Foschi, conferenza Foggia-Lecco: "Vogliamo continuare a sognare"

L'allenatore dei bluceleste ha presentato la gara valida per l'andata dei playoff di Serie C
Foschi, conferenza Foggia-Lecco: "Vogliamo continuare a sognare"

Scatta il conto alla rovescia per Foggia-Lecco, finale di andata dei playoff di Serie C in programma domani 12 giugno alle 21:30 allo stadio "Zaccheria". Il match è stato presentato in conferenza stampa dall'allenatore dei lombardi, Luciano Foschi.

Foggia-Lecco, Foschi: "I nostri tifosi ci sembreranno in centomila"

Foschi ha esordito: "È bello giocare davanti a tanta gente così come è accaduto a Cesena. A Foggia c'è una tifoseria molto attaccata alla propria squadra e orgogliosa della propria storia. Abbiamo grande rispetto di tutto questo, ma in campo ci sono undici giocatori contro altri undici, che faranno di tutto per vincere. Siamo consapevoli dell'importanza della gara. Ci faremo forza insieme ai nostri tifosi. Saranno meno degli altri, ma ci danno la forza. È un giorno lavorativo, la distanza è notevole, ma chi verrà ci darà sostegno. Per noi sarà come se fossero in centomila. Vogliamo continuare a sognare".

Foschi ha poi aggiunto: “I playoff non hanno classifica. Ci sono squadre che crescono in modo esponenziale in questo periodo. Sembra che il girone A sia sempre meno paragonabile agli altri due. Io dico che ogni girone ha le sue caratteristiche. Non so se sia così semplice andare a vincere a Vicenza, Trieste, Novara, Salò. Penso che i paragoni siano fuori luogo. Non è detto che una squadra in un girone faccia gli stessi punti negli altri. Sulla carta ci sono le squadre più forti. In campo ci sono quelle più brave. Non sempre vincono le prime".

Foggia-Lecco, Foschi: "Non amo i complimenti, Rossi un esempio"

Il tecnico del Lecco ha poi sottolineato: “Non amo i complimenti. Mia moglie mi dice che sono un po’ un orso su queste cose. Ho vinto dei campionati, forse non mi so vendere. È un mondo in cui l’essere è meno importante dell’apparire. Mi sono sempre preoccupato di essere me stesso. Dentro di me sono contento, magari non lo esterno. Un allenatore è bravo perché ha giocatori e staff che lo rendono bravo".

In chiusura una battuta sulla prima sfida in carriera contro Delio Rossi: “L’ho conosciuto durante il corso per diventare allenatore. Lui era alla Lazio e durante il master siamo andati a studiare il lavoro che stava facendo. È un grande allenatore”.

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