Atalanta, Inter, Milan... "C'è continuo interesse"
Il dirigente bianconero si è poi espresso sul progetto in espansione delle seconde squadre con gli investimenti anche da parte di Atalanta, Milan ed Inter: “Sono contento che ormai da quando si è inserita l'Atalanta, tutti gli anni si sta inserendo un nuovo club e so anche che c'è continuo interesse in altri club per questa possibilità. Io lo dico da almeno due anni e spero che prima o poi venga fatto, soprattutto quest'anno che il Milan avrà l'opportunità anche di fare il campionato di Serie D. Nella mia idea, la Federazione dovrebbe cambiare il regolamento di ingresso per mettere la possibilità ai club di Serie A o anche di Serie B di iscrivere la propria seconda squadra anche in Serie D, dove ci può essere maggiore facilità di entrare, e non solo il ripescaggio di ogni anno in Serie C. Questo darebbe a tante società che vogliono investire nei giovani la possibilità di partire con il progetto, di capire pro e contro, di settarsi. Anche noi ci abbiamo messo del tempo. Questo cambiamento darebbe la possibilità al sistema di integrare immediatamente un numero maggiore di seconde squadre, che permetterebbe poi anche alle nazionali di trarne beneficio. E in questo modo si darebbe anche più visibilità alla Serie D, che è una categoria dove ci sono dei talenti e la Juventus lo dimostra, perché Cambiaso e Gatti, per esempio, sono calciatori che sono cresciuti anche in Serie D. Nella mia esperienza, quando ero direttore sportivo del Pisa, acquistammo Lucca che aveva giocato in Serie D nel Palermo. Oggi nella costruzione della rosa della Nazionale ci sono diversi giocatori che sono passati dalla Serie D. Secondo me l'inserimento delle seconde squadre sarebbe un vantaggio per tutti. Succede già in Spagna: il Barcellona è retrocesso per la prima volta dopo tanti anni dalla terza alla quarta serie, eppure non se ne è fatto un dramma perché sai che fa parte di un sistema”.
Quindi sull'inizio di stagione della Next Gen che ha superato il turno di Coppa Italia e ottenuto 4 punti in 2 partite: “Siamo contenti di aver continuato con mister Brambilla. Per lui è la quarta stagione con noi, o la terza e mezzo visto che lo scorso anno è rientrato a novembre. Ovviamente è un allenatore che si è perfettamente integrato con l'esigenza della società e lo spirito della Next Gen, conosce i ragazzi, è bravissimo nel percorso di crescita venendo anche da una scuola come quella dell'Atalanta che nel settore giovanile ha prodotto tantissimi talenti. La difficoltà principale della Next Gen, come per tutte le seconde squadre, è che ogni anno c'è un rinnovamento di circa il 50% della rosa. Anche quest'anno abbiamo fatto cinque nuovi acquisti, sette calciatori sono saliti dalla Primavera, quindi significa che circa il 50% della rosa è nuovo e non è facile ripartire, soprattutto per una seconda squadra che si deve creare un'identità. Oggi la difficoltà delle seconde squadre è creare l'identità, purtroppo non riusciamo ancora ad attirare i tifosi allo stadio ed è una cosa che io tutti gli anni spero di migliorare. L'anno scorso con Biella l'abbiamo fatto, perché complice anche il fatto di essere inseriti nel girone C, siamo riusciti per diverse partite a portare più di mille persone allo stadio. Il tifoso deve capire che andare a vedere le seconde squadre, in questo caso la Next Gen, ti permette di vedere da vicino e conoscere anche personalmente giocatori che poi dopo qualche settimana potrebbero andare in prima squadra e diventare così difficilmente raggiungibili. Per fare un esempio, lo stadio Moccagatta di Alessandria ti permette a fine partita di aspettare il calciatore, di farci la foto, di salutarlo. Ormai abbiamo dimostrato che tutti gli anni nella Next Gen ci sono dei calciatori che poi nella stagione successiva, o nelle due stagioni successive, arriveranno in prima squadra”.
Next Gen, Chiellini racconta il progetto
Una battuta sul prossimo a esordire in prima squadra: “Dovete scoprirlo voi, venite allo stadio! Oppure seguite la Serie C su Sky!”. Chiellini si è soffermato sulla della Juventus alla Premier League International Cup: “È una competizione organizzata dalla Premier League per le squadre Under 20 e Under 21: in Inghilterra c'è un sistema di seconde squadre un po' diverso rispetto agli altri Paesi europei. C'è una categoria di Under 21 obbligatoria per tutti i club di Premier League, che hanno il loro campionato. In più c’è una coppa, in cui giocano contro gli altri club di League One e League Two. La Premier League per lo sviluppo del calciatore organizza questo torneo con 32 squadre partecipanti, 16 inglesi e 16 europee, con quattro gironi. Ogni società europea partecipante deve fare da qui a gennaio quattro partite in trasferta contro società inglesi. Noi giocheremo la prossima settimana a Leicester, poi contro il West Bromwich a ottobre e a novembre faremo due partite a Londra, contro Crystal Palace e Fulham. Credo sia una competizione che ci permetterà di dare visibilità maggiore anche a quei calciatori che giocando nella Next Gen hanno solo una visibilità italiana, perché ovviamente quelli della Primavera, con la Youth League, hanno possibilità di giocare partite all'estero. Purtroppo oggi non esiste un torneo internazionale per le seconde squadre e la Premier League International Cup colma questo vuoto. È un torneo a cui da anni penso e spero di partecipare, quest'anno anche grazie al lavoro di Massimiliano Scaglia, Head of Under 20, siamo riusciti a farlo e lo affronteremo con un mix di giocatori, anche per un discorso regolamentare, tra la Primavera e la Next Gen. E anche con uno staff misto perché, come dico sempre, la Juventus è unica. Oggi ci sono dei giocatori, degli allenatori o delle persone dello staff che lavorano in Under 17, in Primavera, o in Under 23, ma lavorano tutti per la Juventus, e magari molti di questi saranno cresciuti e arriveranno in una prima squadra, non soltanto i calciatori. Noi negli anni abbiamo formato tanti dirigenti, penso a Giovanni Manna che l'anno scorso con il Napoli ha vinto lo scudetto ed era un direttore della Next Gen fino a tre anni fa; a Marco Ottolini, oggi al Genoa; a Matteo Tognozzi; a Fusco che ora è al Cesena; a Federico Cherubini che questo progetto l'ha fatto partire e ora è a Parma. E a molti altri. Lo stesso anche in altri ruoli: il nostro preparatore dei portieri dello scorso anno, Daniele Borri, ora è al Milan, il nostro preparatore atletico è andato al Parma. Oggi la Next Gen è una scuola non solo per i calciatori, ma per tutti gli addetti ai lavori”.
Chiellini su Yildiz e Huijsen
Il dirigente bianconero ha parlato di Kenan Yildiz e Dean Huijsen, cresciuti in Next Gen ed oggi protagonisti con Juventus e Real Madrid: “I ragazzi rimangono sempre legati a questo ambiente, anche quando vanno in prima squadra spesso vengono qua di nuovo a vedere le partite del settore giovanile, non solo della seconda squadra ma anche della Primavera. Spesso sono ragazzi che hanno vissuto per anni nel convitto, con calciatori sia più grandi che più giovani, quindi si crea questo rapporto tra di loro. Lo scorso anno, in occasione della partita tra Juve A e Juve B, fu scattata una foto bellissima con tanti calciatori di ogni generazione, quelli del 2000, del 2002, del 2003, quelli del 2005, del 2006, tutti insieme che parlavano. Qualcuno come Yildiz o Huijsen nel frattempo è diventato una star internazionale, qualcuno gioca ancora in Next Gen, qualcun altro va a giocare in altre squadre di Serie A, B, C o all'estero, però il rapporto con i giocatori rimane sempre e anche il rapporto di affetto verso gli allenatori, verso le persone che li hanno cresciuti, le persone della segreteria, i medici e così via, rimane in eterno”. Infine una previsione sul prossimo Yildiz: “Difficile dirlo. Il prossimo Yildiz magari non ci sarà, ma ci sono tanti calciatori di livello importante che abbiamo nel settore giovanile, in Primavera e in Next Gen, che sicuramente continueranno il loro sviluppo e arriveranno in prima squadra. Questo è sicuro”.
WHATSAPP TUTTOSPORT: clicca qui e iscriviti ora al nuovo canale, resta aggiornato LIVE