Golden Boy: Haaland, tre lampi e abbagliò il mondo

Esordio in Champions League con una tripletta: è nata una stella
Haaland, Borussia Dortmund© EPA

Apparso come una cometa dal cielo, Erling Haaland irrompe sul palcoscenico internazionale segnando una tripletta in Champions League al suo esordio assoluto. È il 17 settembre 2019. Si gioca in Austria, alla “Red Bull Arena” di Salisburgo, per la prima giornata del Gruppo E. I “Tori Rossi” schiantano 6-2 i malcapitati belgi del Genk. E il norvegese firma il suo tris in soli 43’ del primo tempo (al 2,’ al 34’ e al 45’) sfoderando il meglio del proprio repertorio. Prima rete di destro, poi doppietta di sinistro. A fine gara il futuro Golden Boy di Tuttosport dichiara: «Questa tripletta è la cosa più pazza che abbia mai fatto in vita mia, avevo la pelle d’oca... ». Il biondo scandinavo diventa così il terzo giocatore più giovane di sempre a centrare un tris di reti in Champions (età: 19 anni e 58 giorni). Lo precedono due miti del calcio europeo: l’inglese Wayne Rooney col Manchester United nel 2004 (18 anni e 339 giorni) e il primatista Raúl González Blanco con il Real Madrid nel 1995 (18 anni e 114 giorni). Quella tripletta in Champions è una delle 5 segnate da Erling in quell’autunno (le altre in campionato). «Mi sono portato a casa cinque palloni per cinque triplette e sono tutti nel mio lettone. Dormo molto bene con loro a farmi compagnia, sono le mie fidanzate», commenterà poi, scherzando, il gigante nordico.

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Cancellato anche Drogba

Nelle 4 partite europee successive va sempre a segno. Un altro gol nel mitico Anfield – quello del momentaneo 3-3, appena 4 minuti dopo essere entrato in campo in sostituzione dello zambiano Daka al 56’ – contro gli allora campioni d’Europa in carica del Liverpool targato Klopp che s’impongono 4-3 in una sfida rocambolesca. E ancora la doppietta rifilata a Salisburgo al Napoli di Ancelotti (3-2 per i partenopei in un altro match da cardiopalmo). Poi la rete dell’effimero vantaggio austriaco nel ritorno del San Paolo contro gli azzurri (1-1). E infine il gol alla Luminus Arena di Genk che suggella il 4-1 per il Red Bull. Totale: 8 reti nelle prime 5 gare consecutive di Champions (resta all’asciutto solo nel 6° e ultimo turno, sconfitta in casa 0-2 contro i “Reds”). Un’impresa che lo fa entrare di prepotenza nel Guinness dei primati, diventando il più giovane calciatore della storia a segnare nelle prime 5 partite consecutive della massima competizione europea. Cancellato anche il record di Didier Drogba. L’attaccante nativo di Abidjan (con la maglia dell’Olympique Marsiglia e comunque già 25enne) nella Champions 2003-’04 aveva realizzato 5 reti nelle prime 3 gare della competizione. E Ole Gunnar Solskjær, primo allenatore importante di Haaland nella precedente avventura con i norvegesi del Molde, lo paragona proprio al possente ivoriano: «È un treno, una forza della natura, fisicamente irresistibile. Mi ricorda Drogba. È migliorato tantissimo nel tiro. Possiede il “killer instinct”».

Bomber elettrizzante

L’allenatore americano Jesse Marsch se lo gode, se lo coccola e sembra non avere alcun interesse a frenarne gli entusiasmi: «Tre parole per descrivere Haaland? Positivo, energico, elettrico. O forse elettrizzante... È un gran giocatore, ma soprattutto un gran bravo ragazzo. C’è chi dice che sia impossibile da marcare e forse ha ragione. Ha un’energia pazzesca, la mentalità giusta, lavora duramente, non si riposa mai. Sempre con il sorriso sulle labbra e piace a tutti. È davvero un attaccante speciale, unico». Al “mister” americano fa eco il difensore Max Wober, capitano dell’Under 21 austriaca, in forza al Red Bull dopo le esperienze all’estero con Ajax e Siviglia: «Haaland è semplicemente fenomenale. Ha dimostrato di essere sulla strada giusta per diventare uno dei migliori attaccanti del mondo. È uno che spacca le partite. È così agile, è così alto e ha un grande controllo di palla. Vi giuro che è durissima giocargli contro negli allenamenti: per fermarlo devi solo fargli fallo... ».

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Calciatore dell'anno '19

Il 18 dicembre riceve il premio di “Calciatore austriaco dell’anno 2019”, votato dagli allenatori. Supera il compagno di squadra Marcel Sabitzer e David Alaba del Bayern. «Sono onorato. Fantastico ricevere questo premio considerando che sono il più giovane di sempre e il primo straniero dopo dieci anni», il commento entusiasta di Haaland.

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