Best Italian Golden Boy 2023, ecco Scalvini: il ragazzo in carriera

Per il difensore azzurro il 2022 è stato l'anno della svolta, con la prima chiamata in Nazionale: "Momento indimenticabile"
Best Italian Golden Boy 2023, ecco Scalvini: il ragazzo in carriera© LAPRESSE

BERGAMO - Nell’Atalanta dei giovani cresciuti a Zingonia, l’ultimo prodotto del vivaio ad essersi meritato le attenzioni di tutti gli addetti ai lavori è un gigante di 194 cm che ha la faccia da bravo ragazzo. Si chiama Giorgio Scalvini e forse dimostra anche meno, con quel visto pulito, dei 20 anni ancora da compiere. Si è meritato il titolo di Best Italian Golden Boy 2023, il prestigioso premio internazionale istituito da Tuttosport e assegnato da una Giuria di giornalisti internazionali al miglior Under 21 d’Italia, dopo essere entrato da unico italiano nella lista dei 25 finalisti annunciata lo scorso mese di ottobre. Il premio è stato assegnato in riferimento alla stagione 2022/23 ad un ragazzo che negli ultimi 18 mesi ha visto la sua vita completamente stravolta sia grazie al fatto di aver trovato grande spazio con l’Atalanta di Gasperini che per i primi passi con la nazionale italiana, con Mancini e con Spalletti.

Scalvini, l'esperienza in Nazionale

Le luci della ribalta, tuttavia, non hanno mai abbagliato un ragazzo che sembra il prototipo del giovane educato e con grande talento della porta accanto. Dopo essere entrato nelle rotazioni della prima squadra di Gasperini già nella stagione 2021/22 (l’esordio è arrivato contro l’Udinese, nel finale di gara, il 24 ottobre 2021), la prima stagione di Scalvini in pianta (quasi stabile) con i grandi si è chiusa con 18 presenze in campionato, una in Coppa Italia e due, entrambe per uno spezzone di gara, nei quarti di finale di Europa League contro il Lipsia. È stato anche l’anno, il 2022, dell’esordio con l’Italia dei grandi per una convocazione che era sfumata poco dopo la prima con l’Atalanta per un’indisposizione e successivamente concretizzata mentre era a scuola, per un esame. «Mi chiamò il team manager dell’Italia, dopo alcune frasi di circostanza mi chiese dove fossi: “Sono a scuola, sto per fare l’esame”. Mi disse “Devo farti il biglietto del treno per Coverciano”. Appena sono sceso alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze, ad attendermi c’era un pulmino della Nazionale. Sopra c’era chiunque: persino Bonucci e Chiellini. Mi sono chiesto se sapevano chi fossi. E invece appena sono salito: “Oh grande Scalvo, come stai? Tutto bene?”. Quando arrivi lì, sei uno di loro: a prescindere dall’età. È un ambiente stupendo, in cui tutto è più facile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Scalvini, l'accelerata e la consapevolezza

Il percorso del giovanotto da diversi anni nel settore giovanile della Dea ha subito un’accelerata molto decisa, nella stagione 2022/23 sono state 34 le gare ufficiali tra campionato e Coppa Italia con il gol di Roma (con assist dell’altro 2003, Hojlund) a cui si è aggiunto quello contro la Salernitana a Bergamo. Ma la semplicità e la consapevolezza di uno dei giovani più importanti del panorama calcistico, che ha un passato nel tennis e tanta passione per la musica, si capisce anche da un paio di curiosità che riguardano il suo approccio allo scambio delle maglie. «In quella nazionale c’era Barella. Lui non può ricordarselo ma quando ero un semplice ragazzino del settore giovanile gli chiesi la maglia alla mia prima panchina con Gasperini. Mi piaceva tantissimo come giocatore e alla sua 23 nerazzurra ci sono affezionatissimo. Senza vergogna, sono andato da lui per chiedergliela. Mi ha fatto strano, mesi dopo, quando sono stati altri calciatori a chiederla a me. La prima volta, a dir la verità, mi ha fatto molto ridere. Ero in ritiro prima della Sampdoria e mio fratello mi stava bombardando di messaggi per avere la maglia di Yoshida: questioni di fantacalcio. Al fischio finale, me la chiese lui! Era la prima volta che qualcuno voleva la mia».

"Gli ultimi due anni mi hanno stravolto la vita"

Dopo mesi da protagonista, la maglia azzurra a Wembley con l’Italia di Spalletti e il gol in Europa League allo Sporting Lisbona, la stagione di “Scalvo” sta continuando da protagonista con il titolo di Best Italian Golden Boy 2023 a rendere tutto ancora più bello. «Gli ultimi due anni mi hanno stravolto la vita - ha dichiarato ancora a Cronache di Spogliatoio -. Non mi sono mai sentito un predestinato ma c’è stato un momento nel gennaio del 2022 in cui Gasperini ha iniziato a prendermi di mira e a spronarmi. Quando lui crede in te, fa così».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

BERGAMO - Nell’Atalanta dei giovani cresciuti a Zingonia, l’ultimo prodotto del vivaio ad essersi meritato le attenzioni di tutti gli addetti ai lavori è un gigante di 194 cm che ha la faccia da bravo ragazzo. Si chiama Giorgio Scalvini e forse dimostra anche meno, con quel visto pulito, dei 20 anni ancora da compiere. Si è meritato il titolo di Best Italian Golden Boy 2023, il prestigioso premio internazionale istituito da Tuttosport e assegnato da una Giuria di giornalisti internazionali al miglior Under 21 d’Italia, dopo essere entrato da unico italiano nella lista dei 25 finalisti annunciata lo scorso mese di ottobre. Il premio è stato assegnato in riferimento alla stagione 2022/23 ad un ragazzo che negli ultimi 18 mesi ha visto la sua vita completamente stravolta sia grazie al fatto di aver trovato grande spazio con l’Atalanta di Gasperini che per i primi passi con la nazionale italiana, con Mancini e con Spalletti.

Scalvini, l'esperienza in Nazionale

Le luci della ribalta, tuttavia, non hanno mai abbagliato un ragazzo che sembra il prototipo del giovane educato e con grande talento della porta accanto. Dopo essere entrato nelle rotazioni della prima squadra di Gasperini già nella stagione 2021/22 (l’esordio è arrivato contro l’Udinese, nel finale di gara, il 24 ottobre 2021), la prima stagione di Scalvini in pianta (quasi stabile) con i grandi si è chiusa con 18 presenze in campionato, una in Coppa Italia e due, entrambe per uno spezzone di gara, nei quarti di finale di Europa League contro il Lipsia. È stato anche l’anno, il 2022, dell’esordio con l’Italia dei grandi per una convocazione che era sfumata poco dopo la prima con l’Atalanta per un’indisposizione e successivamente concretizzata mentre era a scuola, per un esame. «Mi chiamò il team manager dell’Italia, dopo alcune frasi di circostanza mi chiese dove fossi: “Sono a scuola, sto per fare l’esame”. Mi disse “Devo farti il biglietto del treno per Coverciano”. Appena sono sceso alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze, ad attendermi c’era un pulmino della Nazionale. Sopra c’era chiunque: persino Bonucci e Chiellini. Mi sono chiesto se sapevano chi fossi. E invece appena sono salito: “Oh grande Scalvo, come stai? Tutto bene?”. Quando arrivi lì, sei uno di loro: a prescindere dall’età. È un ambiente stupendo, in cui tutto è più facile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Best Italian Golden Boy 2023, ecco Scalvini: il ragazzo in carriera
2
Scalvini, l'accelerata e la consapevolezza