Ancelotti: "Pirlo vada avanti con le sue idee. Ibrahimovic e Ronaldo sono immortali"

Le parole del tecnico dell'Everton a Tiki Taka: "Loro non giocano e basta, segnano sempre e fare sempre gol non è così semplice. Roma? Mi sarebbe piaciuto allenare Totti"
Ancelotti: "Pirlo vada avanti con le sue idee. Ibrahimovic e Ronaldo sono immortali"

MILANO - "Pirlo? Non ha bisogno di consigli ma gliene voglio dare uno: se deve affondare che affondi con le proprie idee e non con quelle degli altri". Sono le parole di Carlo Ancelotti durante il suo intervento nel programma "Tiki Taka-La Repubblica del pallone", il talk show sportivo condotto da Piero Chiambretti in onda in seconda serata su Italia 1. Per Andrea Pirlo l'inizio di  stagione non è stato facile e le critiche sono già tante anche se il tecnico bianconero ha dovuto fare i conti con diverse assenze e soltanto da poco ha ritrovato Cristiano Ronaldo, giocatore che anche Ancelotti ha allenato ai tempi del Real: "Non è mai successo che gli dicessi di non giocare perché è un giocatore più bravo degli altri. Non bisogna essere degli scienziati per capirlo". Il tecnico dell'Everton ha parlato anche di Ibrahimovic, facendo un paragone con il fuoriclasse della Juventus: "Quando è andato a giocare in America ho pensato che fosse ai saluti finali. E invece faceva gol in tutte le partite. Ora è tornato in Italia, pensavo fosse la fine e invece anche qui fa gol ogni domenica. È immortale, come Cristiano Ronaldo. Continuare a giocare è facile, ma loro non giocano e basta, segnano sempre e fare sempre gol non è così semplice."

"Esoneri? Fa parte del nostro lavoro"

Ancelotti ha commentato anche la prima panchina saltata in Serie A, con la Fiorentina che ha esonerato Beppe Iachini. "L'esonero fa parte del nostro mestiere. Quando le cose non funzionano bene tra un allenatore e una società è giusto chiudere. Se le cose funzionano bene si riescono a gestire le situazioni più difficili ma non deve essere un matrimonio forzato. L'esonero non si capisce, l'allenatore è sempre l'ultimo a saperlo. Ci sono delle sensazioni ma fino a che non c'è la notizia ufficiale non lo sai". "Nel 2007 al Milan ogni volta si diceva sempre che dovesse essere la mia ultima partita - prosegue - e poi abbiamo vinto la Champions. Un allenatore perde solo tempo a pensare al suo esonero: deve pensare solo a fare il suo lavoro". Parole anche sulla fine del rapporto con il Napoli. "E' stato un bell'ambiente, una famiglia, in una città bellissima con tante contraddizioni. Non avevo mai vissuto al sud ed era un'esperienza che valeva la pena fare". Sul suo sostituto, Gattuso, che per Ancelotti sta facendo un ottimo lavoro. "Gattuso ha carattere, si è fatto le sue esperienze e mi aspettavo potesse fare un ottimo lavoro. Rino ha le capacità per farlo". 

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"Milan? Manca ancora qualcosa"

Ancelotti ha parlato anche del Milan che sta iniziando a sognare in grande: "Hanno fatto dei passi da gigante ultimamente. Ai rossoneri manca ancora qualcosa per essere al livello di Juventus ed Inter, ma non bisogna dimenticare che questa è una stagione strana per tutti i campionati in Europa, dove vedo risultati abbastanza sorprendenti.Ci sono in testa squadre che nessuno avrebbe mai detto all'inizio della stagione. Scudetto? Tutto puo' succedere".

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"Ritorno in Italia? Sono vecchiotto..."

Spesso il suo nome è stato accostato alla panchina della Roma, soprattutto qualche anno fa quando in giallorosso c'era Francesco Totti: "Mi sarebbe piaciuto moltissimo allenarlo però forse chiedevo troppo". Infine, su un suo ritorno in Italia dice semplicemente: "Comincio a diventare vecchiotto...".

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