Juve e Inter: di tutto, di più

Juve e Inter: di tutto, di più© www.imagephotoagency.it

La storia è antica, tenuta in vita da cronaca recente. Juventus-Inter è il riassunto del calcio italiano, più di Milan-Inter, più della stessa Juventus Milan e di altri derby comunque eccitanti. Si può dire, senza smentite, che il contenzioso ebbe inizio il sedici di aprile del Sessantuno. Domenica grigia di pioggia e di strani umori, la Juventus in testa alla classifica, l’Inter a quattro punti, giornata ventotto, l’arbitro della partita è Gambarotta, impiegato contabile di Genova. Al minuto 32 del primo tempo l’incontro venne sospeso per l’invasione pacifica di cinquemila tifosi juventini che avevano preso posto a bordo campo, dietro le porte, condizionando il gioco. Il giudice sportivo assegnò la vittoria all’Inter per 2 a 0, la Commissione di appello decise di far rigiocare la partita. L’Inter tentò di opporsi alla sentenza, il presidente della federazione era Umberto Agnelli, va da sé che Angelo Moratti, presidente dell’Inter, comprese di non avere speranze ma scelse la provocazione, ordinò a Helenio Herrera di mandare in campo la formazione Primavera, la Juventus vinse 9 a 1, sei gol di Sivori, primo gol al debutto di Sandro Mazzola, ultima partita di Boniperti.

Da quel giorno il rapporto tra i due club prese ad intossicarsi e altre mille vicende, di campo e di società, lo hanno ulteriormente avvelenato, le provocazioni di Benito Lorenzi a John Charles, la sconfitta interista a Mantova nell’ultima di campionato nel ‘67 e in contemporanea il successo da scudetto della Juventus sulla Lazio, il rigore non fischiato dopo lo scontro Iuliano-Ronaldo, il passaporto falso di Recoba, calciopoli, il passaggio di Lippi, Conte e Marotta da Torino a Milano, gli scudetti revocati, quelli esibiti, varie ed eventuali. Una commedia, un romanzo, accesa da una specie di strategia della tensione sulla quale hanno giocato anche le interpretazioni di alcuni, Helenio Herrera, Mourinho, Lippi, Conte. La recita prosegue, l’undici di maggio nel teatro dell’Olimpico di Roma andrà a concludersi l’edizione stagionale, ultimo appuntamento la finale di coppa Italia come il ventinove agosto del Sessantacinque, sempre a Roma, Inter con la coppa dei campioni vinta contro il Benfica, lo scudetto sul petto e la coppa intercontinentale in argenteria ma vittoria bianconera, gol di Menichelli su gaffe di Giuliano Sarti,due espulsi, Del Sol e Burgnich, nella squadra bianconera non c’è più Omar Sivori che, in dissidio con l’allenatore Heriberto Herrera, è passato al Napoli. Sembra di rileggere la cronaca recente di un altro numero dieci juventino, Paulo Dybala. Sessantuno anni di Juventus e Inter, è accaduto di tutto e tutto deve ancora accadere.

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