TOLOSA (Francia). Dal Belgio alla Svezia, l’Italia può raggiungere aritmeticamente gli ottavi già domani, in caso di successo su Ibrahimovic e compagni. E Conte esattamente questo vuole: pretende una Nazionale nuovamente assatanata, che non si perda nei tatticismi e nei calcoli, ma arpioni già qui a Tolosa il passaggio del turno. E poi quel che sarà sarà, agli ottavi, dopo il terzo match con l’Irlanda, mercoledì prossimo.
TANTI ELOGI: TROPPI? I tanti elogi ricevuti dopo la vittoria sul Belgio? Nessuna distrazione, c’è Conte che ci pensa: “Ho a disposizione un gruppo di ragazzi molto determinati e vogliosi di fare le cose perbene e sono certo che una singola partita non possa cambiare l’atteggiamento dei miei giocatori. Abbiamo fatto una bella prova, siamo partiti bene, ma non abbiamo ancora fatto niente, non ci siamo ancora qualificati, e la qualificazione è il nostro primo obiettivo. Per cui staremo con i piedi ben piantati per terra: cercheremo di vincere e di acciuffare la qualificazione già domani con la Svezia”.
LO STUDIO DEI RIVALI “Stiamo vedendo partite molto equilibrate qui agli Europei, ogni partita è molto difficile. Per esempio ieri sera la Francia ha avuto ragione dell’Albania solo al 90’. C’è grande equilibrio anche perché c’è grande preparazione da parte di tutti. Per cui bisogna fare grandi cose ed essere molto preparati, concentrandoci su quello che possiamo e dobbiamo fare per dare il meglio di noi stessi. E concentrandoci pure sui limiti e sui pregi dei nostri avversari”.
L’ESPLOSIONE DI PELLE’ La favola di Pellè, andato a segno col Belgio: “E’ dovuto emigrare all’estero per migliorarsi come giocatore e per arrivare in Nazionale. Da noi non giocava, era in panchina al Parma, prima di andare in Olanda. Ha lavorato tanto in questi anni, ha mezzi fisici notevoli, è un buonissimo attaccante. E’ strano che sia dovuto emigrare per affermarsi. Tanti invece solitamente hanno più difficoltà a trovare all’estero degli spazi. Son contento per lui, la sua storia dimostra come l’abnegazione e la voglia di affermarsi nella vita siano valori fondamentali. Sta vincendo questa sfida”.
IL PERICOLO IBRA “Ibra è talmente forte che potrebbe giocare in qualsiasi campionato del mondo, non vedo preclusioni per lui”: quindi anche nella Premier (il che sarebbe un inedito per lo svedese) nello United di Mourinho. “E’ un giocatore che può spostare gli equilibri di una squadra, è molto forte. La Svezia è una formazione quadrata, con una stella là davanti, Ibrahimovic. Per cui dovremo fare molta attenzione. Bisogna sicuramente attaccare la Svezia in toto, tenendo però conto sempre della doppia fase. E nella fase difensiva per noi c’è il problema Ibrahimovic, c’è il problema dei calci da fermo che possiamo subire, c’è il problema Guidetti... Dovremo ridurre i loro pregi e andare a tirar fuori i loro difetti”.
ITALIA VECCHIA “E’ un dato di fatto, questo è un periodo non molto felice per il calcio italiano, ci sono delle difficoltà a far emergere talenti che possano fare grandi cose. Lo dicono tutti, non solo io. Detto questo, bisogna cercare sempre di fare il meglio. Non so se è giusto definire la nostra squadra una squadra di veterani. Ma di sicuro per me questi 23 giocatori sono i migliori, sulla base delle caratteristiche del mio gioco. Stiamo cercando di ottimizzare il tutto nel migliore dei modi per fare il massimo”.
STANCHEZZA SUPERATA “Abbiamo giocato solo una partita, non è che siamo nel mezzo del cammino quando ti ritrovi a gestire anche le energie spese. C’è stato tempo in questi giorni per recuperare e allenarci bene in vista della Svezia. Per quanto riguarda la formazione, farò delle valutazioni fino a domattina, anche secondo alcuni parametri: parlando con i calciatori, analizzando i test, guardando i ragazzi. Ma sarebbe eccessivo parlare di gente stanca. Ci siamo preparati atleticamente nel migliore dei modi in queste settimane proprio perché sapevamo che avremmo affrontato una gara ogni 4 giorni. Farò delle valutazioni fino a domattina, ma non credo che farò grandi cambiamenti nella formazione rispetto al Belgio”.