Lorenzo AprileUn Yildiz mondiale trascina la Juventus, che batte 4-1 i marocchini del Wydad e, dopo il 5-0 contro l'Al Ain, è a punteggio pieno nel Gruppo G del Mondiale per Club con gli ottavi già in tasca. Il numero 10 è il man of the match e anche il capocannoniere del torneo: propizia il vantaggio iniziale, una autorete, e segna due gol d'autore che permettono ai bianconeri di proseguire l'avventura americana a punteggio pieno e di aspettare la sfida contro il City per decretare il primato del girone. Ecco i voti e i giudizi della partita.
Di Gregorio 6
La Juve, di fronte al pressing dei marocchini, si appoggia più volte al portierone azzurro e lui, con ordine e lucidità, non getta mai via il pallone, cercando sempre il compagno più libero, a riprova di quanto stia crescendo nel gioco con i piedi. Incolpevole sul gol dei marocchini e sempre nel vivo della partita, pur vivendola a più riprese da spettatore: al 90’ va giù velocissimo sul primo palo a disinnescare una botta clamorosa di Mwalimu. I grandi portieri si vedono anche da questi piccoli dettagli.
Kalulu 6
Due partite in una, da guardare con il celebre pezzo di Shade (“Bene ma non benissimo”) in sottofondo. Sul gol dei marocchini è decisamente troppo timido nel duello aereo con Obeng, che spizza verso Amrabat e permette a Lorch di riaprire il match. A questo giro, schierato nuovamente con compiti da terzo di difesa a tutto campo, non riesce a rendersi pericoloso come nella gara d’esordio di Washington. Negli spogliatoi si sciacqua la faccia e rincomincia a giocare come sa, contenendo gli affondi degli avversari. Promosso per lo switch della ripresa e perché - da highlander quale è - ha giocato 180 minuti in 5 giorni…
Savona 6
Ha responsabilità, come il compagno francese, sul primo gol del Wydad Casablanca, dove abbozza un mezzo intervento aereo a vuoto che disimpegna Amrabat. Una disattenzione che ci sta tutta: non dimentichiamoci che, oltre ad avere 22 anni, è nel bel mezzo di una transizione di… ruolo posta in essere da Tudor. Nella ripresa alza i giri del motore, guadagnandosi i complimenti a distanza del mister. Il suo nuovo padre putativo. Al netto degli imminenti rientri a pieno regime dei vari Rugani e Gatti, l’impressione è che il gioiellino della Next sarà difficile da scalzare da qui in poi…
Kelly 6.5
A più riprese si dimostra il più pulito della retroguardia bianconera, anche se non riesce a contenere sempre lo strapotere fisico di Amrabat. Chiude bene le diagonali del Wydad, aiutando la squadra a ripartire in contropiede. Quando si sgancia in avanti lo fa con umiltà, senza abbandonarsi a scelte cervellotiche. E infatti, manda in profondità in un paio di occasioni i compagni. Nella ripresa serve a Kolo il gol del potenziale 3-1, ma il francese spreca a pochi centimetri dalla porta. L’aria degli States sembra averlo rigenerato, pur al netto di qualche amnesia qua e là. Il discorso è sempre lo stesso: non è un brutto giocatore, andavo forse pagato un filo meno… Anzi, senza forse.
Costa 6
In avvio non riesce a pulire di testa la rovesciata di Kolo Muani. Sempre tra i più accesi e arrembanti anche se stavolta insiste nel complicarsi la vita con appoggi discutibili. Un po’ più disordinato del solito. Inutile soffermarsi nuovamente sul discorso dell’intensità: è probabile che il portoghese - dopo le sedute di rito della Continassa - ogni sera vada a farsi pure qualche sgambata sulle alpi. Altrimenti non ci si spiega tutto questo fiato, specie a 37 gradi all’ombra… Dinamo.
Nico Gonzalez (27’ st) 6
Seconda esclusione di fila, dopo due mesi passati all’insegna del “signorsì capitano” - Tudor non ci aveva rinunciato praticamente mai nella cavalcata verso il quarto posto -. Quando entra sul 2-1, comprensibilmente, ha una voglia spasmodica di lasciare il segno, anche se oltre ad intestardirsi più volte per tentare da solo la giocata, non combina granché. Nel finale, imbeccato da Koopmeiners, va a centimetri dal gol del poker bianconero.
McKennie 5.5
Pronti, partenza e via, con l’americano che rischia subito la frittata con un disimpegno errato che spedisce in porta Lorch. Per sua fortuna il sudafricano spreca a tu per tu con Di Gregorio… Nuovamente impreciso poco dopo con un velo folle a metà campo che innesca la ripartenza del Wydad Casablanca. Sottotono fisicamente e, infatti, Tudor lo sostituisce.
Koopmeiners (1’ st) 6
Per Robokoop un tempo in chiaroscuro anche per via del dolore latente al tendine: qualche spunto interessante, alternato ad altrettanti errori di “foga”. Ottimo il suggerimento per Nico Gonzalez verso la fine della ripresa. Deve carburare e rincominciare a divertirsi un po’. Ma ci siamo quasi, ecco…
Thuram 7
“Khéphren c’est très chic. Almeno quanto la combinazione con Yildiz che porta al gol del vantaggio bianconero. In mezzo una fiera di chiusure, anticipi, recuperi e il solito giganteggiamento in mediana. Quando si accende, è l’unico bianconero ad avvicinarsi all’estro tecnico di Yildiz. Il francese è già a quota tre assist in due partite. Qualcuno lo fermi. O meglio, lo blindi: questa Juve non può più prescindere dal suo status. In mixed zone ha detto che Locatelli ogni tanto gli tira le orecchie. Se questi sono i risultati, il merito evidentemente è anche suo…
Cambiaso 6.5
Entra nel tabellino grazie al 10 bianconero, che trasforma un suo semplice passaggio - seppur al termine di una deliziosa progressione palla al piede - in assist, sfondando la porta dei marocchini. Negli ultimi 20 metri non fa sempre sempre la scelta giusta, ma sta tornando quello di una volta. Insomma, l’Andrea che faceva gola al City di Guardiola… Anche se, a detta sua, non è mai stato vicino a trasferirsi in Premier. Sarà… Nella ripresa è bravissimo nello sfilarsi alle spalle di Mwalimu e a concludere verso la porta: il palo gli nega il suo primo gol del 2025 con la Juve.
Conceicao 6
I giocatori del Wydad lo scambiano per un pungiball, ricoprendolo di calci, gomitate e pestoni per tutta la partita. Ci sta, specie dopo la gara di andata con l’Al Ain in cui sembrava in grado di trasformare persino l’acqua in vino. Stavolta meno istinto e più applicazione, con un lavoro di raccordo tra centrocampo e attacco, al costo di fare anche la cosa più semplice: passarla al compagno più vicino. Bella l’idea per McKennie allo scadere del primo tempo, con l’americano che, però, non riesce a indirizzare il suo cross verso la porta avversaria. Nella ripresa, Chico fa un ultimo tentativo riaccendendo il turbo, e in effetti, qualche problemino al Wydad lo crea, prima che Tudor lo richiami a rapporto per far rodare capitan Locatelli. Ora la sfida più difficile: confermare anche contro difese più solide e rodate, come quella del City.
Locatelli (30’ st) ng
Yildiz 9
Di stadio in stadio impazza la Yildiz-Mania, con quella linguaccia iconica a zittire - dopo una manciata di minuti dal fischio d’inizio - il pubblico del Wydad, che fischia la manovra bianconera dall’inizio alla fine del match. Il suo gol, seppur deviato da Boutoil, arriva da una percussione palla al piede semplicemente perfetta condita da un uno-due con Thuram da playstation. Poco dopo firma il raddoppio bianconero con una bordata da fuori area di esterno collo che lascia di stucco Benabid. A metà del secondo tempo chiude la partita completando una tripletta “fake”: inserimento con i tempi giusti, dribbling e conclusione a giro verso il secondo palo. È semplicemente ingiocabile, oltreché in un’eccellente condizione atletica. Esce tra gli applausi del Lincoln Financial Field. Il mondo lo guarda, ma lui vede solo la Juventus. Chapeau!
Gatti (40’ st) ng
Kolo Muani 6.5
È in fiducia, e allora al decimo minuto prova a imitare il collega nerazzurro Lautaro con una rovesciata che, però, finisce di poco a lato della porta di Beneabid. Nel primo tempo la retroguardia marocchina gli raddoppia - e in alcun casi triplica - la marcatura, e lui esce un po’ dal gioco, sbagliando pure qualche sponda per i compagni. Si riaccende nel finale, quando legge splendidamente il movimento di Kenan servendogli l’assist per il gol del 3-1. Prendere e portare a casa - nel vero senso della parola, visto il riscatto ancora in via di definizione con il Psg -: gli attaccanti forti quando non segnano fanno segnare. Onore a lui.
Vlahovic (30’ st) 6.5
Entra con la solita voglia di spaccare il mondo, conscio di avere 15 minuti per trovare una gioia da godersi per i prossimi 3/4 giorni, e alla fine ce la fa: arriva in area avversaria, alza gli alettoni per proteggere palla e si prende il fallo. Dagli 11 metri è freddissimo, gol è sorriso ritrovato. Ottima la mossa di Tudor: in un torneo così tutti e proprio tutti devono sentirsi importanti.
All. Tudor 7
Era la gara da non sbagliare per centrare subito gli ottavi e affacciarsi famelici all’ultima sfida con il City. I bianconeri partono alla grande, reggendo l’urto dopo il gol del 2-1 del Wydad, e chiudendo la partita con personalità e freddezza. Dimostra ogni volta quanto meriti la panchina bianconera. Con i marocchini, un altro step verso la versione ideale di Juve che il tecnico bianconero sta plasmando.
ARBITRO Martinez (Honduras) 6
Conduce una gara attenta, seppur al netto di qualche fischio di troppo da ambo i lati. Non si fa fregare da Conceiçao sulla simulazione in area di rigore.
Un Yildiz mondiale trascina la Juventus, che batte 4-1 i marocchini del Wydad e, dopo il 5-0 contro l'Al Ain, è a punteggio pieno nel Gruppo G del Mondiale per Club con gli ottavi già in tasca. Il numero 10 è il man of the match e anche il capocannoniere del torneo: propizia il vantaggio iniziale, una autorete, e segna due gol d'autore che permettono ai bianconeri di proseguire l'avventura americana a punteggio pieno e di aspettare la sfida contro il City per decretare il primato del girone. Ecco i voti e i giudizi della partita.
Di Gregorio 6
La Juve, di fronte al pressing dei marocchini, si appoggia più volte al portierone azzurro e lui, con ordine e lucidità, non getta mai via il pallone, cercando sempre il compagno più libero, a riprova di quanto stia crescendo nel gioco con i piedi. Incolpevole sul gol dei marocchini e sempre nel vivo della partita, pur vivendola a più riprese da spettatore: al 90’ va giù velocissimo sul primo palo a disinnescare una botta clamorosa di Mwalimu. I grandi portieri si vedono anche da questi piccoli dettagli.