Euro 2016, la Uefa certifica: «Nessuno corre più dell'Italia»

Gli Azzurri hanno percorso un totale di 119,7 km, contro i 108 del Belgio: oltre un chilometro in più per giocatore nei 90 minuti di gioco
Euro 2016, la Uefa certifica: «Nessuno corre più dell'Italia»© www.imagephotoagency.it

TORINO - Ieri sera, vedendo la partita, era apparso evidente anche all'occhio meno attento: l'Italia corre più delle altre squadre viste fino a questo momento L'organizzazione tattica e la corsa sono apparsi come due dei segreti del successo dell'Italia sul Belgio. Gli Azzurri - come rivela il sito dell'Uefa - hanno percorso un totale di 119,7 km, contro i 108 del Belgio: oltre un chilometro in più per giocatore nei 90' e passa di gioco. Secondo una statistica dell'Uefa, nessuna squadra agli Europei ha corso di più nella partita d'esordio. La più vicina agli azzurri è l'Ucraina che, contro la Germania ha ricoperto 115,1 km. La più vicina agli Azzurri è l’Ucraina che contro la Germania ha coperto 115,1km, comunque ben staccata. I cinque giocatori che hanno percorso più metri contro il Belgio: Parolo 12.570, Giaccherini 12.374, Candreva 11.375, Pellé 11.172, Chiellini 10.924.

CORSA E DETERMINAZIONE - Che Antonio Conte abbia puntato tanto sulla preparazione fisica non è affatto un segreto. Gli allenamenti a cui il tecnico salentino ha sottoposto i suoi calciatori sono stati durissimi. Ed ora i frutti di tanta fatica appaiono ben visibili. Questa Italia ha tanta benzina nelle gambe: a conferma di ciò basterebbe rivedere la ripartenza - nei minuti di recupero di un secondo tempo di pura sofferenza -  ha portato al raddoppio di Graziano Pellé.

FOTO - PELLÈ ABBANDONA L'ALLENAMENTO

"Sapevamo che questo poteva essere la nostra arma - ha detto Bonucci a fine gara -. Dobbiamo continuare così e giocare sempre con la determinazione di stasera. Al 92’ Candreva ha fatto l’ennesimo scatto sulla fascia perché credeva di poter arrivare su quel pallone. Deve essere un esempio per tutti. Quanto è entrato Immobile ha corso per tre. Il nostro segreto è il gruppo e vogliamo continuare così". "Abbiamo messo in mostra le tipiche qualità italiane: sacrificio, umiltà, condizione atletica e voglia di aiutare i compagni”, ha spiegato il difensore. “Beh, questa deve essere la nostra forza, dobbiamo sempre aiutarci l’uno con l’altro, soprattutto nei momenti difficili. Sappiamo soffrire quando serve, restando uniti e compatti”, ha aggiunto Emanuele Giaccherini. Quello che corso di più è Marco Parolo (12.570m): “Io la corsa ce l’ho nel sangue, dopo tutto vengo da una famiglia di ciclisti. Soffrire e vincere è la cosa più bella”. E ora via, di corsa, verso la Svezia.

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