Lukaku, una Champions da 12°

Il belga gradirebbe più continuità all’Inter, ma da grande professionista qual è, non fa polemiche con Inzaghi
Lukaku, una Champions da 12°

MILANO - Onana in porta; Darmian, Acerbi e Bastoni in difesa; Dumfries e Dimarco sulle corsie esterne; Barella, Calhanoglu (attesissimo il suo ritorno) e Mkhitaryan in mezzo al campo con Dzeko e Martinez in attacco. L’Inter di Coppa è praticamente fatta. Il persistere del problema alla schiena di Skriniar ha azzerato i dubbi in difesa (pure De Vrij è acciaccato: la coperta, dietro, è quindi cortissima), discorso simile a centrocampo dove il ritorno di Hakan Calhanoglu a pieno regime permetterà a Simone Inzaghi di tornare a schierare i suoi “titolarissimi”. Unici dubbi in attacco dove nelle scelte potrebbe pesare anche un pizzico di scaramanzia, considerato che l’idea di tenersi Lukaku in panchina come “jolly” ha funzionato tanto con il Porto a San Siro (quando il belga ha firmato l’1-0 finale), quanto a Lisbona (dove Big Rom ha trasformato il rigore del raddoppio). L’eclissi della LuLa provoca un po’ di “mal di pancia” all’interessato che gradirebbe un ruolo più centrale all’Inter ma pure - banalmente - un po’ più di continuità. Non è però il momento per fare polemiche e il “soldato Rom” si adeguerà anche perché da qui allo scontro a San Siro del 30 aprile con la Lazio, in 4 partite l’Inter si giocherà, nell’ordine, una semifinale di Champions, una finale di Coppa Italia (con la Juve si ripartirà dall’1-1 dell’Allianz Stadium) nonché molte possibilità di riagganciare il 4° posto essendo in calendario pure la trasferta-trappolone a Empoli.

Come nella stagione del Triplete

Tutta l’Inter balla sul cornicione, come ai tempi del Triplete, quando a José Mourinho era stato chiesto di vincere la Champions ma, a un certo punto della stagione, si era trovato pure superato in campionato dalla Roma causa un crollo verticale dovuto alla necessità di far coesistere le fatiche di coppa con gli impegni in Serie A (come accade oggi con una rosa decisamente meno competitiva rispetto a quella che aveva a disposizione il portoghese). La storia, dodici anni dopo, si ripete. Con quale finale, lo capiremo presto.

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