Vlasic tra Torino e West Ham, una mail riaccende le speranze

Dopo le dure prese di posizione nei giorni scorsi del trequartista croato dapprima con il dt e poi col tecnico degli Hammers, qualcosa si sta finalmente muovendo: un assist per i granata
Vlasic tra Torino e West Ham, una mail riaccende le speranze© LAPRESSE

Torino - Miracolo sul Tamigi: gli Hammers esistono, reagiscono, lanciano segnali di vita, hanno anche ritrovato la parola. Dopo quasi un mese e mezzo di dribbling, il comproprietario del West Ham, David Sullivan, l’uomo forte del pacchetto societario, ha consegnato un nuovo mandato al suo dt, Tim Steidten, 44enne ex centrocampista tedesco, da un mese ufficialmente in sella nel club londinese (in precedenza aveva fatto parte degli organigrammi di Werder Brema and Bayer Leverkusen): il mandato a mettersi in contatto con il Torino per valutare se, una buona volta, sia possibile aprire una trattativa per la compravendita di Nikola Vlasic a cifre migliori che in passato.

Può sembrare un’inezia, un dettaglio quasi insignificante, addirittura un’ovvietà. Non è così. Perché per lunghissime settimane il West Ham si era trasformato in un enorme muro di gomma. E si era incantato come un disco. Sapeva soltanto ripetere al Torino: «Se volete Nikola, dovete versarci 13 milioni come da diritto di riscatto. Altrimenti, tanti saluti». Era così a fine maggio, è stato così nei primi giorni di giugno, non era cambiata la solfa neanche dopo che il club granata aveva lasciato scadere quel diritto. Eppure adesso qualcosa si sta muovendo, per la prima volta. Anzi, si è già mosso.

Torino-Vlasic, prima il mercato in uscita

E così Tim Steidten si è messo in contatto. In parole povere: «Se volete, siamo disposti ad ascoltarvi, parliamoci pure... Però dovrete comunicarci una nuova offerta, stavolta all’altezza». Morale, Davide Vagnati si trova adesso un canale dialettico di nuovo aperto. Può provare a rigiocarsi la partita. Certo, non ha ancora venduto Wilfried Singo. E nemmeno è riuscito a portare a casa una proposta interessante per Mergim Vojvoda. O per Karol Linetty. Anche il destino di Simone Verdi continua a vagolare dentro a una nebulosa: il ricchissimo Como di Moreno Longo, che lo aveva allenato con soddisfazione nel Toro, ha provato ad appoggiare un borsone di soldi davanti al trequartista, per provare a convincerlo a scendere in B. Niente da fare. Verdi preferisce aspettare proposte dal massimo campionato (non ha fretta, dal suo punto di vista), cercando nel contempo di mandare segnali positivi a Ivan Juric. In ogni caso tutti e 4, Singo, Vojvoda, Linetty e Verdi, sono in scadenza nel ‘24. Venderli per recuperare una buona parte del loro attuale valore patrimoniale è da tempo l’ossessione del dt granata, anche se in ritiro i giocatori si sono comportati con professionalità.

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Vlasic, la prima scelta di Juric

Ma per adesso Vagnati è circondato solo da voci, chiacchiere, echi, potenziali interessi, rinvii, bocciature. Palline che rimbalzano sul pavimento senza una rotta. Arriveranno offerte concrete, una buona volta? E se sì, quando? Però Vagnati deve anche preoccuparsi di portare a casa Vlasic, la prima scelta di Juric per la trequarti. Una trequarti che, oggi come oggi, porta in primo piano due punti interrogativi, quanto ai titolari di partenza. Tanto più con Junior Messias da qualche giorno trattato dal Besiktas, all’interno dell’operazione Rebic col Milan. Il tutto, con Singo ormai evaporato dall’orbita rossonera, dopo lo stop per ragioni tattiche consigliato da Stefano Pioli. E allora chissà Vagnati con quanta decisione potrà rispondere al West Ham, nei prossimi giorni. Con quanta libertà concessa da Urbano Cairo potrà inviare una nuova offerta ai londinesi, più alta di quella cestinata dagli Hammers a inizio giugno (9 milioni di euro, a fronte di una richiesta di 13).

Vlasic, un esubero per il West Ham

Nello stesso tempo, andrà raccolta come un assist la parziale, inedita apertura mostrata ora dal West Ham. Favorita senza alcun dubbio dalle recenti, dure prese di posizione di Nikola Vlasic dapprima proprio con il dt Tim Steidten e poi anche col tecnico David Moyes, come svelato nei giorni scorsi. Vlasic è un chiaro esubero, per i londinesi. E lui sta ripetendo come un mantra che vuole soltanto il Torino. Adesso Vagnati ha di nuovo una carta da giocarsi, d’intesa con Juric e col pitbull croato. Miracolo: a Londra hanno ritrovato la parola. Ora, però, bisognerà controllare il loro udito.

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Torino - Miracolo sul Tamigi: gli Hammers esistono, reagiscono, lanciano segnali di vita, hanno anche ritrovato la parola. Dopo quasi un mese e mezzo di dribbling, il comproprietario del West Ham, David Sullivan, l’uomo forte del pacchetto societario, ha consegnato un nuovo mandato al suo dt, Tim Steidten, 44enne ex centrocampista tedesco, da un mese ufficialmente in sella nel club londinese (in precedenza aveva fatto parte degli organigrammi di Werder Brema and Bayer Leverkusen): il mandato a mettersi in contatto con il Torino per valutare se, una buona volta, sia possibile aprire una trattativa per la compravendita di Nikola Vlasic a cifre migliori che in passato.

Può sembrare un’inezia, un dettaglio quasi insignificante, addirittura un’ovvietà. Non è così. Perché per lunghissime settimane il West Ham si era trasformato in un enorme muro di gomma. E si era incantato come un disco. Sapeva soltanto ripetere al Torino: «Se volete Nikola, dovete versarci 13 milioni come da diritto di riscatto. Altrimenti, tanti saluti». Era così a fine maggio, è stato così nei primi giorni di giugno, non era cambiata la solfa neanche dopo che il club granata aveva lasciato scadere quel diritto. Eppure adesso qualcosa si sta muovendo, per la prima volta. Anzi, si è già mosso.

Torino-Vlasic, prima il mercato in uscita

E così Tim Steidten si è messo in contatto. In parole povere: «Se volete, siamo disposti ad ascoltarvi, parliamoci pure... Però dovrete comunicarci una nuova offerta, stavolta all’altezza». Morale, Davide Vagnati si trova adesso un canale dialettico di nuovo aperto. Può provare a rigiocarsi la partita. Certo, non ha ancora venduto Wilfried Singo. E nemmeno è riuscito a portare a casa una proposta interessante per Mergim Vojvoda. O per Karol Linetty. Anche il destino di Simone Verdi continua a vagolare dentro a una nebulosa: il ricchissimo Como di Moreno Longo, che lo aveva allenato con soddisfazione nel Toro, ha provato ad appoggiare un borsone di soldi davanti al trequartista, per provare a convincerlo a scendere in B. Niente da fare. Verdi preferisce aspettare proposte dal massimo campionato (non ha fretta, dal suo punto di vista), cercando nel contempo di mandare segnali positivi a Ivan Juric. In ogni caso tutti e 4, Singo, Vojvoda, Linetty e Verdi, sono in scadenza nel ‘24. Venderli per recuperare una buona parte del loro attuale valore patrimoniale è da tempo l’ossessione del dt granata, anche se in ritiro i giocatori si sono comportati con professionalità.

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