Toro, Solomon: "La mia fuga disperata dall'Ucraina"

Il racconto di quei giorni drammatici in mezzo ai profughi sotto le bombe russe del trequartista dello Shakhtar, attualmente in trattativa con i granata
Toro, Solomon: "La mia fuga disperata dall'Ucraina"

«Io, dalle bombe in Ucraina al Toro». Ecco la storia della fuga drammatica, tra ricordi strazianti, del trequartista israeliano Manor Solomon, fino a febbraio stellina dello Shakhtar Donetsk tra gol e assist, adesso al centro di una serrata trattativa portava avanti dal Torino, che lo vede come sostituto di Brekalo. «Vi racconto la mia odissea, dribblando per strada le esplosioni dei missili russi in mezzo a decine di migliaia di profughi». […]

«Giovedì mattina mi sono svegliato al rumore delle esplosioni e al suono delle sirene – lo straziante racconto di Manor, sul proprio profilo Instagram, in data sabato 26 febbraio, non appena al sicuro dalle bombe –. Ho subito contattato la società e i miei amici a Kiev, in poco tempo ho capito che avrei dovuto prendermi cura di me stesso: ho deciso di lasciare immediatamente il Paese e, alle 18:30 del giorno stesso, sono stato prelevato dall'autista di un amico. La tratta da affrontare in macchina era molto lunga e per strada c'erano ingorghi folli, con persone in fuga e in preda al panico: il codice della strada non esisteva più e tutte le stazioni di servizio lungo il tragitto erano state fatte saltare in aria. Dopo oltre 15 ore del viaggio più duro della mia vita, l'autista mi ha lasciato vicino al confine con la Polonia nella speranza che lo potessi attraversare, dato che invece ai giovani ucraini non è permesso lasciare il Paese». […]

«Al confine c’erano un grande caos e decine di migliaia di persone: donne e uomini, intere famiglie con bambini che piangevano, tutti in piedi con il peso delle valigie e al freddo gelido, in un clima di grande incertezza. Quando ho capito che le cose non stavano avanzando e che ero bloccato sul posto, mi sono reso conto che solamente un veicolo del soccorso israeliano sarebbe stato in grado di salvarmi. Dopo più di 10 ore di fila, con i bagagli e in mezzo a una folla di persone, è finalmente arrivata la telefonata che aspettavo: sono salito su un’auto che stava portando in salvo un’altra famiglia israeliana e abbiamo attraversato il confine». Con lo Shakhtar è tornato in campo per disputare il “tour della pace” in giro per alcuni dei principali stadi d’Europa, ora sogna un domani in uno dei maggiori campionati. La Premier è un po’ più lontana, dopo gli ammiccamenti dell’Arsenal e la proposta sfumata del Fulham. La Serie A, grazie al concreto interesse del Torino, un po’ più vicina.

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