Se tifosi e giocatori di A pulissero stadi e spogliatoi come fanno i giapponesi

Se tifosi e giocatori di A pulissero stadi e spogliatoi come fanno i giapponesi

L'hanno rifatto un'altra volta, sugli spalti e negli spogliatoi, anche dopo la pazzesca vittoria sulla Spagna (18% complessivo di possesso palla, possesso palla medio del 32,1%: dati senza precedenti nella storia del mondiale). I tifosi e i giocatori giapponesi hanno coscienziosamente ripulito le tribune e i locker room dei mondiali, per dirla con la Fifa. La pratica risale al Mondiale '98 in Francia e, da allora, è stata sistematicamente adottata ogniqualvolta la nazionale nipponica e i suoi sostenitori hanno calcato la ribalta di una massima competizione calcistica internazionale. Non solo. Se capita di seguire anche un incontro in cui non sia di scena la loro massima rappresentativa, al fischio finale i fan entrano comunque in azione con ramazza e sacchi per la raccolta: è accaduto in occasione di Qatar-Ecuador, la gara inaugurale del torneo, di cui è stato teatro lo stadio Al Bayt. Su Youtube è diventato virale il video girato dal sorpresissimo social manager qatariota Omar Farooq che mostra gli ospiti giapponesi intenti a raccogliere rifiuti, lattine e bicchieri. "Guardate che cosa fanno! Alla fine della partita puliscono tutto, anche quello che non hanno lasciato loro", esclama Omar. Domanda: perché lo fate? Risposta disarmante: "Un giapponese non lascia mai dietro di sé l'immondizia. Noi rispettiamo il luogo che ci ospita". In calce al memorabile successo della squadra di Hajie Moriyasu sui tedeschi, la Fifa si è ufficialmente complimentata per avere trovato lo spogliatoio giapponese con gli armadietti in ordine, le panche e il pavimento perfettamente puliti, gli asciugamani ripiegati con cura, bottiglie e bottigliette allineate sui tavoli: "Dopo una vittoria storica contro la Germania in Coppa del Mondo, i tifosi giapponesi hanno raccolto i rifiuti nello stadio, mentre i loro giocatori hanno lasciato impeccabile lo spogliatoio del Khalifa International Stadium. Domo Arigato" (grazie in giapponese).

Poiché contano più gli esempi che le parole, l'onda di civiltà nipponica da stadio ha fatto scuola: le cronache dal Qatar riferiscono sia stata seguita anche dai tifosi della Costa Rica. e del Ghana. A proposito dei  per i quali i giapponesi amino così tanto la pulizia, ha scritto su travekltherapist.it Marzia Parmigiani, psicologa clinica, social media manager, significativamente 'Japan lover': "Non si tratta solo di motivazioni igienico-sanitarie. La storia del Giappone illustra quanto la pulizia corrisponda alla purezza e assuma una più ampia valenza da un punto di vista spirituale. Ecco perché per i nipponici, mantenere pulito non solo il Giappone, ma anche i luoghi del mondo di cui sono ospiti, è un vero e proprio motivo di orgoglio". In preda a sincero sentimento di ammirazione asiatica, un po' per celia un po' per non morir ho provato a chiedere su Facebook se in Serie A sia immaginabile uno scenario giapponese. Sconsolata la prima risposta di un utente: "In Italia? Sarebbe già tanto se non spaccassero una porta degli spogliatoi dopo una sconfitta". Amen. Anche per questo, oggi più di ieri, dieci e lode ai tifosi dei Samurai Blu. Banzai.

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