Barrow al Torino, primo sì ma condizionato. Verdi verso Como

La punta del Bologna preferirebbe lasciare la Serie A, però apre al Toro. Il gambiano chiesto in prestito. Ma lui e il club cercano soluzioni definitive

Il primo sì è arrivato. Un gradimento che il Toro incassa volentieri, pur con la consapevolezza che la partita sia ancora tutt'altro che chiusa. Musa Barrow non ha una margherita da sfogliare e in questo momento è un bene per i granata, che stanno seriamente valutando la possibilità di prenderlo.

L'attaccante gambiano ha fatto sapere di gradire la destinazione, riservandosi tuttavia alcuni giorni di ulteriore riflessione. Già, perché Barrow è attratto dall'idea di lasciare l'Italia, non soltanto Bologna, per il quale è ormai fuori dal progetto.

La situazione di Barrow

L'ex Atalanta spera che nei prossimi giorni spuntino delle proposte concrete per lui a titolo definitivo dalla Premier League o dall'Arabia Saudita. Due campionati graditi per motivi differenti: in Inghilterra potrebbe dare nuova linfa alla propria carriera mettendosi seriamente in gioco, in Arabia il discorso di un eventuale contratto a tanti zeri legittimamente lo attira. Se però non dovessero giungere offerte concrete, che al momento mancano, il Toro resterebbe l'opzione più valida in Italia. A Barrow intriga la prospettiva di trovare un allenatore come Juric, seppur dovrebbe lottare per una maglia da titolare: in granata non gliela garantirebbe nessuno, nonostante abbia già esperienza nel nostro campionato.

Il Bologna vuole cederlo (Barrow è fuori squadra, rottura totale con Thiago Motta) preferibilmente a titolo definitivo, per una cifra non inferiore a 8 milioni. Ma visti i tempi strettissimi anche un addio in prestito con diritto di riscatto non è da escludere a priori, in extremis. Di sicuro, i rossoblù hanno fretta di cederlo. Il giocatore, invece, preferisce attendere, capire come si svilupperà il fine settimana e poi decidere. In ogni caso, al Toro cambia ormai poco: già dopodomani ci sarà la sfida contro il Milan, per cui non ci sarebbe nemmeno il tempo per aggregarlo in vista della trasferta di San Siro. Ma intanto ieri Barrow ha aperto ai granata. A Juric piace perché può giocare sia da prima, sia da seconda punta e pure da ala sinistra offensiva...

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Torino, le mosse in uscita

Frizzanti, per Vagnati, saranno anche le operazioni in uscita che lo coinvolgeranno nelle prossime ore. Simone Verdi ha detto sì al Como: spalmerà i quasi due milioni di euro netti l’anno che prende al Toro (fino al 2024) in un contratto triennale coi lariani. Il Palermo, che nelle scorse ore aveva bussato alla porta del Toro, si è tirato indietro: i rosanero spingono per Vignato del Bologna, puntando su un profilo più giovane, per il quale possa valere la pena compiere un investimento oneroso. Verdi, infatti, è stato scartato per via di una carta d’identità non più freschissima, soprattutto confrontata con quella di Vignato. Il Como sta definendo gli ultimi dettagli col Toro, che chiede un indennizzo di circa un milione di euro. L’affare è in dirittura d’arrivo: subito dopo la sfida contro il Milan si potrebbe concretizzare. Ma non c’è solo Verdi da liberare. Vagnati deve correre per un altro affare: Demba Seck in prestito al Frosinone, il club che per il senegalese si è mosso prima di tutti.

Non manca molto per la fumata bianca. Diverso, invece, il destino che riguarda Gvidas Gineitis: la Ternana è forte sul lituano, ma il Toro non ha ancora effettivamente deciso cosa fare col giocatore. Tutto dipende essenzialmente da Karol Linetty: se il polacco dovesse rimanere, gli spazi per il classe 2004 si ridurrebbero ulteriormente. Per cui, il prestito alle Fere sarebbe la soluzione migliore per tutti. Per Cristiano Lucarelli, che così completerebbe il proprio centrocampo, ma anche per lo stesso Gineitis, pronto a vivere un anno in Serie B da protagonista. In bilico sul mercato, con la possibilità di partire in prestito, c’è poi anche il giovane centrocampista turco Ilkhan.

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Il primo sì è arrivato. Un gradimento che il Toro incassa volentieri, pur con la consapevolezza che la partita sia ancora tutt'altro che chiusa. Musa Barrow non ha una margherita da sfogliare e in questo momento è un bene per i granata, che stanno seriamente valutando la possibilità di prenderlo.

L'attaccante gambiano ha fatto sapere di gradire la destinazione, riservandosi tuttavia alcuni giorni di ulteriore riflessione. Già, perché Barrow è attratto dall'idea di lasciare l'Italia, non soltanto Bologna, per il quale è ormai fuori dal progetto.

La situazione di Barrow

L'ex Atalanta spera che nei prossimi giorni spuntino delle proposte concrete per lui a titolo definitivo dalla Premier League o dall'Arabia Saudita. Due campionati graditi per motivi differenti: in Inghilterra potrebbe dare nuova linfa alla propria carriera mettendosi seriamente in gioco, in Arabia il discorso di un eventuale contratto a tanti zeri legittimamente lo attira. Se però non dovessero giungere offerte concrete, che al momento mancano, il Toro resterebbe l'opzione più valida in Italia. A Barrow intriga la prospettiva di trovare un allenatore come Juric, seppur dovrebbe lottare per una maglia da titolare: in granata non gliela garantirebbe nessuno, nonostante abbia già esperienza nel nostro campionato.

Il Bologna vuole cederlo (Barrow è fuori squadra, rottura totale con Thiago Motta) preferibilmente a titolo definitivo, per una cifra non inferiore a 8 milioni. Ma visti i tempi strettissimi anche un addio in prestito con diritto di riscatto non è da escludere a priori, in extremis. Di sicuro, i rossoblù hanno fretta di cederlo. Il giocatore, invece, preferisce attendere, capire come si svilupperà il fine settimana e poi decidere. In ogni caso, al Toro cambia ormai poco: già dopodomani ci sarà la sfida contro il Milan, per cui non ci sarebbe nemmeno il tempo per aggregarlo in vista della trasferta di San Siro. Ma intanto ieri Barrow ha aperto ai granata. A Juric piace perché può giocare sia da prima, sia da seconda punta e pure da ala sinistra offensiva...

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