Del Piero, dribbling da Champions all'ipocrisia: "Tifare Inter impensabile per chi tiene alla Juve"

MONACO (Germania) - Serata impegnativa per Alessandro Del Piero all'Allianz Arena in occasione della finale di Champions League tra Inter e Paris Saint-Germain. La leggenda bianconera infatti si divide tra i vari broadcast presenti al grande evento e alla CBS, in inglese, ha parlato del tifo in Italia in occasioni come questa. Quando gli viene chiesto se in Italia tutti supportino la squadra impegnata in finale la prima risposta di Alex è molto chiara: "Nah... No way!".

Del Piero ha poi spiegato che "​Le rivalità in Italia sono troppo forti. È bello che una squadra italiana arrivi in finale, è un grande risultato. Ma fare il tifo per l’Inter, per un tifoso della Juve o del Milan? No, è impensabile. Sarebbe ipocrita, diciamoci la verità. Quindi magari si dice: ‘Non faccio il tifo contro l’Inter, tifo per il Psg’. E poi ci sono degli italiani anche lì: Donnarumma, per esempio. E altri quattro hanno giocato in Serie A. Insomma, ci si aggrappa a qualsiasi cosa per giustificarsi".

"Lo stadio sembra..."

Del Piero ha proseguito: "In una finale è la testa che fa la differenza, sono piccoli dettagli a determinare il risultato. A volte può essere un pizzico di fortuna, ma io ci credo poco a questo. Individualmente i giocatori del PSG sono incredibili per me". Poi, tornando su Donnarumma: "Ha fatto 3 o 4 parate imbarazzanti per bellezza per far arrivare qui il PSG, Sommer le ha fatte con il Barcellona. Questo momento in cui entri in campo, questa tensione... devi assorbirla, sei catalizzatore di amici, parenti, tv, questo momento nel pre serve per togliersi un po' di pressione. Riscaldi i muscoli, ma raffreddi anche la testa nel pre-partita. Tra vincere o perdere, che è un niente, cambia a volte la vita di un calciatore". E non è sfuggita un'altra dichiarazione a ricordare il successo dell'Inter nel 2010: "L'erba è perfetta, l'ha tagliata un parrucchiere. E lo stadio mi sembra rievochi un po' Madrid... Possiamo fare mille discorsi, ma passa tutto dal campo alla fine".