Xavi Simons, predestinato che è già una star: Golden Boy formato Champions

Il super talento del Lipsia sta regalando colpi da sogno sul grande palcoscenico europeo. E il Psg si sfrega le mani…
Xavi Simons, predestinato che è già una star: Golden Boy formato Champions© EPA

Con una carta d’identità così, essere fenomenale è una questione anche di Dna. Di cognome fa Simons, ma sulla maglia porta il nome di battesimo: Xavi, che abbrevia Xavier. E sì, è proprio come sembra. Papà Regilio, ex attaccante che ha avuto un buon trascorso in Eredivisie, era talmente innamorato di quel giovane centrocampista già padrone del Barcellona a 23 anni che decise di ispirarsi a lui per chiamare suo figlio. A proposito: in famiglia c’è anche il fratello Faustino, e anche il cugino Saviola. Cosa aggiungere?

Il più forte di tutti, però, è Xavi. Quanto di più vicino ci possa essere ai predestinati. Perché è cresciuto nel Barcellona da quando aveva 7 anni, per poi passare al Psg a 16. Quando aveva una lunga chioma riccioluta e un contratto con Nike, oltre a milioni di follower su Instagram e su TikTok.

Xavi Simons, il predestinato

Classe 2003, nato in Olanda e cresciuto in Catalogna, ha bruciato le tappe nel settore giovanile blaugrana, ma al compimento dei 16 anni, con la possibilità di firmare contratti più ricchi, ha risposto alla telefonata proveniente da Parigi, dove gli son state paventate anche prospettive di prima squadra. E così è stato: l’esordio in prima squadra è arrivato nel febbraio 2021 sul campo del Caen in Coppa di Francia, seguito nell’annata successiva da altri nove spezzoni.

Il palcoscenico della Youth League nella stagione 2021/22 gli ha offerto la possibilità di mostrare tutte le sue doti: l’ha chiusa con 4 gol e 6 assist, con il Psg (di Gharbi, Michu e soprattutto Zaire-Emery) fermato ai quarti dal Salisburgo. Prima e unica sconfitta: Xavi l’ha guardata da lontano, squalificato.

II tempi erano ormai maturi per andare ad accumulare minuti ed esperienza altrove e il Psv Eindhoven gli ha offerto la migliore delle occasioni. Sognava la Champions, ma a causa della sconfitta ai preliminari contro i Rangers si è accontentato dell’Europa League. Con un fatturato di oltre 20 gol e 10 assist, con il titolo di capocannoniere dell’Eredivisie (giocando sia da ala che a volte anche da punta), ha confermato tutte le sensazioni che c’erano su di lui da anni.

L’occasione Lipsia

In estate il Psg ha esercitato il diritto di riacquisto fissato a 10 milioni (era stato riscattato a 6 dal Psv) riportandolo a Parigi, salvo poi smistarlo immediatamente in prestito al RB Lipsia. Impossibile trovare un posto migliore per crescere per un giovane in piena rampa di lancio, ormai entrato intanto stabilmente anche nelle gerarchie della nazionale olandese.

L’approccio di Simons con la Bundesliga è stato devastante: gol e assist in tre partite di fila - contro Stoccarda, Union e Bochum - giocando ogni singola partita da titolare, in campionato e in Champions League, tirando il fiato solo nel primo turno di Pokal. Il bilancio dopo le prime 17 partite racconta di 5 gol e 7 assist, con prestazioni sontuose e gol da urlo. 

Due di questi sono arrivati in Champions League, i suoi primi, entrambi contro la Stella Rossa. Il primo con una botta dalla distanza all’incrocio, il secondo aprendo il piattone dopo aver disorientato mezza difesa. Sul palcoscenico più importante, quello su cui si esaltano i campioni. A conferma del fatto che il ragazzo ha numeri e colpi da Golden Boy: è tra i 25 finalisti, punta diretto al podio. E a Parigi si sfregano le mani, sapendo che a giugno riabbracceranno uno che dà del tu al pallone con la sicurezza delle star.

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