DOHA (Qatar) - Se la più grande delusione della Coppa d’Asia è rappresentata dall’uscita dell’Arabia Saudita del “fuggiasco” Mancini (i canali televisivi panarabi a cominciare dal potente BeIN Sports qatariota hanno mostrato centinaia di volte, con commenti durissimi, l’inaccettabile abbandono della panchina da parte del ct jesino quando mancavano ancora tre rigori da tirare), la sorpresa più clamorosa è invece rappresentata dalla qualificazione ai quarti del Tagikistan (106ª posizione nell’ultima “ranking list” Fifa) che domani sfiderà la Giordania per un posto in semifinale.
Il nuovo eroe
A Dushanbe, la capitale dell’ex Repubblica socialista sovietica divenuta indipendente nel 1991, hanno già proclamato il loro nuovo eroe. È uno straniero, come lo fu Garibaldi quando compì imprese epiche anche in diversi Stati del Sud America. Si chiama Petar Segrt (pronuncia Scegrt), è nato in Croazia (a Djurdjevac, nord-est, vicino alla frontiera con l’Ungheria), ma a 6 anni s’è trasferito in Germania dove i genitori erano emigrati per motivi di lavoro ed è così in possesso anche del passaporto tedesco. Diciamo subito che è l’anti-Mancini per antonomasia. Personaggio a tutto tondo: simpaticissimo, cordialissimo, disponibilissimo, grande affabulatore e pure istrionico come sanno esserlo molti tecnici giramondo dell’ex Jugoslavia. Nell’ultima conferenza stampa è andato a stringere la mano non solo ai giornalisti presenti, ma addirittura a tutti i cameramen delle varie televisioni...