È il Bayern l’anti City e Inter? I numeri pazzeschi in Champions

Ai gironi non perde dal 2017, in casa sa solo vincere: i dati incredibili dei bavaresi nella fase a gruppi fanno tremare le rivali

La squadra da Champions League per eccellenza è il Real Madrid e basta sbirciare la bacheca per capire perché, ma se parliamo di fase a gironi i numeri del Bayern Monaco sono oltre il confine dell’immaginazione. Che fossero gruppi facili o più difficili - l’anno scorso con Inter e Barcellona, giusto per rinfrescar la memoria - l’epilogo è ormai da anni sempre lo stesso: i tedeschi vincono, anzi, dominano e passano come primi. 

Con il successo per 2-1 sul Galatasaray, Neuer e compagni hanno centrato la vittoria consecutiva numero 17 nella prima fase, trionfo che ha anche permesso di blindare il primo posto nel gruppo A con due giornate d’anticipo, mettendosi dietro anche il Manchester United e il Copenhagen. 12 i punti raccolti contro i 4 di turchi e danesi e i soli 3 degli inglesi. Un divario che rappresenta bene la superiorità bavarese in un girone che sulla carta non era così scontato.

Il Bayern e la fase a gruppi: un dominio costante

Essere sempre e costantemente in prima fascia ha sicuramente facilitato la vita nei sorteggi, ma una striscia (aperta) di 17 successi in fila e un totale di 36 vittorie nelle ultime 40 gare disputate non può essere giustificata solo così, considerando che nel tritacarne ci sono finite, tra le altre, anche Barça, Inter, Ajax, Psg, Tottenham, Benfica.

Le uniche tre squadre a riuscire ad arginare la folle corsa del Bayern nella fase a gironi delle ultime sette edizioni di Champions League sono state l’Ajax per due volte, l’Atlético Madrid (l’1-1 del dicembre 2020 è l’ultima non vittoria) e il Psg, che è stata anche l’unica a battere i pluricampioni di Germania, nel famoso 3-0 del 2017 costato la panchina a Carlo Ancelotti.

Numeri che fanno spavento, anche perché accompagnati da una media superiore ai tre gol segnati a partita (in alcune edizioni ha anche sfiorato le quattro). E che si amplificano se ci limitiamo ai match casalinghi: 28 vittorie nelle ultime 29 gare giocate all’Allianz Arena ai gironi. Solo l’Ajax ha strappato un 1-1 nel 2018: l’ultimo ko è del 2013, per mano del Manchester City.

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È il Bayern l’anti-City?

Il duello non può che riproporsi a un decennio di distanza: eccezion fatta per Neuer e Müller, rispetto ad allora è cambiato tutto. In quel precedente Pep Guardiola allenava il Bayern, mentre oggi è sulla panchina dei Citizens da campione d’Europa. Haaland e compagni sembrano imbattibili, sia in Premier che in Europa, e tutto pare apparecchiato per una doppietta. 

Quest’anno però anche il Bayern ha il suo numero 9. E che 9: Harry Kane sta macinando gol a nastro ed è già arrivato a 19 gol in 15 partite, rispettando in pieno le aspettative altissime che Tuchel, la dirigenza e i tifosi hanno riposto in lui.

Nonostante le difficoltà, la rosa corta, la brillantezza a fasi alterne, il Bayern si poggia su un’altra solida certezza. E con la mentalità vincente che da sempre lo contraddistingue, ha le carte in regola per porsi come anti-Man-City. Anche perché in panchina ha l’uomo che nel 2021 batté Pep all’ultimo atto con il Chelsea. La strada è ancora lunga, ma Tuchel può sognare il bis.

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La squadra da Champions League per eccellenza è il Real Madrid e basta sbirciare la bacheca per capire perché, ma se parliamo di fase a gironi i numeri del Bayern Monaco sono oltre il confine dell’immaginazione. Che fossero gruppi facili o più difficili - l’anno scorso con Inter e Barcellona, giusto per rinfrescar la memoria - l’epilogo è ormai da anni sempre lo stesso: i tedeschi vincono, anzi, dominano e passano come primi. 

Con il successo per 2-1 sul Galatasaray, Neuer e compagni hanno centrato la vittoria consecutiva numero 17 nella prima fase, trionfo che ha anche permesso di blindare il primo posto nel gruppo A con due giornate d’anticipo, mettendosi dietro anche il Manchester United e il Copenhagen. 12 i punti raccolti contro i 4 di turchi e danesi e i soli 3 degli inglesi. Un divario che rappresenta bene la superiorità bavarese in un girone che sulla carta non era così scontato.

Il Bayern e la fase a gruppi: un dominio costante

Essere sempre e costantemente in prima fascia ha sicuramente facilitato la vita nei sorteggi, ma una striscia (aperta) di 17 successi in fila e un totale di 36 vittorie nelle ultime 40 gare disputate non può essere giustificata solo così, considerando che nel tritacarne ci sono finite, tra le altre, anche Barça, Inter, Ajax, Psg, Tottenham, Benfica.

Le uniche tre squadre a riuscire ad arginare la folle corsa del Bayern nella fase a gironi delle ultime sette edizioni di Champions League sono state l’Ajax per due volte, l’Atlético Madrid (l’1-1 del dicembre 2020 è l’ultima non vittoria) e il Psg, che è stata anche l’unica a battere i pluricampioni di Germania, nel famoso 3-0 del 2017 costato la panchina a Carlo Ancelotti.

Numeri che fanno spavento, anche perché accompagnati da una media superiore ai tre gol segnati a partita (in alcune edizioni ha anche sfiorato le quattro). E che si amplificano se ci limitiamo ai match casalinghi: 28 vittorie nelle ultime 29 gare giocate all’Allianz Arena ai gironi. Solo l’Ajax ha strappato un 1-1 nel 2018: l’ultimo ko è del 2013, per mano del Manchester City.

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