Torino, si tratta col Marsiglia per il prestito di Malinovskyi

I francesi sono disposti a trattare: l'ex Atalanta voluto da Tudor è ai margini con il nuovo tecnico Marcelino
Torino, si tratta col Marsiglia per il prestito di Malinovskyi© Getty Images

TORINO - La novità indossa le vesti di un giocatore di ottima tecnica, diventato però un esubero a Marsiglia: Ruslan Malinovskyi, fino allo scorso gennaio a Bergamo. Trequartista di mestiere, punta leggera alla bisogna: eclettismo tattico, mancino naturale, spiccate doti offensive, diffusore di pericoli e assist, portato facilmente anche a trovare la porta in autonomia. Ha 30 anni. E il Torino ha cominciato a trattarlo. Con la possibilità anche di centrare un’accoppiata: Malinovskyi più Nikola Vlasic. Due nazionali: ucraino il primo (55 presenze e 7 gol), croato il secondo (50, anche lui con 7 reti). La coesistenza, sulla carta, non sarebbe solo auspicabile: è anche già stata ipotizzata, valutata da Davide Vagnati. Malinovskyi può essere sia un’alternativa pura a Vlasic, sia un compagno di reparto, giocando però un po’ più basso rispetto al croato.

Il tutto, mentre Urbano Cairo cerca faticosamente di tener vive le trattative con David Sullivan, presidente e comproprietario del West Ham. Certo l’impetuoso decollo del duello tra Inter e Atalanta per Gianluca Scamacca, con in ballo una trentina di milioni, sta levando tempo ed energie ai vertici degli Hammers, per forza di cose. Col Toro, gli inglesi giocano al gatto col topo anche adesso, nei tempi e nei modi, nonostante l’offerta più alta presentata dai granata (10 milioni più bonus), in ogni caso giudicata ancora insufficiente.

Malinovskyi, l'Atalanta e il Marsiglia di Tudor

Torniamo al nazionale ucraino. Dopo 3 anni e mezzo a Bergamo con Gian Piero Gasperini tra ripetute soddisfazioni pur tra discontinuità acclarate (30 gol in 143 presenze), Malinovskyi è stato ceduto in prestito con obbligo di riscatto (10 milioni) al Marsiglia lo scorso gennaio. A Bergamo, un addio senza rancori: come naturale sviluppo di un nuovo ciclo, che l’Atalanta stava già disegnando (per il trequartista, nel primo semestre della scorsa stagione vissuta ancora in nerazzurro, 15 presenze in campionato di cui solo 5 da titolare, con una rete e 2 assist gol). In Francia, l’approdo dolcissimo per via delle insistenze di Igor Tudor, all’epoca allenatore dell’Olympique. Fortemente voluto dal tecnico croato, Malinovskyi ha presto ripreso a giocare molto di più, fino a mettere assieme 20 presenze (13 da titolare) nella Ligue 1, con una rete e un assist gol, oltre a 3 gettoni nella Coppa di Francia (con un altro pallone messo in porta).   Ma adesso Tudor non c’è più, sulla panchina dei marsigliesi. Al suo posto, da giugno, Marcelino. Che coltiva scelte e dettami tattici molto differenti.

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Malinovskyi, l'idea del Torino

Con il nuovo allenatore spagnolo, Malinovskyi è finito in un colpo solo in panchina, idealmente ma anche materialmente, se si pensa ai progetti di Marcelino per questa sua prima stagione a Marsiglia. E così il ragazzo ha cominciato a guardarsi attorno, sul mercato. E Vagnati non ha perso tempo, dopo averne discusso con Juric. «Ce lo date in prestito con diritto?», ha chiesto il dt a Javier Ribalta, il ds del Marsiglia con cui a gennaio Vagnati e Cairo avevano ingaggiato una dura battaglia per Ivan Ilic, in uscita da Verona e conteso dai francesi e dal Torino.

«Parliamone pure», è stata la risposta. Da quanto trapela, Malinovskyi potrebbe muoversi anche in prestito con diritto. E il ds del Marsiglia ha già indicato a Vagnati pure la cifra: 10 milioni (in pratica, quanto i francesi hanno speso per acquistarlo). Vagnati ne ha preso atto: se prossimamente tornerà alla carica, cercherà sicuramente di abbassare la cifra del riscatto, viste le problematiche sorte all’improvviso a Marsiglia attorno a Malinovskyi, non per sua volontà. Il nazionale ucraino, per la cronaca, ha un contratto sino al 2026 in Francia.

Toro, Malinovskyi e l'operazione Radonjic

Delle due l’una, in caso di trasferimento al Toro: o riscatto effettivo tra dodici mesi, o rivalutazione comunque oggettiva del giocatore in granata, in un campionato che già conosce benissimo e seguendo una disposizione tattica a lui più che congeniale. Il tutto, per la soddisfazione dei francesi che potrebbero metterlo meglio in vendita tra un anno, casomai il Torino non lo acquistasse. Lo scenario sarebbe questo, insomma. Ricordando anche l’operazione Radonjic: Nemanja era ancor più ai margini a Marsiglia, fu ceduto in prestito all’Hertha Berlino, poi al Benfica, infine è rinato a Torino in prestito con obbligo di riscatto (2 milioni).

E Vlasic, l’obiettivo prioritario di Juric e della dirigenza granata per la trequarti? Confermato quanto si scriveva ieri su queste colonne: il Torino ha presentato una nuova offerta al West Ham arrivando a quota 10 milioni sicuri, più bonus per circa altri 2 milioni (quasi tutti difficili da far maturare, però). Il West Ham si è di nuovo preso del tempo per rispondere. Ha notato il rilancio dei granata, significativo anche di una volontà di spesa, non ha accettato la nuova proposta e ora chissà quando invierà a Cairo e Vagnati una controrisposta via mail con la richiesta riveduta e corretta: tra i 12 e i 13 milioni, si aspetta il Torino, determinato a continuare il braccio di ferro con una società che Vagnati ha già definito «tosta», con un eufemismo. E dalla quale Vlasic vuole scappare al più presto. Come Scamacca.

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TORINO - La novità indossa le vesti di un giocatore di ottima tecnica, diventato però un esubero a Marsiglia: Ruslan Malinovskyi, fino allo scorso gennaio a Bergamo. Trequartista di mestiere, punta leggera alla bisogna: eclettismo tattico, mancino naturale, spiccate doti offensive, diffusore di pericoli e assist, portato facilmente anche a trovare la porta in autonomia. Ha 30 anni. E il Torino ha cominciato a trattarlo. Con la possibilità anche di centrare un’accoppiata: Malinovskyi più Nikola Vlasic. Due nazionali: ucraino il primo (55 presenze e 7 gol), croato il secondo (50, anche lui con 7 reti). La coesistenza, sulla carta, non sarebbe solo auspicabile: è anche già stata ipotizzata, valutata da Davide Vagnati. Malinovskyi può essere sia un’alternativa pura a Vlasic, sia un compagno di reparto, giocando però un po’ più basso rispetto al croato.

Il tutto, mentre Urbano Cairo cerca faticosamente di tener vive le trattative con David Sullivan, presidente e comproprietario del West Ham. Certo l’impetuoso decollo del duello tra Inter e Atalanta per Gianluca Scamacca, con in ballo una trentina di milioni, sta levando tempo ed energie ai vertici degli Hammers, per forza di cose. Col Toro, gli inglesi giocano al gatto col topo anche adesso, nei tempi e nei modi, nonostante l’offerta più alta presentata dai granata (10 milioni più bonus), in ogni caso giudicata ancora insufficiente.

Malinovskyi, l'Atalanta e il Marsiglia di Tudor

Torniamo al nazionale ucraino. Dopo 3 anni e mezzo a Bergamo con Gian Piero Gasperini tra ripetute soddisfazioni pur tra discontinuità acclarate (30 gol in 143 presenze), Malinovskyi è stato ceduto in prestito con obbligo di riscatto (10 milioni) al Marsiglia lo scorso gennaio. A Bergamo, un addio senza rancori: come naturale sviluppo di un nuovo ciclo, che l’Atalanta stava già disegnando (per il trequartista, nel primo semestre della scorsa stagione vissuta ancora in nerazzurro, 15 presenze in campionato di cui solo 5 da titolare, con una rete e 2 assist gol). In Francia, l’approdo dolcissimo per via delle insistenze di Igor Tudor, all’epoca allenatore dell’Olympique. Fortemente voluto dal tecnico croato, Malinovskyi ha presto ripreso a giocare molto di più, fino a mettere assieme 20 presenze (13 da titolare) nella Ligue 1, con una rete e un assist gol, oltre a 3 gettoni nella Coppa di Francia (con un altro pallone messo in porta).   Ma adesso Tudor non c’è più, sulla panchina dei marsigliesi. Al suo posto, da giugno, Marcelino. Che coltiva scelte e dettami tattici molto differenti.

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