Désiré Doué: il talento del Psg è l'European Golden Boy Absolute Best 2025

La giuria internazionale dei giornalisti non ha avuto dubbi e ha messo la ciliegina sulla torta a un’annata straordinaria, culminata con la finale di Champions vinta da protagonista
Désiré Doué: il talento del Psg è l'European Golden Boy Absolute Best 2025

“Nomen omen” dicevano i latini: un nome, un presagio. E il vincitore del Golden Boy 2025 ha pure il “cognomen” nel destino perché in francese Doué significa dotato e Désiré vuol dire desiderato... Un anno di sogno e di trionfi per il ventenne nato ad Angers, nei Paesi della Loira, da padre ivoriano (Maho) e mamma transalpina. Ha vinto quasi tutto, cominciando a gennaio con il cosiddetto “Trophée des Champions” (la Supercoppa francese) disputata a Doha contro il Monaco. E poi la Ligue 1, la Coppa di Francia, la tanto agognata Champions League e la Supercoppa d’Europa. Gli è mancato, proprio sul traguardo finale nel New Jersey, il Mondiale Club dove ha messo al collo “solo” la medaglia d’argento. Così come ha centrato il bronzo con la Nazionale “Bleu” in Nations League liquidando a Stoccarda i padroni di casa della Germania. Un 2025 da incorniciare.

La conquista della Champions lo scorso 31 maggio a Monaco di Baviera contro l’Inter (sbriciolata 5-0) resta il suo grande fiore all’occhiello. Primo trionfo assoluto del PSG nella Coppa europea più prestigiosa, che proprio quest’anno ha festeggiato il 70° anniversario. Doué l’ha vinta quasi da... solo, alla faccia del futuro Pallone d’Oro Dembélé, bomber dei parigini rimasto a secco: Désiré prima ha regalato un assist al bacio per l’1-0 di Hakimi dopodiché ha griffato una doppietta decisiva che ha tolto ogni speranza ai nerazzurri. Tre a zero all’intervallo. L’UEFA lo ha meritatamente insignito del premio “Player of the Match”. Non aveva ancora compiuto vent’anni. Anche il ct blu Didier Deschamps lo ha ampiamente promosso titolare in Nazionale dove ha disputato finora, nonostante gli ultimi infortuni, 5 partite: i due, curiosamente, condividono lo stesso abbreviativo: “DD”, pronunciato “Dedé”.

Il suo numero di maglia è il celebre 14, quello del mitico Johan Cruijff, anche se è stato lui a rivelare candidamente di averlo scelto in onore dell’ex juventino Blaise Matuidi, oggi ds del Miami City (USL League Two). «Omaggio a un giocatore leggendario, di grande generosità e abnegazione, che ha sempre dato tutto per il Paris Saint-Germain», precisa Désiré, che ha firmato sino al 2029 e percepisce 6 milioni netti all’anno. Il suo agente è Moussa Sissoko, lo stesso di Dembélé e Kolo Muani. Ma non sarebbero da escludere sorprese in un prossimo futuro. Mercoledì scorso a Lorient, il neo Golden Boy ha lasciato il campo in barella a causa di una seria lesione al flessore della coscia destra. Non così grave come l’infortunio di De Bruyne, costretto all’intervento chirurgico. Ma c’è preoccupazione: Doué rischia di star fermo circa 8 settimane. Per questo è imminente la sua partenza per il Qatar dove andrà a svolgere la riabilitazione a Doha presso l’avveniristico “Aspetar New Recovery Center”, considerato il miglior istituto ortopedico del pianeta in cui sono stati rimessi a nuovo, fra gli altri, Dembélé e il Golden Boy 2020 Haaland. Auguri sinceri!

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