Champions, Guardiola e Manchester come Ferguson e Milano

Il tecnico dei Citizens è l’unico con la leggenda dello United ad aver centrato il ‘Treble’

Chiamatelo ora con quei nomignoli dispregiativi che l’hanno accompagnato dopo il ko di 2 anni fa in finale contro il Chelsea. Chiamatelo ora “Fraudiola”, definitelo ora bluff, provate a dire adesso che “vinceva le Champions League solo quando aveva Messi”. Pep Guardiola l’ha rifatto, ha di nuovo sollevato la Coppa per club più importante d’Europa: l’ha rivinta senza che il City dominasse più di tanto. L’ha rifatto grazie al cuore dei suoi ragazzi, capaci di resistere per un tempo e mezzo a un Inter encomiabile per poi punirla a 22' dalla fine. Aveva le farfalle nello stomaco, alla vigilia, il Mago di Santpedor. Non aveva dubbi che, se avesse perso a Istanbul, questa stagione che ha portato a Etihad Premier League e FA Cup si sarebbe trasformata, per i media e gli anti, in un fallimento. E invece Pep da ieri sera è l’unico allenatore in Inghilterra, assieme a quel mito di Sir Alex Ferguson, ad aver centrato il Treble, come fece lo scozzese con lo United nel 1999 (consentendo a Manchester di eguagliare Milano: fino a ieri era l’unica città ad avere vinto il trofeo con due squadre differenti). Da ieri la festa è solo dell’altra metà del cielo di Manchester, quella Bluemooner. Pep è, per dirla con gli Oasis, il gruppo musicale più Citizen del Pianeta, il Wonderwall, il muro delle meraviglie della gente di Manchester che per troppi anni aveva visto solo festeggiare i cugini Red Devils.

Guai finanziari in vista?

Tre anni fa la Uefa decise di bandire il City dalle coppe, sentenza poi annullata dal Tas. Ora ci risiamo: un nuovo fascicolo colpisce i Mancunians. Tra due lunedì la giustizia svizzera aprirà un fascicolo in seguito alla denuncia «contro due dirigenti di Petrosaudi». I due imputati, per arricchirsi, avrebbero sottratto, dal 2009 al 2015, «almeno 1,8 miliardi di dollari pagati dal fondo sovrano malese 1MDB sulla base di una joint venture con Petrosaudi, operazione successivamente trasformata in un prestito islamico, e infine hanno riciclato queste somme». Analizzando le commissioni tra Aabar Investment, veicolo emiratino di finanziamento e sponsorizzazione del City, e 1MDB, spiccano nomi importanti, come Al Otaiba, ambasciatore emiratino negli Usa. Una vicenda delicata che potrebbe creare grossi problemi al proprietario dei Citizens, lo sceicco Mansour. Verranno analizzate le transazioni dei più importanti leader degli Emirati e pure il processo di investimento degli Emirati tramite Aabar Investments, supervisionata direttamente da Mansour. La magistratura svizzera vuol quindi far luce sui legami tra Aabar e il finanziamento del club campione d’Inghilterra in carica.

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