Champions Juve, ecco il destino che può arrivare da Nyon

Quattro corazzate, due squadre difficili, due abbordabili: lunedì dall’urna può anche uscire una speranza
TORINO - José Mourinho definisce la Champions il torneo dei dettagli e tra questi include anche quel fattore “c” che un anno fa, contro il Psg, lui stesso elesse a schema più efficace. «Ho avuto un c...», sottolineò lo Special One. Non sarà determinante quanto i gol di Messi e Cristiano Ronaldo, ma lungo il cammino europeo aiuta. Aiuta soprattutto nei sorteggi. Massimiliano Allegri lo sa bene, così da un lato si gode i suoi Tevez, Pogba e Pirlo, ma dall’altro di qui a lunedì - giorno delle estrazioni di Nyon - ricorrerà a tutte le alchimie del caso per allenare il fattore “c”. Perché se l’obiettivo ottavi è stato centrato, il secondo posto del girone (dietro l’Atletico Madrid) proietta la Juventus i un’urna più simile all’inferno che al purgatorio, dove però non mancano angoli di paradiso.

L'INFERNO - Cosa significhi affrontare Ribery e Robben, i bianconeri lo hanno provato nelle brucianti sconfitte del 2013 e la sensazione che la cura Guardiola e gli ultimi innesti (Xabi Alonso e Lewandoski) abbiano rafforzato ulteriormente la macchina da guerra bavarese. Il Bayern è un giocattolo perfetto e lo ha dimostrato asfaltando un gruppo con Manchester City (campione d’Inghilterra in carica) e Roma (battuta 7 a 1). Quando attaccano l’area è un po’ come trovarsi di colpo una cesta di serpenti a sonagli tra le mani. L’unica incognita del Bayern è l’infermeria, dove negli ultimi tempi sono finiti anche giocatori fondamentali come Lahm, Alaba e Thiago Alcantara. Altrettanto terribile, per la Juve, sarebbe incrociare il Real Madrid. Sarà anche ricca di serate epiche la storia dei bianconeri contro i campioni d’Europa (l’ultimo exploit al Bernabeu nel 2008, con standing ovation per Del Piero) e anche lo scorso anno i campioni d’Italia giocarono le migliori gare europee contro gli spagnoli. Florentino Perez in estate ha cambiato le figurine (via gli equilibratori Xabi Alonso e Di Maria), ma quel mago di Carlo Ancelotti è riuscito comunque a miscelare tra loro un numero spropositato di mezze punte come James Rodriguez, Kroos e Isco (che sta sostituendo l’infortunato Modric) a Benzema e all’extraterrestre Ronaldo. Il Real ha vinto le ultime 19 partite (record) e chiuso il raggruppamento a punteggio pieno. In Spagna Allegri potrebbe ritrovare anche il Barcellona di Messi, una costante condanna negli anni milanisti (3 scontri in 4 anni, uno nei quarti), che ieri sera ha gettato il Psg nell’urna delle seconde. Bussolotto infernale anche il Chelsea, neanche lontano parente di quello che Pirlo e compagni liquidarono nel 2012. Mourinho domina la Premier e al secondo anno difficilmente sbaglia (vedi triplete con l’Inter). Abramovich in estate ha accontentato in tutto lo specialone: difesa esperta, Fabregas in regia e dosi industriali di qualità (Hazard, Oscar, Willian) al servizio del cecchino Diego Costa.

IL PURGATORIO - La Juve ha la certezza di evitare l’Atletico Madrid (lo vieta il regolamento), però potrebbe imbattersi nel Borussia Dortmund. I gialloneri sono una mina vagante, soprattutto perché gli ottavi si giocano a febbraio. In crisi in Bundesliga (solo due punti in più del fanalino di coda Stoccarda) e primi del girone davanti all’Arsenal in Coppa (inglesi nell’urna 2 come i bianconeri). La squadra di Klopp non è più quella finalista di Champions del 2013, però mantiene un’anima europea e dopo aver recuperato Hummels e Gundogan, nel nuovo anno tornerà a sfrecciare pure Reus. Senza dimenticare Ciro Immobile, che in Champions ha già segnato 4 gol. Il fattore tempo (quindi mercato e infermeria) potrebbero rilucidare il Borussia Dortmund, un po’ come successe al Bayern targato Van Gaal 2009-10, quello che si qualificò all’ultimo (proprio ai danni della Juve) e poi tirò dritto fino alla finale, dove a gelarlo ci pensò l’Inter del Triplete (pure lei seconda nel girone iniziale). Pescare il Porto sarebbe un ottimo sorteggio per la Juventus. La squadra di Julen Lopetegui è dotata di ottime individualità: dal laterale Danilo (osservato speciale bianconero), ai centrocampisti Casemiro (in prestito dal Real) e Quintero (ex Pescara), senza dimenticare il baby prodigio Ruben Neves (pure lui sondato dalla Juve). Jackson Martinez sotto porta è una garanzia (6 gol nel girone) e il Dragao è uno stadio bollente.

IL PARADISO - Il Monaco sarebbe l’atterraggio più morbido per Allegri. Il club del Principato non è più quello dei Falcao e dei James Rodriguez, la smobilitazione estiva ha impoverito la squadra di Jardim, attardata di ben 12 punti dal Marsiglia in Ligue 1. In difesa c’è l’ex sampdoriano Raggi, ma i principali punti di forza sono i centrocampisti Toulalan (svincolato di lusso) e Moutinho, oltre ai giovani terribili (Ferreira Carrasco, Martial e Kondogbia, ora infortunato) e quella vecchia volpe di Berbatov.


© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Champions League

Champions, i migliori video