Il Toro crolla a Cagliari. Prende quattro schiaffi (4-2 il risultato finale) e, calendario alla mano, torna a rischiare grosso. Il Cagliari di Zenga, invece, conquista la seconda vittoria consecutiva e guarda al futuro con un certo ottimismo e torna a intravedere la zona europea. Il Toro è sempre stato sotto e, poche volte, è riuscito ad entrare in partita. Primo tempo da dimenticare, un po’ meglio la ripresa soprattutto quando è entrato Ansaldi. La squadra di Longo è parsa stanca e ha palesato i soliti problemi, soprattutto psicologici con alcuni giocatori con la testa altrove. Inguardabile, per esempio, la partita di Ola Aina ma anche gli altri suoi compagni non solo stati all’altezza della situazione. Sardi più tecnici con alcuni giocatori che il Toro non ha: Joao Pedro e Nainggolan, per esempio. Il belga, che ha recuperato in extremis, ha fatto la differenza. Come detto prima adesso il Toro deve guardarsi dietro perché nelle prossime quattro partite affronterà le prime tre della classifica. Comincerà ospitando la Lazio, poi il derby con la Juve, il Brescia (unica partita sulla carta meno proibitiva) e infine l’Inter a San Siro. Non c’è da stare tranquilli. Per fortuna granata Genoa, Samp e Lecce stanno frenando. Ma se una di queste dovesse svegliarsi per Belotti e compagni saranno guai seri. Ma riavvolgiamo il nastro e andiamo con la cronaca. Nel primo tempo i granata hanno fatto molta fatica. Dopo una manciata di minuti incoraggianti sono calati. E nel giro di cinque minuti hanno incassato due gol. Il primo al 12’ grazie ad una prodezza di Nanded che da lunga distanza ha raccolto un rinvio debole di Izzo e ha “infilato” Sirigu. Un tiro al volo, preciso e forte. Niente ha potuto fare il portiere granata se non osservare il pallone che è finito in gol. Neanche il tempo per capire quello che sta succedendo e i granata vanno di nuovo sotto. Lykogiannis dalla sinistra, sul filo del fuorigioco (lo tiene vivo Aina dalla parte opposta del campo) serve Simeone che tutto solo appoggia in rete. Doppia mazzata, Toro stordito. La squadra di Longo cerca di reagire e reclama il rigore in un paio di occasioni. Il brasiliano Bremer viene buttato giù da Simeone in piena area ma l’arbitro lascia correre, non va neppure al Var. E subito dopo Belotti nel momento di concludere da buona posizione viene toccato da Lykogiannis: anche in questa occasione Mariani non interviene e non va neppure a rivedersi l’azione. Cosa che fa, invece, dopo aver fischiato un rigore per un intervento di spalla di Nkoulou. Il direttore di gara subito fischia il rigore, poi dopo aver rivisto l’azione al Var smonta la prima decisione. Il suo - per la cronaca - è stata una direzione a dir poco disastrosa.
Nella ripresa, dopo appena un minuto, ci pensa Nainggolan a chiudere il conto con un tiro preciso da fuori area. Nell’occasione, incredibilmente, Rincon lo accompagna senza intervenire. Il Toro prova a reagire e Longo prova a cambiare. Toglie De Silvestri e Edera e inserisce Ansaldi e Verdi, spostando Ola Aina a destra per portare Ansaldi a sinistra. mossa azzeccata visto che l’argentino mette in mezzo il pallone dell’1-3- Cross preciso che Ola Aina di testa pizzica al centro con Bremer che controlla e scaraventa in rete da pochi passi. Il Toro preme, il Cagliari perde le sue certezze. E infatti, al 20’, arriva il la prodezza di Belotti. Angolo di Verdi e tiro al volo, rabbioso, di Belotti che porta il Toro in partita. Ma è solo un’illusione. Nkoulou mette giù Pellegrini ed è rigore. Joao Pedro porta il Cagliari sul 4-2. E qui finisce la partita con il Cagliari che conquista la seconda vittoria consecutiva con Zenga in panchina e il Toro che continua a navigare nella precarietà.
