Juve-Frosinone 4-0: tripletta Milik, gioiello Yildiz, Allegri in semifinale

Il polacco si scatena e si porta il pallone a casa, nella ripresa un'altra magia del turco a suggellare la vittoria: ora la Lazio di Sarri

Un attaccante che fa tripletta, un giovane campione che inizia a brillare di una luce abbagliante, un'altra goleada dopo il 6-1 alla Salernitana, in corsa per lo scudetto e per la Coppa Italia: Allegri festeggia le 400 panchine con la Juventus con una serata da ricordare. Minutaggio per i giovani che devono crescere, per i convalescenti che devono ritrovare ritmo, gol per gli attaccanti per aumentare la fiducia: una vittoria convincente ottenuta nell'emergenza e che consegna il passaggio del turno senza nessun patema d'animo.

Miretti croce...e delizia, McKennie giocata top: Milik apre e chiude

Si parte con una formazione dalle scelte quasi obbligate e con Miretti che si prende la scena. Il talento bianconero mette in mostra pregi e difetti della sua giovane età: prima viene a prendersi un pallone folle in area, e buon per lui che Bastianini lo spinga platealmente da dietro nel soffiargli il pallone con altri tre del Frosinone in area juventina - quante urla di Allegri - poi cavalca palla al piede dalla trequarti incuneandosi in area, trovando l'opposizione fallosa di Lirola più di Mazzitelli. Rigore che Sacchi assegna e conferma dopo il check Var, Milik realizza spiazzando il portiere. Juve avanti, ma che facilmente perde lucidità di fronte alla reazione della squadra di Di Francesco: Locatelli primo ammonito, Allegri non è contento, anche perché dietro il Frosinone balla ma i bianconeri non trovano il colpo del ko: ci provano ancora Miretti e Milik, con uno strepitoso Yildiz a cucire e rifinire, ma non c'è precisione. Anzi, serve il miglior Bremer per fermare un incredibile contropiede partito da un assist di Miretti praticamente dall'area piccola avversaria...A rimettere tutto in ordine ci pensa ancora Milik, con la collaborazione di McKennie: i due chiudono uno dei triangoli più larghi della storia del calcio, con un lancio da centrocampo del polacco che il texano addomestica e trasforma nell'assist del 2-0 con un tempismo eccellente.

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Milik si porta il pallone a casa. Yildiz al volo da urlo!

Di Francesco prova a irrobustire l'attacco con Soulé, ma è la difesa che continua a fare acqua: Cerofolini sbaglia, Locatelli ne approfitta e serve il più facile degli assist a Milik in avvio di ripresa, il polacco cala il tris personale e si porta il pallone a casa, oltre alla qualificazione alla semifinale ormai in cassaforte. Allegri già si prepara alla prima girandola di cambi ma prima un offside toglie il poker al polacco e poi Yildiz si prende la scena: lancio pazzesco di McKennie in versione Pirlo, il turco al volo si coordina e con un destro al volo di rara bellezza firma il poker Juve da urlo. Stadium impazzito, due gol su quattro partite da titolare, tre nelle ultime cinque, la stella continua a splendere di una luce che fa sognare i tifosi come da tempo non succedeva. Poi dentro tutti, Vlahovic con una fame , Iling mezzala, Nicolussi per Locatelli, Cambiaso che torna a sgambare e a provare il tiro - con Dusan che lo manda a quel paese - e infine Nonge proprio per Yildiz, con la standing ovation meritata. Barrenechea, Nicolussi Caviglia, Cambiaso, qualche altro tentativo prima del fischio finale. Archiviati ottavi e quarti, Allegri continua a rincorrere la sua quinta Coppa Italia e si guadagna la Lazio.

 

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Un attaccante che fa tripletta, un giovane campione che inizia a brillare di una luce abbagliante, un'altra goleada dopo il 6-1 alla Salernitana, in corsa per lo scudetto e per la Coppa Italia: Allegri festeggia le 400 panchine con la Juventus con una serata da ricordare. Minutaggio per i giovani che devono crescere, per i convalescenti che devono ritrovare ritmo, gol per gli attaccanti per aumentare la fiducia: una vittoria convincente ottenuta nell'emergenza e che consegna il passaggio del turno senza nessun patema d'animo.

Miretti croce...e delizia, McKennie giocata top: Milik apre e chiude

Si parte con una formazione dalle scelte quasi obbligate e con Miretti che si prende la scena. Il talento bianconero mette in mostra pregi e difetti della sua giovane età: prima viene a prendersi un pallone folle in area, e buon per lui che Bastianini lo spinga platealmente da dietro nel soffiargli il pallone con altri tre del Frosinone in area juventina - quante urla di Allegri - poi cavalca palla al piede dalla trequarti incuneandosi in area, trovando l'opposizione fallosa di Lirola più di Mazzitelli. Rigore che Sacchi assegna e conferma dopo il check Var, Milik realizza spiazzando il portiere. Juve avanti, ma che facilmente perde lucidità di fronte alla reazione della squadra di Di Francesco: Locatelli primo ammonito, Allegri non è contento, anche perché dietro il Frosinone balla ma i bianconeri non trovano il colpo del ko: ci provano ancora Miretti e Milik, con uno strepitoso Yildiz a cucire e rifinire, ma non c'è precisione. Anzi, serve il miglior Bremer per fermare un incredibile contropiede partito da un assist di Miretti praticamente dall'area piccola avversaria...A rimettere tutto in ordine ci pensa ancora Milik, con la collaborazione di McKennie: i due chiudono uno dei triangoli più larghi della storia del calcio, con un lancio da centrocampo del polacco che il texano addomestica e trasforma nell'assist del 2-0 con un tempismo eccellente.

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