stagione da separato in casa con la Vecchia Signora. Tanto che la Juventus a inizio estate l’aveva collocato sul mercato dopo che l’americano era rientrato dal Leeds: il mancato riscatto da parte del club di Elland Road aveva mandato in fumo 34 milioni di euro. Una plusvalenza straordinaria sfumata soprattutto a causa della retrocessione subita dal club dello Yorkshire. Fatale un girone di ritorno disastroso, al quale aveva contribuito anche - suo malgrado - il centrocampista texano.
Niente riscatto e 6 mesi da incubo quelli vissuti in Premier League dal Maghetto, come è soprannominato l’ex Schalke. In Inghilterra McKennie ha faticato a lasciare il segno. Basti vedere i suoi numeri inglesi: in 19 presenze sforna appena 1 assist, collezionando invece ben 7 ammonizioni. Un’avventura da dimenticare che però ha avuto il merito di rimotivare Weston, che fin dal primo giorno di ritiro ha approcciato alla stagione con un furore agonistico e una determinazione mai vista prima dalle parti della Continassa.
Juve, la svolta McKennie
Motivo per cui Max Allegri decise di ripescarlo per la tournée negli Stati Uniti. E proprio a casa sua McKennie ha svoltato: il brillante pre-campionato disputato in America convinse Giuntoli e Manna a trattenerlo in bianconero. Il resto è storia di oggi, con la mezzala che ha saputo prendersi il posto fisso nell’undici titolare. Allo statunitense adesso Allegri non rinuncia praticamente mai, tanto da essere quarto nella speciale classifica dei calciatori juventini che hanno disputato maggior minuti in questa stagione. A testimonianza di ciò il tecnico livornese l’ha reinventato anche esterno destro a tutta fascia. Un ruolo che McKennie ha dimostrato di saper interpretare con personalità ed efficacia, tanto da scalzare il connazionale e più quotato Timothy Weah.