Roma e Mourinho ko, Dybala non basta: ai rigori Europa League al Siviglia

Ai giallorossi non basta la perla dell'ex Juve, pareggiata dall'autorete di Mancini, che sbaglia poi il penalty (come Ibanez): decide, dopo un primo errore, il gol di Montiel nella ripetizione
Roma e Mourinho ko, Dybala non basta: ai rigori Europa League al Siviglia© Getty Images

BUDAPEST (Ungheria) - Da una parte il Siviglia, che ha trionfato in tutte e sei le precedenti finali della competizione, dall'altra José Mourinho, cinque volte su cinque vincitore all'ultimo atto di una competizione continentale, tra Champions, ex Coppa Uefa e Conference League: uno dei due filotti era destinato ad interrompersi stasera alla Puskas Arena e la legge dei grandi numeri, stasera, ha risparmiato gli andalusi e colpito invece il tecnico lusitano. A Budapest, infatti, dopo l'1-1 - frutto della perla di Dybala nel primo tempo e della sfortunata autorete di Mancini nella ripresa - con cui si concludono degli interminabili tempi supplementari, sono i calci di rigore a regalare l'edizione 2023 dell'Europa League agli spagnoli allenati da Mendilibar: nella lotteria dei tiri dal dischetto decidono gli errori di Mancini ed Ibanez e la trasformazione di Montiel - dopo il palo colpito al primo tentativo - nella ripetizione imposta dall'arbitro.

Europa League 2023: tutte le partite, i tabellini e le statistiche dai gironi alla finale Siviglia-Roma

Siviglia-Roma, le scelte di Mendilibar e Mourinho

Mourinho recupera le vecchie conoscenze bianconere Leonardo Spinazzola e Paulo Dybala, affidando al primo la corsia mancina e al secondo l'arduo compito di creare superiorità numerica nella trequarti avversaria. Tra i pali c'è Rui Patricio, protetto dall'inamovibile terzetto difensivo composto da Mancini, Smalling ed Ibanez, Celik sull'out destro, Cristante e Matic nel cuore del campo e capitan Pellegrini accanto alla Joya alle spalle di Abraham. Mendilibar, orfano di Acuna, espulso ai supplementari in semifinale contro la Juventus, schiera Jesus Navas, Gudelj, Badé ed Alex Telles davanti a Bounou, Fernando e Rakitic in mediana ed Ocampos, Oliver Torres e Bryan Gil a supporto del terminale offensivo En-Nesyri. Solo panchina per Suso, il Papu Gomez e il grande ex della sfida Lamela.

Dybala segna e incanta: Siviglia-Roma 0-1 al 45'

L'avvio di gara della Roma è feroce e ai ragazzi di Mourinho bastano una manciata di secondi per prendere in mano le redini del gioco e sviluppare la manovra nella metà campo avversaria. Dybala scalda il mancino dopo appena due minuti quindi, dieci giri di lancetta più tardi, pesca Celik con una magia, il quale regala una palla d'oro a Spinazzola su cui si supera Bounou: è soltanto la prima di una serie di giocate di alta fattura dell'argentino, tra i rimpianti dei tifosi della Juventus. Mancini, Smalling e Ibanez neutralizzano En-Nesyri, Matic e Cristante ingabbiano Rakitic ma, più in generale, è l'atteggiamento morbido ed apparentemente rinunciatario del Siviglia ad infondere coraggio ai giallorossi. Episodio al limite al 31' con Gudelj che, nella propria area, anticipa di un soffio Abraham, ma non evita l'impatto con la testa dell'attaccante inglese di proprietà del Chelsea: dopo un lungo check del Var, l'arbitro Taylor fa riprendere il gioco da una rimessa dal fondo. Appena il tempo per i calciatori di riprendere ognuno la propria posizione, però, che la Roma trova il vantaggio: Cristante contrasta Rakitic, subentra Mancini che verticalizza di prima intenzione per Dybala, che controlla la sfera con un tocco delizioso e poi lo deposita all'angolino lontano con un chirurgico diagonale mancino che fa esplodere di gioia i tanti tifosi volati alla Puskas Arena dalla Capitale e non solo. È il 34', l'equilibrio si spezza, ma il colpo subito scatena solo in parte la reazione andalusa: Fernando calcia male al 43', Rakitic invece - al sesto dei sette minuti di recupero concessi dal direttore di gara - lo fa fin troppo bene, con la palla che s'infrange contro il palo a Rui Patricio battuto.

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L'autogol di Mancini prolunga Siviglia-Roma ai supplementari

Mendilibar, tutt'altro che soddisfatto per la prestazione dei suoi, si presenta in campo per la ripresa con Suso e l'ex Lamela al posto di Oliver Torres e Bryan Gil. Le mosse del tecnico degli andalusi sembrano sortire gli effetti sperati, la manovra diviene via via più fluida e la squadra getta le basi per il gol del pareggio che, con un po' di fortuna, arriva al 55', con Mancini che devia nella propria porta il cross teso dalla destra di Ocampos. Mourinho toglie Dybala al 68', rafforzando il centrocampo con Wijnaldum, quindi sette minuti più tardi è il turno di Abraham, che fa posto a Belotti poco dopo una grandissima occasione non sfruttata al termine di un prolungato batti e ribatti in area spagnola. Il tempo passa e con esso la tensione, la voglia di vincere delle squadre è fortemente limitata dalla paura di perdere, ogni contrasto è vissuto con estrema tensione dalle due panchine e Taylor ricorre sovente ai cartellini per raffreddare gli animi. Come nel primo tempo, il Var si prende la scena nel finale di match, prima revocando il rigore assegnato dall'arbitro al Siviglia per un contatto tra Ibanez ed Ocampos (76'), poi non decretandone uno nell'area opposta per un tocco di mano di Fernando sul traversone di Matic. Quindi, all'83', è Belotti ad illudere Mourinho, ma sulla bellissima conclusione dell'ex Toro, ben imbeccato da Pellegrini, è miracolosa la riposta di Bounou a mano aperta. L'ultima emozione dei tempi regolamentari, che volgono al termine dopo 360 secondi di extra-time, è l'incerta parata di Rui Patricio sulla botta dalla distanza di Suso, ma né En-Nesyri, né Fernando riescono poi a trovare la deviazione vincente.

Siviglia-Roma, 1-1 dopo 146': l'Europa League si decide ai rigori

Zalewski per Celik è la mossa di Mourinho in avvio di supplementari, Montiel e Rekik per Navas e l'ex Inter Telles, che si arrende ai crampi, la risposta di Mendilibar: il primo dei due overtime scivola via in fretta senza particolari sussulti, con il Siviglia protagonista di un prolungato possesso palla piuttosto sterile e la Roma che attende gli avversari compatta, non lesinando qualche improvvisa ripartenza. Per l'ultimo quarto d'ora lo Special One, che al rientro in campo chiede platealmente il supporto dei propri tifosi con eloquenti gesti con le mani, fa tirare il fiato ad uno stremato Spinazzola e a Pellegrini, gettando nella mischia al loro posto Llorente ed El Shaarawy. Il primo squillo è del Siviglia, ma il tiro di Gudelj dal limite si spegne sul fondo senza destare particolari preoccupazioni a Rui Patricio, mentre Lamela rischia tantissimo per una gomitata nei confronti di Ibanez: il difensore brasiliano-uruguayano ha la peggio e per quattro interminabili minuti rimane a terra dolorante, medicato dallo staff sanitario giallorosso poi, una volta ristabilitosi, si lamenta con l'arbitro per la scelta del cartellino - quello giallo - nei confronti dell'argentino ex della sfida. Nel finale di gara la Roma sembra accusare maggiormente le energie spese e il Siviglia guadagna terreno, con Smalling che giganteggia all'interno della propria area su tutti i palloni buttati in mezzo. Quando il cronometro segna -3' (più recupero) ai rigori, Matic, caduto anch'egli vittima dei crampi, si accascia a terra, permettendo ai suoi di rifiatare. Poi prova a stringere i denti, salvo poi sedersi nuovamente sul manto erboso, scatenando la reazione furiosa della panchina andalusa. Mentre il quarto uomo ufficializza sei minuti di recupero, al posto del centrocampista serbo fa il suo ingresso Bove, subito decisivo con un salvifico intervento difensivo. Tensione altissima, Ibanez si scontra con Gudelj (che abbandona il terreno di gioco insieme a Fernando, sostituiti rispettivamente da Marcao e Jordan), spezzando ulteriormente il gioco e prolungando inevitabilmente l'extra-time, mentre la Roma può beneficiare di un calcio di punizione dall'out sinistro: il cross teso in mezzo di Zalewski - al minuto 129 - è tuttavia respinto coi pugni da Bounou. Lamela rischia ancora il rosso per un fallo intenzionale su Ibanez, mentre Taylor ammonisce Ocampos. Al 131', quindi, l'esterno italo-polacco mette un nuovo pallone in area da cui nasce un angolo sul quale la zuccata di Smalling s'infrange sulla parte alta della traversa. Non c'è più tempo: saranno i calci di rigore a decretare il vincitore dell'Europa League 2023, al termine di quella che - da oggi - verrà ricordata come la partita più lunga della storia del calcio con ben 146' giocati in totale.

Roma, sbagliano Mancini e Ibanez: Montiel regala l'Europa League al Siviglia

L'ex Milan e Genoa Ocampos realizza il primo dei tiri dal dischetto, calciati sotto la curva occupata dai tifosi andalusi, 'imitato' da Cristante e Lamela (col brivido), mentre Bounou respinge coi piedi il tiro centrale di Mancini: dopo due rigori, Siviglia avanti 2-1. Rakitic spiazza Rui Patricio, Ibanez colpisce il palo, così come Montiel, ma l'arbitro Taylor fa ripetere: ciak 2 e l'argentino, che aveva già segnato il penalty decisivo nella finale di Coppa del Mondo tra l'Albiceleste e la Francia, regala la settima Europa League al club spagnolo.

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BUDAPEST (Ungheria) - Da una parte il Siviglia, che ha trionfato in tutte e sei le precedenti finali della competizione, dall'altra José Mourinho, cinque volte su cinque vincitore all'ultimo atto di una competizione continentale, tra Champions, ex Coppa Uefa e Conference League: uno dei due filotti era destinato ad interrompersi stasera alla Puskas Arena e la legge dei grandi numeri, stasera, ha risparmiato gli andalusi e colpito invece il tecnico lusitano. A Budapest, infatti, dopo l'1-1 - frutto della perla di Dybala nel primo tempo e della sfortunata autorete di Mancini nella ripresa - con cui si concludono degli interminabili tempi supplementari, sono i calci di rigore a regalare l'edizione 2023 dell'Europa League agli spagnoli allenati da Mendilibar: nella lotteria dei tiri dal dischetto decidono gli errori di Mancini ed Ibanez e la trasformazione di Montiel - dopo il palo colpito al primo tentativo - nella ripetizione imposta dall'arbitro.

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Siviglia-Roma, le scelte di Mendilibar e Mourinho

Mourinho recupera le vecchie conoscenze bianconere Leonardo Spinazzola e Paulo Dybala, affidando al primo la corsia mancina e al secondo l'arduo compito di creare superiorità numerica nella trequarti avversaria. Tra i pali c'è Rui Patricio, protetto dall'inamovibile terzetto difensivo composto da Mancini, Smalling ed Ibanez, Celik sull'out destro, Cristante e Matic nel cuore del campo e capitan Pellegrini accanto alla Joya alle spalle di Abraham. Mendilibar, orfano di Acuna, espulso ai supplementari in semifinale contro la Juventus, schiera Jesus Navas, Gudelj, Badé ed Alex Telles davanti a Bounou, Fernando e Rakitic in mediana ed Ocampos, Oliver Torres e Bryan Gil a supporto del terminale offensivo En-Nesyri. Solo panchina per Suso, il Papu Gomez e il grande ex della sfida Lamela.

Dybala segna e incanta: Siviglia-Roma 0-1 al 45'

L'avvio di gara della Roma è feroce e ai ragazzi di Mourinho bastano una manciata di secondi per prendere in mano le redini del gioco e sviluppare la manovra nella metà campo avversaria. Dybala scalda il mancino dopo appena due minuti quindi, dieci giri di lancetta più tardi, pesca Celik con una magia, il quale regala una palla d'oro a Spinazzola su cui si supera Bounou: è soltanto la prima di una serie di giocate di alta fattura dell'argentino, tra i rimpianti dei tifosi della Juventus. Mancini, Smalling e Ibanez neutralizzano En-Nesyri, Matic e Cristante ingabbiano Rakitic ma, più in generale, è l'atteggiamento morbido ed apparentemente rinunciatario del Siviglia ad infondere coraggio ai giallorossi. Episodio al limite al 31' con Gudelj che, nella propria area, anticipa di un soffio Abraham, ma non evita l'impatto con la testa dell'attaccante inglese di proprietà del Chelsea: dopo un lungo check del Var, l'arbitro Taylor fa riprendere il gioco da una rimessa dal fondo. Appena il tempo per i calciatori di riprendere ognuno la propria posizione, però, che la Roma trova il vantaggio: Cristante contrasta Rakitic, subentra Mancini che verticalizza di prima intenzione per Dybala, che controlla la sfera con un tocco delizioso e poi lo deposita all'angolino lontano con un chirurgico diagonale mancino che fa esplodere di gioia i tanti tifosi volati alla Puskas Arena dalla Capitale e non solo. È il 34', l'equilibrio si spezza, ma il colpo subito scatena solo in parte la reazione andalusa: Fernando calcia male al 43', Rakitic invece - al sesto dei sette minuti di recupero concessi dal direttore di gara - lo fa fin troppo bene, con la palla che s'infrange contro il palo a Rui Patricio battuto.

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