Pagina 2 | Juve Next Gen, tra crisi e rischio congelamento: cosa succede se retrocede

TORINO - Tra i tifosi e gli addetti ai lavori l’interrogativo gira: chissà a che punto sarebbero Juventus Next Gen e Primavera ad allenatori invertiti. Perché è inevitabile pensare a quanto sia abile Massimo Brambilla a lavorare con i giovani e i giovanissimi ed è impossibile non pensare a quanto servirebbero il carisma e l’esperienza di Paolo Montero in un torneo duro e imprevedibile come la Serie C. Esaurite le riflessioni retoriche, è necessario calarsi nella realtà che vede la Next Gen, almeno in campionato, annaspare come mai era successo prima: tre vittorie, due pareggi e sette sconfitte, l’ultima domenica contro una Carrarese apparsa superiore e in pieno controllo, pur non essendo proprio una corazzata del girone B.

Next Gen per valorizzare i gioielli in vetrina

Dire che la Juventus Next Gen sia in crisi di risultati è una realtà non smentibile, per quanto triste: undici punti, penultimo posto in classifica, in solitaria, davanti solo alla Fermana ferma a quota sette. Sì, la zona salvezza non è così lontana, però le perplessità stavolta sono anche tecniche: ogni anno la squadra si deve reinventare, in un continuo via vai anche durante la stagione, nella quotidianità della settimana. Del resto l’obiettivo primario della seconda squadra non è raggiungere un preciso obiettivo di classifica, ma valorizzare i gioiellini in vetrina e prepararli per il salto in prima squadra. È successo tante volte in questi anni, ma senza andare tanto lontano si può prendere come esempio la passata stagione, quando c’erano i vari Iling Jr, Barbieri (ora al Pisa in Serie B), Soulé e Barrenechea (in prestito al Frosinone ma già inseriti stabilmente nel gruppo di Allegri). Quest’anno la continuità di risultati non è ancora stata trovata e chi potrebbe fare la differenza - come il turco-tedesco Yildiz - ogni tanto scende in Serie C, ma è stato ormai nei ranghi della prima squadra in via ufficiale.

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Next Gen, l'importanza di Yildiz

Con la Carrarese, per dire, la mossa di calare l’asso non è stata sufficiente per superare l’ostacolo, ma nei tre match precedenti sì, perché la differenza si vede: non per caso, nelle uniche vittorie della Next in campionato era presente Yildiz, in qualità di match winner o anche soltanto nelle vesti di ispiratore. In più l’approdo dell’Atalanta Under 23 nel campionato professionistico ha costretto la Juve a essere sfrattata dal girone A, ritrovandosi nel B: al netto delle valutazioni sul livello medio delle avversarie, la difficoltà oggettiva sta nelle lunghe e logisticamente scomode trasferte (in C ci si sposta in pullman di prassi, anche se ci si chiama Juve).

Obiettivo Coppa Italia

In questa situazione traballante di classifica serve una scossa. La Coppa Italia, per esempio, manifestazione che storicamente ha dato soddisfazioni alla Next Gen. Ma il problema è anche il regolamento: la seconda squadra non può formalmente scendere tra i Dilettanti, per cui la retrocessione significherebbe sperare in un ripescaggio. «In caso di retrocessione della seconda squadra in D, la stessa non potrà iscriversi al campionato dilettantistico e potrà chiedere di essere ammessa in C soltanto in caso di vacanza di organico nel medesimo campionato, secondo le procedure che verranno all’uopo fissate», scrive la Figc: ipotesi, quella della caduta in D, alla quale dalle parti di Vinovo non vogliono nemmeno pensare.

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Next Gen, l'importanza di Yildiz

Con la Carrarese, per dire, la mossa di calare l’asso non è stata sufficiente per superare l’ostacolo, ma nei tre match precedenti sì, perché la differenza si vede: non per caso, nelle uniche vittorie della Next in campionato era presente Yildiz, in qualità di match winner o anche soltanto nelle vesti di ispiratore. In più l’approdo dell’Atalanta Under 23 nel campionato professionistico ha costretto la Juve a essere sfrattata dal girone A, ritrovandosi nel B: al netto delle valutazioni sul livello medio delle avversarie, la difficoltà oggettiva sta nelle lunghe e logisticamente scomode trasferte (in C ci si sposta in pullman di prassi, anche se ci si chiama Juve).

Obiettivo Coppa Italia

In questa situazione traballante di classifica serve una scossa. La Coppa Italia, per esempio, manifestazione che storicamente ha dato soddisfazioni alla Next Gen. Ma il problema è anche il regolamento: la seconda squadra non può formalmente scendere tra i Dilettanti, per cui la retrocessione significherebbe sperare in un ripescaggio. «In caso di retrocessione della seconda squadra in D, la stessa non potrà iscriversi al campionato dilettantistico e potrà chiedere di essere ammessa in C soltanto in caso di vacanza di organico nel medesimo campionato, secondo le procedure che verranno all’uopo fissate», scrive la Figc: ipotesi, quella della caduta in D, alla quale dalle parti di Vinovo non vogliono nemmeno pensare.

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