Gravina: "Sono molto preoccupato per la prossima Serie A"

Le dichiarazioni del numero uno della Figc: "La mia preoccupazione riguarda il protocollo attuale che ritengo inapplicabile da questo momento in avanti"
Gravina: "Sono molto preoccupato per la prossima Serie A"© /Agenzia Aldo Liverani S.a.s.

"Lo scudetto è sempre un titolo di merito. In un momento così complicato, non solo per lo sport italiano ma per tutto il nostro paese a causa di questo virus, arrivare a questa conclusione credo sia un risultato straordinario. Per il campionato ma soprattutto per chi ha vinto il campionato". Lo ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina ai microfoni di 'La Politica nel Pallone' su Gr Parlamento all'indomani dell'assegnazione dello scudetto alla Juventus.

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Gravina su campionato e protocollo

Sul prossimo campionato di Serie A: "La mia mente e il mio cuore sono già al di là di questo campionato. Sono molto ma molto preoccupato per la prossima stagione: le squadre dovranno cominciare tra non molto i raduni e la preparazione e siamo in grandissimo ritardo nella conoscenza delle nuove procedure da seguire. Non sappiamo questo stato d'emergenza per quanto tempo ancora sarà prorogato". Sul protocollo: "La mia preoccupazione riguarda il protocollo attuale che ritengo inapplicabile da questo momento in avanti. Credo sia impegnativo per le società e per gli stessi atleti. Questo protocollo ha dovuto tener conto dell'evoluzione dell'epidemia nel nostro Paese e bisogna continuare a tenerne conto - ha sottolineato il numero uno della Figc - ma bisogna anche essere realisti: lo abbiamo applicato in una situazione di emergenza per un brevissimo periodo di tempo, ma immaginare di continuare ad applicarlo fino alla fine della prossima stagione sportiva, con tamponi ogni 4 giorni, è impossibile. Sarebbe una violenza fisica verso i giocatori. Bisogna trovare delle altre soluzioni. Una volta accertata la negativizzazione del gruppo squadra bisogna allentare i tamponi. Al riguardo aspettiamo notizie dal Comitato tecnico scientifico per capire quale sarà il nuovo protocollo da applicare, non dimenticando che il nostro mondo è impegnato anche a livello dilettantistico. E proprio qui corre la mia mente: non sappiamo ancora come e quando poter far partire tutte le competizioni".

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