© Juventus FC via Getty ImagesTORINO - Non c’è stato nemmeno il tempo per riflettere sulla vittoria contro i campioni d’Italia. Il capitolo Inter, infatti, è archiviato: ieri la Juventus si è già allenata alla Continassa (scarico per chi ha giocato sabato, per gli altri esercitazioni tecniche e partitella). Nella testa della squadra c’è la finale di Coppa Italia. Un appuntamento che può parzialmente ridimensionare la delusione per una stagione, comunque vada a finire nella lotta Champions, ben al di sotto delle aspettative. Al cospetto dell’Atalanta c’è una sola assenza sicura: quella di Alex Sandro. Il brasiliano è squalificato: paga a carissimo prezzo i due gialli rimediati nelle due semifinali giocate contro l’Inter ad inizio febbraio. La defezione pesa non poco, perché costringe Andrea Pirlo a ridisegnare la sua Juventus, inevitabilmente diversa rispetto a quella che ha fermato gli uomini di Conte.
L'importanza di Danilo
Il buco sulla sinistra verrà colmato da Danilo: a lui il compito di non far rimpiangere il connazionale sulla corsia mancina, presidiata già in Supercoppa Italiana contro il Napoli. In questa stagione l’ex Manchester City si è rivelato una delle pedine più affidabili: le 44 presenze complessive parlano per lui, che dopo un anno di adattamento al calcio italiano agli ordini di Sarri è riuscito a cucirsi un ruolo di primaria importanza nello scacchiere bianconero. Danilo nelle ultime nove è stato schierato dall’inizio in sei occasioni. Risultato? Sei successi per la Juventus, che ha perso punti pesantissimi contro Atalanta, Fiorentina e Milan, le uniche circostanze in cui non ha indossato la maglia da titolare. Se non è un talismano, almeno in questa strana primavera bianconera, poco ci manca.
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