Juve nella storia per forza d'inerzia e per grazia di Ronaldo

Juve nella storia per forza d'inerzia e per grazia di Ronaldo© www.imagephotoagency.it

La Juve entra nella storia per forza d’inerzia e per grazia di Cristiano Ronaldo, Marziano ancora una volta decisivo e non per caso, sia per avere sbloccato una partita che minacciava di complicarsi terribilmente sia perché dal suo piede è partito il tiro respinto da Audero e ribadito in rete da Bernardeschi, a secco in Serie A da ventidue mesi. E pazienza se la traversa ha respinto la cannonata di destro, registrando il secondo rigore fallito dal fuoriclasse. Grazie al nono scudetto consecutivo, i Campioni d’Italia sono la prima squadra a stabilire questo primato nei primi cinque tornei europei e rendono Andrea Agnelli il presidente della Juve che ha vinto il maggior numero di trofei fra campionato e trofei nazionali (9 scudetti, 4 Coppe Italia e 4 Supercoppe). In attesa di firmare il primo titolo tricolore della carriera, capace di realizzare un’impresa magnifica per chi, trent’anni fa era partito dallo Stia in Seconda Categoria, Maurizio Sarri aveva fatto una professione d’umiltà: «Non sono i giocatori che si devono adeguare al mio gioco, ma sono io che mi devo adattare alle caratteristiche dei singoli». Può essere. Ora, però, delle due l’una: o l’allenatore si dà una mossa o la mossa se la danno i giocatori.

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