Sarà Napoli da Europa con Garcia. Ma Kim va al Bayern per 60 milioni

Il francese ripescherà l’assetto utilizzato con la Roma. Firma biennale con opzione per 3.1 milioni a stagione

Rudi Garcia rappresenta la scelta più logica per permettere al Napoli di proseguire nel progetto tecnico di Luciano Spalletti. La più logica, ma non la prima opzione di De Laurentiis che aveva inizialmente puntato su Luis Enrique e subito dopo su Vincenzo Italiano. «Dopo averlo conosciuto e frequentato negli ultimi 10 giorni, il signor Rudi Garcia sarà il nuovo allenatore del Napoli», aveva scritto il patron azzurro alle 21 di giovedì sul suo profilo Twitter, rompendo gli indugi sul nome del nuovo allenatore e dopo aver atteso finchè ha potuto le decisioni del Psg su Galtier. L’ex coach della Roma ha firmato un contratto biennale con opzione unilaterale a favore del Napoli per il terzo anno e riceverà la somma di 3,1 milioni netti a stagione (più bonus) che diventano 4,5 in virtù del decreto crescita che permette al club azzurro di risparmiare il 50% per le tasse sugli emolumenti di un professionista che arriva dall’estero. La presentazione del nuovo allenatore si terrà lunedì alle 17,30 presso il museo del Real Bosco di Capodimonte, probabilmente una scelta artistica fatta nella scia dello scambio culturale Napoli-Parigi, con il Musée du Louvre che ospiterà fino a gennaio una sessantina di capolavori provenienti dalle collezioni del Museo di Capodimonte. In quella occasione il transalpino spiegherà come approccerà ad un gruppo ancora orfano di Spalletti: Osimhen e Kvaratskhelia all’annuncio dell’arrivo di Garcia hanno pubblicato due storie su Instagram con una foto del loro ex coach e la scritta “grazie mister”.

Napoli, i compiti di Garcia

Il primo compito di Garcia sarà entrare in simbiosi coi calciatori ed evitare che possano cominciare a fare delle comparazioni con chi ha vinto lo scudetto. Il tecnico nato a Nemours ha esperienza ed appeal per stabilire una connessione con Di Lorenzo & C, avendo un palmares di rispetto: una finale di Europa League persa col Marsiglia contro l’Atletico Madrid nel 2018, una semifinale di Champions col Lione (fu eliminato dal Bayern) ed i due piazzamenti in Champions grazie ai secondi posti con la Roma ne 2013-14 e 2014-15. Cioè quando alla massima competizione continentale in A si accedeva direttamente solo con il primo ed il secondo posto. E di quella Roma potrà tirare i principi tattici, simili a quelli adottati da Spalletti, avendo calciatori con caratteristiche analoghe a quelle dei suoi pretoriani giallorossi. A centrocampo, ritroverà Anguissa che era il mediano al Marsiglia finalista di Europa League ed è dotato di caratteristiche simili a Strootman e Nainggolan. Oltre a Lobotka che può essere sovrapposto a De Rossi. Zielinski (ammesso che rimanga) oppure Elmas possono replicare la qualità che erano di Pjanic. Il macedone con Garcia non dovrebbe trovare spazio sulle corsie, perchè nel ruolo di esterni “alti” predilige calciatori che abbiano corsa e propensione al gol, come lo erano Gervinho e Salah. E gliene servono 4, chiede il sacrificio continuo anche in ripiegamento, per poi sostituirli a 15-20’ dal termine. Nel Napoli troverà Politano e Lozano sull’out destro e Kvaratskhelia sul fronte opposto: l’arrivo del francese Lauriente del Sassuolo, da tempo nel mirino, compl terebbe il quadrilatero. Ma intanto in difesa il primo addio pare essere quello di Kim verso il Bayern Monaco per i 60 milioni di clausola rescissioria.

 

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