Le Mée: "Porto il Golden Boy nella serie tv Mercato"

L’agente francese guida il progetto della prima fiction sul mondo del calciomercato: «Haaland ha meritato il premio: sembra Ibra da giovane e sarebbe perfetto anche per il cinema»
Le Mée: "Porto il Golden Boy nella serie tv Mercato"© LAPRESSE

TORINO - «Giro il mondo, dall’Europa al Sud America, con l’obiettivo di avere prima o poi un Golden Boy nella mia scuderia». Yvan Le Mée è uno dei procuratori francesi più intraprendenti d’Europa. Tra i suoi attuali assistiti spicca Ferland Mendy del Real Madrid, ma in passato ha guidato fior di trasferimenti: da Aubameyang a Benatia, da Clichy a Lemina… Talmente attivo, Le Mée, da voler trasformare tutto il mondo del calcio e delle trattative in una serie Tv. L’idea è già diventata un progetto concreto: «Covid permettendo, entro fine 2021 – racconta l’agente di Marsiglia – speriamo di uscire con la prima stagione di “Mercato”. Si chiama così la fiction dedicata al calciomercato. La storia l’abbiamo già scritta e comincia dal Golden Boy di Tuttosport».

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Cioè?
«Il protagonista di “Mercato” è un agente che vuole diventare il procuratore più grande del mondo partendo da un giovane talento argentino Under 21 della Juventus. Questo giocatore sudamericano, dopo essersi assicurato il Golden Boy in bianconero un po’ come fece Pogba nel 2013, ambisce al Pallone d’oro e a vincere tutto».

Il passo successivo?
«Il manager del giocatore, per il cui ruolo siamo in trattativa  avanzata con l’attore italiano di Gomorra, Salvatore Esposito, inizia a lavorare a un trasferimento milionario per portarlo al Paris Saint Germain e avvicinarlo “fisicamente” al Pallone d’Oro. Ma c’è un grosso ostacolo: la Juventus ha fissato una clausola da 300 milioni per il suo Golden Boy».

Nella fiction cosa si inventerà il super agente di “Mercato” per accontentare il suo assistito e mettere d’accordo Juventus e Paris Saint Germain?
«Quello lo scoprirete guardando la serie televisiva, non vi anticipo nulla… (risata)».

Qualche altra anticipazione?
«La nostra idea è quella di coinvolgere nella fiction i grandi protagonisti delle trattative: dirigenti, giocatori, giornalisti. E ovviamente anche grandi procuratori, come ad esempio Jorge Mendes e Mino Raiola, per aumentare la credibilità del prodotto. Vogliamo gente di calcio: a Salvatore Esposito, che è un fuoriclasse, siamo arrivati su consiglio di Andrea Carnevale ed è stata una piacevole scoperta perché parla molte lingue ed è fanatico di pallone. Non abbiamo ancora deciso, invece, l’attore che interpreterà la parte del calciatore».

Come nasce la scelta di partire con la storia dal Golden Boy di Tuttosport?
«Perché negli anni il Golden Boy è diventato un premio internazionale dello stesso livello del Pallone d’Oro. Per capirlo basta scorrere l’albo d’oro dei vincitori o parlare con i giocatori: è un premio ambitissimo tra gli Under 21. E rispetto al Pallone d’Oro, il Golden Boy porta con sé una maggiore carica di emozioni. A vent’anni un giocatore sogna di più rispetto ai 28 o ai 30: il Pallone d’Oro è un trofeo importantissimo, ma spesso arriva al termine di un percorso fatto di tante vittorie personali e di squadra».

La Francia, finora, è la Nazione che ha avuto più Golden Boy: Pogba, Martial e Mbappé. Semplice casualità?
«No. In Francia abbiamo una scuola di formazione giovanile di qualità incredibile e lanciamo i talenti in Ligue 1 senza troppi ragionamenti. Poi c’è un altro aspetto importante: sono molti i ragazzi francesi dotati di forza fisica e velocità, due qualità fondamentali nel calcio moderno».

Qualità che possiede anche Haaland, il Golden Boy 2020.
«Premio meritatissimo. Haaland è un “Terminator” e sembra venire da un altro pianeta. Nel 2020 è stato il miglior Under 21, ha segnato tantissimo e ha mostrato una fame incredibile. Ricorda un po’ Ibrahimovic da giovane. Oltretutto viene dalla Norvegia, una Nazione che non ha una grossa tradizione calcistica. Haaland sarebbe perfetto anche per la serie Tv».

Chi sarà il successore di Haaland nel 2021?
«Il favorito è Ansu Fati. Prima dell’infortunio, l’attaccante del Barcellona ha messo in panchina giocatori da 100 milioni».

Quali Golden Boy del passato pensa potranno essere protagonisti del prossimo mercato estivo?
«Punto su Pogba e Martial. Paul lo immagino in Spagna, Anthony in Italia».

Rabiot non ha mai vinto il Golden Boy, ma nella Juventus sta esplodendo in tutta la sua bellezza. Sorpreso dall’escalation dell’ex Psg?
«La Juventus ha migliorato il giocatore e soprattutto l’uomo. In Francia sono in molti a chiedersi: ma come ha fatto? Io che conosco i bianconeri non sono stupito. La Juventus ha trasformato Rabiot in una macchina a livello fisico. Adesso Adrien sembra una sorta di Redondo moderno. Un Redondo 2.0».

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