Torino, una Primavera d’oro: un nuovo patrimonio da coltivare

I segreti della squadra che ha conquistato tutti con il gioco e i risultati: capolista in campionato e qualificata ai quarti di Coppa Italia
Torino, una Primavera d’oro: un nuovo patrimonio da coltivare© AC Milan via Getty Images

Basterebbero i numeri per spiegare la prima parte di stagione della Primavera del Toro. Dati che raccontano tantissimo, ma non tutto: in campionato 29 punti in 14 giornate. Vetta della classifica condivisa con la Roma e un calendario ancora favorevole nel girone d’andata: ai granata, prima di arrivare al giro di boa, rimangono le sfide contro Udinese, Bologna ed Empoli. Oltre alle fredde statistiche, però, ci sono le prestazioni. Spesso maiuscole, talvolta dominanti, a volte addirittura capaci di togliere ogni arma letale agli avversari. E non c’è solo il campionato, perché anche in Coppa Italia il Toro sta volando: si è già conquistato la qualificazione ai quarti di finale battendo il Cagliari e il prossimo step sarà la gara di mercoledì 25 gennaio contro il Genoa. I granata si sono costruiti, partita dopo partita, i presupposti per vivere un’annata storica.

Perché ogni cosa è al proprio posto, perché ogni meccanismo funziona alla perfezione. Peccato solamente per il campo: giocare al Piola di Vercelli, a 100 km di distanza dal Filadelfia, è un vero spreco di entusiasmo. Oggi inevitabile, ma tant’è. Il cammino, però, è ancora lungo: per giocarsi scudetto e Coppa Italia serve un girone di ritorno fatto di tante, tantissime conferme. Essere lassù in inverno conta poco. O meglio: conta per consolidare le proprie certezze, che vanno continuamente alimentate. Il Toro di oggi può arrivare ovunque e Scurto sa che deve fare il pompiere: l’equilibrio mentale, per una stagione di vertice, è davvero tutto.

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