Torino, tieni Ricci: va blindato con un nuovo contratto

Samuele è la prima scelta della Lazio di Sarri, ma dei big Juric può accettare l’addio di Schuurs, poi stop. Anzi, rinforzi!
Torino, tieni Ricci: va blindato con un nuovo contratto© Marco Canoniero

TORINO - Anche il Torino ha la sua linea del Piave e si chiama Ricci. Per gli aculei, chiedere a Lotito. Per la resistenza, a Cairo. Per il limite oltre al quale non andare, a Juric. In ogni caso, la questione riguarda sì Samuele Ricci, ma si allarga anche alle strategie più generali del Torino.

La storia dice che la rivoluzione in corso a Roma a centrocampo sta portando Lotito a battere una delle piste prioritarie indicate da Sarri, gran estimatore di Ricci: «Samuele è il nuovo che avanza, l’esperienza al Torino l’ha fatto crescere dal punto di vista caratteriale e dell’aggressività, avrà un futuro anche in Nazionale». Le indiscrezioni che si susseguono su contatti più o meno diretti tra il patron della Lazio e Cairo, tornati ormai da parecchio tempo abbastanza a tarallucci e vino dopo anni di fulmini e saette, alimentano il caso. Per ora Lotito non ha sfondato. Ma con la Champions in tasca e un corteggiatore così in panchina, ritiene di avere le sue carte davanti al centrocampista granata.

Ricci gudagna meno di Berisha

Nelle scorse settimane, tuttavia, era emerso chiaramente come Cairo non avesse alcuna intenzione di mettere Ricci sul mercato, al di là del fatto che possa valutarlo non meno di 30 milioni. Il giovane centrocampista, decollato con Juric e reduce dall’Europeo Under 21 (ma vanta già anche 2 presenze nella nazionale maggiore), ha un contratto sino al 2026. Nei patti c’è lo strameritato adeguamento dell’ingaggio, con annesso prolungamento sino al 2028 come Buongiorno. Oggi come oggi, Ricci guadagna circa 700 mila euro netti, uno stipendio sottodimensionato rispetto alla media granata (basti dire che Berisha, da gennaio sul mercato, ancora e sempre fuori rosa, guadagna un milione). Proprio affrontare nei modi e nei tempi giusti la questione costituisce per Cairo lo strumento più efficace per evitare pericoli. Al momento, Ricci non ha intenzione di “mettersi” sul mercato. Eventualmente, aspetta le mosse del presidente granata. Si sta comportando da professionista serio, contento di restare. Il Torino lo ha lanciato, Juric lo sta valorizzando sempre meglio. E nel corso della prossima settimana raggiungerà i compagni a Pinzolo, come da programmi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ricci è la linea del Piave per Juric

Ricci è la linea del Piave, per Juric. Il tecnico, pur a malincuore, sta cercando di metabolizzare già da qualche tempo l’addio (prossimo venturo) di Schuurs. Se davvero arriveranno 40 milioni dalla Premier, Cairo potrà avere le sue motivazioni per… arrendersi, cioè incassare a mani piene (anche il difensore agognerebbe un tale salto di qualità nelle ambizioni e nel portafoglio: ingaggio raddoppiato a quota 3 milioni netti). Trattansi di motivazioni (quelle cairote) più o meno condivisibili, naturalmente. Ma poi un veloce utilizzo di quella cascata di denaro per acquistare un valido sostituto di Schuurs, nonché Doig, Vlasic e almeno un altro trequartista (in ogni caso tutti rinforzi d’intesa con Juric), potrebbe rivelarsi una strategia comprensibile ai più. In sintesi, i patti sono patti. Con Ricci, ma anche col tecnico.

Juric, solo un big da sacrificare

Deve bastare e avanzare il sacrificio di un solo vero big, se proprio è inevitabile. Una partenza anche di Ricci manderebbe in frantumi gli equilibri, dentro e attorno al Toro. Significherebbe non solo lo smontaggio del reparto più importante di una squadra, ma anche l’ennesimo colpo al cuore dei progetti, delle ambizioni di crescita, delle promesse. In gioco c’è tutto questo: ecco perché Ricci rappresenta una linea del Piave. Ma se davvero Cairo non lo ha messo sul mercato e così continuerà a fare, c’è da stare tranquilli, no?

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TORINO - Anche il Torino ha la sua linea del Piave e si chiama Ricci. Per gli aculei, chiedere a Lotito. Per la resistenza, a Cairo. Per il limite oltre al quale non andare, a Juric. In ogni caso, la questione riguarda sì Samuele Ricci, ma si allarga anche alle strategie più generali del Torino.

La storia dice che la rivoluzione in corso a Roma a centrocampo sta portando Lotito a battere una delle piste prioritarie indicate da Sarri, gran estimatore di Ricci: «Samuele è il nuovo che avanza, l’esperienza al Torino l’ha fatto crescere dal punto di vista caratteriale e dell’aggressività, avrà un futuro anche in Nazionale». Le indiscrezioni che si susseguono su contatti più o meno diretti tra il patron della Lazio e Cairo, tornati ormai da parecchio tempo abbastanza a tarallucci e vino dopo anni di fulmini e saette, alimentano il caso. Per ora Lotito non ha sfondato. Ma con la Champions in tasca e un corteggiatore così in panchina, ritiene di avere le sue carte davanti al centrocampista granata.

Ricci gudagna meno di Berisha

Nelle scorse settimane, tuttavia, era emerso chiaramente come Cairo non avesse alcuna intenzione di mettere Ricci sul mercato, al di là del fatto che possa valutarlo non meno di 30 milioni. Il giovane centrocampista, decollato con Juric e reduce dall’Europeo Under 21 (ma vanta già anche 2 presenze nella nazionale maggiore), ha un contratto sino al 2026. Nei patti c’è lo strameritato adeguamento dell’ingaggio, con annesso prolungamento sino al 2028 come Buongiorno. Oggi come oggi, Ricci guadagna circa 700 mila euro netti, uno stipendio sottodimensionato rispetto alla media granata (basti dire che Berisha, da gennaio sul mercato, ancora e sempre fuori rosa, guadagna un milione). Proprio affrontare nei modi e nei tempi giusti la questione costituisce per Cairo lo strumento più efficace per evitare pericoli. Al momento, Ricci non ha intenzione di “mettersi” sul mercato. Eventualmente, aspetta le mosse del presidente granata. Si sta comportando da professionista serio, contento di restare. Il Torino lo ha lanciato, Juric lo sta valorizzando sempre meglio. E nel corso della prossima settimana raggiungerà i compagni a Pinzolo, come da programmi.

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