Golden Boy 2021, Pedri mister miliardo

Tutte le curiosità sul Golden Boy Absolute Best 2021, dalla super clausola alla notte del primo gol in Champions con ritorno a casa in taxi: senza patente, era minorenne!
Golden Boy 2021, Pedri mister miliardo© EPA

Nessuno si stupisca se Pedri è il Golden Boy Absolute Best 2021 di Tuttosport, giunto alla 19ª edizione. Al massimo può sorprendersi chi non l’ha mai visto in azione, chi è affetto da una particolare forma di idiosincrasia nei confronti del calcio spagnolo, dello spettacolo della Liga, della manifestazione sublime della tecnica abbinata all’incosciente freschezza di un ragazzo eccezionale. Perché Pedro González López non è solamente un talento assoluto nel mondo del pallone che fa presto a bruciare potenziali campioncini non sorretti da quella forza interiore che ti consente di non tremare neppure di fronte agli ambienti più suggestionanti. Provate a raccontare a Pedri cosa significhi il “miedo escenico”, quella strana forma di ansia e inquietudine che assale chi non è pronto alle grandi sfide. Il ragazzino non sa cosa significhi tremare dinanzi a un palcoscenico maestoso come il Santiago Bernabeu, oppure davanti a un avversario del lignaggio del Real Madrid. Lo stesso Real con cui - parole sue - «mi allenai per una settimana al freddo, ma poi decisero che non ero del loro livello».

Pedri ha appena compiuto 19 anni e anche se nel calcio non ci sono certezze assolute è sicuro che il Barcellona cercherà di tenerselo stretto a lungo, al netto di un contratto rinnovato giusto due mesi fa fino al 2026 con opzione di rinnovo biennale. Perché il club blaugrana è abituato a proteggere coloro che sono destinati a costruire le fortune del club. In che modo? Per esempio con quella clausola mostruosa da un miliardo di euro, che fa sempre un rumore impressionante se si pensa che stiamo parlando di un “fanciullo” da poco maggiorenne. Ne ha ancora 18 il ragazzo quando - l’ufficializzazione è del 16 ottobre - il Barça, dopo averlo ingaggiato nel settembre 2019 per 5 milioni più corposi bonus destinati al Las Palmas, gli propone un prolungamento dell’accordo con una postilla che è tutto tranne che una banale appendice: il giocatore - per il club - costa un miliardo, sebbene non abbia cominciato questo mestiere ieri ma neppure possa vantare un’esperienza tale da giustificare cifre simili. Di certo le 73 partite collezionate nella scorsa annata hanno indirizzato la scelta della società blaugrana nei confronti di Pedri, nel frattempo già diventato un’arma di primo piano anche nella nazionale spagnola. Non è la prima volta che il Barcellona si staglia per l’inserimento di clausole rescissorie nei contratti dei propri calciatori, tanto che uno studio risalente a un paio di anni fa calcolava che l’ammontare relativo a tutta la squadra si aggirasse attorno ai cinque miliardi e mezzo, ma un numero così grande accostato a un 18enne pur dotato di un talento immenso ha fatto molto discutere.

Al massimo i catalani erano arrivati a “prezzare” Antoine Griezmann (800 milioni di euro) e Lionel Messi (700), mentre il Real Madrid aveva già stabilito di valutare un miliardo il suo uomo di punta, Karim Benzema. Ma dopo aver perso il suo fenomeno, oltre che fresco Pallone d’Oro in carica, il Barça sentiva un bisogno estremo di blindare il gioiello sul quale idealmente costruire il proprio avvenire. È chiaro che non si possa escludere a priori che l’emiro di turno tra i tanti non intenda accollarsi una spesa simile (prendete il caso di Neymar che il Psg strappò ai catalani semplicemente pagando l’intera clausola da 222 milioni di euro) ma in questa maniera la società ha pensato bene di dare un prezzo choc che possa tenere lontane tutte le pretendenti. Almeno per un po’. No, questo non sembra proprio il caso spesso citato da Massimiliano Allegri: «Molti giovani si perdono perché al primo gol segnato si dice che siano da Pallone d’Oro». È vero, servono calma ed equilibrio anche nei giudizi, ma è assai plausibile che pure il tecnico della Juventus debba arrendersi dinanzi alla strapotenza evidente di un talentuoso come Pedri: tifoso del Barcellona, desideroso di scrivere la storia del Barcellona, voglioso di imparare dal Barcellona trasmettendo al contempo la sua capacità di prendere il calcio come una forma di divertimento costante. E in questo senso l’unica stagione vissuta con Messi al suo fianco gli servirà da guida per diventare il perno della squadra.

Ma la vita di Pedri è un continuo concentrato di curiosità intriganti. Flashback in azione, si torna indietro di un anno o poco più per riportare un episodio che fa sorridere ancora oggi: è il 20 ottobre 2020 quando il Barcellona affronta il Ferencvaros nel girone di Champions League, lo stesso che comprende anche la Juventus. I blaugrana se la spassano, la partita finirà 5-1, tra gli altri segna pure Ansu Fati, oltre naturalmente al Golden Boy Absolute Best 2021 di Tuttosport. Il match si conclude, Pedri va a farsi la doccia e poi con indosso la mascherina anti-Covid esce dal Camp Nou e prende un taxi per poter tornare a casa. La scena è immortalata dai tanti curiosi sul posto, i canali social esplodono tra un clic e l’altro e tutti si fanno le domande del caso. È possibile che nessun parente si adoperi per andare a prendere il ragazzino allo stadio? Ansu Fati, a proposito, se ne va via accompagnato dal padre. E il giocatore cresciuto alle Canarie? No, lui sale su un taxi e svanisce nell’oscurità di Barcellona con un sorriso grande così per la prodezza appena compiuta: ha debuttato in Champions a partita in corso e ha pure fatto gol, che show! Perché il taxi? Pedri, quella sera, aveva 17 anni e 330 giorni, non può avere la patente di guida. Raccontano che sia il mezzo di trasporto utilizzato anche per recarsi agli allenamenti. Non stupisce, il ragazzo era già diventato uomo da un pezzo.

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