Milan, no grazie: Buongiorno vuole l’Europa del Toro

La stagione dell’azzurro riparte dalla trasferta di Cagliari. Né il club né il difensore hanno voluto ascoltare le proposte formulate dai rossoneri per il granata
Milan, no grazie: Buongiorno vuole l’Europa del Toro© LAPRESSE

Questa volta non si è dovuto esprimere, non ha dovuto scegliere tra il Toro e un’altra destinazione (l’Atalanta, nello specifico). Non perché le lusinghe siano mancate, anzi. Questa volta sono arrivate da un club per blasone pure superiore ai nerazzurri, in estate andati veramente vicini alle firme sui contratti, con Alessandro Buongiorno. Che invece in questo mese di gennaio è entrato prepotentemente tra gli obiettivi per la difesa del Milan. Pronto a offrire 20 milioni e il cartellino di Colombo. A sua volta valutato 15 milioni. Il prezzo ritenuto un po’ alto per il centravanti adesso al Monza - ha solo 21 anni, ma non sono molti i 3 gol segnati fin qui in biancorosso -, la possibilità in estate di prendere anche 40 milioni da Buongiorno, e soprattutto l’inopportunità di aprire adesso una trattativa per il centrale che a fine agosto aveva rivolto un secco «no» all’Atalanta, hanno convinto le parti a fermarsi, anche solo per rimandare, eventualmente. Se in estate il Milan potrà arrivare a 40 milioni totali, e sempre che un Toro in Europa non induca Buongiorno a un’altra stagione in granata, allora a fine campionato il discorso potrà riaprirsi.

Pilastro di Juric

Per adesso Buongiorno è saldamente un pilastro tecnico della squadra di Juric nonché un leader nell’ambiente granata. Una dote acquisita grazie a quel carattere che in campo lo fa ascoltare dai compagni e ricevere il rispetto degli avversari, all’arrivo in Nazionale che è coronamento di un’importante evoluzione tecnica e tattica, alla laurea che gli ha dato autorevolezza. Sicuramente deve dire grazie all’allenatore croato, il prodotto del settore giovanile granata che ultimamente è definitivamente sbocciato. Nel 2020-21 - quella dell’avvicendamento in panchina tra Giampaolo e Nicola - era ancora un giocatore acerbo. Poco elastico, tecnicamente un po’ piatto, spesso distante dall’uomo in marcatura. Poi gradualmente, ma anche in maniera inarrestabile, Buongiorno è diventato il giocatore che tra i granata ha più possibilità di partecipare al prossimo Europeo. Gli altri, per inciso, sono Bellanova e Ricci, che però ora come ora possono soltanto sperare nella chiamata di Spalletti. Buongiorno può farci conto, perché nell’ultimo anno è cresciuto in tutto quanto prima gli faceva difetto: è sciolto nella corsa, tecnicamente in grado di accompagnare l’azione e pure di rendersi pericoloso in attacco, spietato sull’uomo.

Qualche volta pure troppo, visto qualche fallo in più che tende a concedere. Sulla bilancia pesano però ben di più gli aspetti positivi, ai quali vanno aggiunti pure alcuni gol: nel girone d’andata le sue reti sono state 3, tante per un centrale se distribuite in 19 giornate (anzi 16 perché Alessandro ha perso per infortunio Verona, Juve e Inter).
«Buongiorno non lo vendo!», è sbottato più volte Cairo in questo mese di gennaio. Una posizione netta, e volta a rimandare ogni confronto con Milan o altri club all’estate o più in là, per il suo gioiello. «Dovrebbe essere normale che un giocatore come Buongiorno resti al Toro», le recenti, innervosite dichiarazioni di Juric legate a mantenere alti gli obiettivi della squadra. Che vuole ripartire verso le Coppe con una prestazione e un risultato positivo a Cagliari. All’andata i granata andarono incontro a una sorta di falsa partenza: 0-0 con poche azioni pericolose prodotte. Una costante di questa stagione, nella quale invece la fase difensiva che poggia su Buongiorno funziona a meraviglia.

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