La Figc si muove su due fronti: il primo, quello più cogente e determinante, riguarda la scelta del nuovo commissario tecnico. Il secondo, comunque delicato e intrigante perché non appartiene ancora al passato sedimentato, riguarda la gestione mediatica delle dimissioni di Roberto Mancini. Iniziamo dalla questione nuovo ct.
Gabriele Gravina ha individuato il sostituto e lavora per arrivare alla firma di Luciano Spalletti entro la fine della settimana: in tempo per non sovrapporsi all’inizio del campionato e, soprattutto, per diramare le pre-convocazioni in vista delle sfide contro Macedonia (a Skopje il 9 settembre) e Ucraina (12 settembre a Milano) valide per le qualificazioni a Euro 2024.
Spalletti, Gravina, De Laurentiis e la clausola
La scelta è definita e lo stesso Spalletti ha garantito la disponibilità formale al presidente federale con una intesa valida fino al 2026, data del Mondiale in programma in Canada, Usa e Messico. Dunque non resta che aspettare l’annuncio e la conferenza stampa di presentazione, tanto che c’è chi si è spinto a prevedere una comunicazione in tal senso subito dopo Ferragosto. Invece no, non è così semplice (può esserci qualcosa di semplice nel calcio?) perché Luciano Spalletti è bloccato da una clausola rescissoria che lo lega al Napoli e che dovrà essere pagata in caso di accordo con un’altra squadra.