Atalanta-Torino 3-3: Bonazzoli gela Gasperini, rimonta pazzesca di Nicola

Sotto di tre gol dopo 21', i granata rimontano con Belotti, Bremer e il giovane attaccante
Atalanta-Torino 3-3: Bonazzoli gela Gasperini, rimonta pazzesca di Nicola© LAPRESSE

BERGAMO - Tre o quattro partite in una, agli antipodi, tra ribaltoni a dir poco incredibili: Atalanta-Torino, da 3 a 0 a 3 a 3 (a segno Ilicic, Gosens, Muriel, poi Belotti, Bremer e Bonazzoli a 6 minuti dal 90’). Con Gasperini che giustamente urla ai suoi per il calo di attenzione, le marcature saltate e le occasioni sprecate (un grave passo indietro nella corsa Champions), e con Nicola che arpiona straordinariamente la terza rimonta di fila (di sicuro la più clamorosa, dopo quelle contro Benevento e Fiorentina). Il tecnico granata era riuscito in un miracolo già nella seconda parte del primo tempo: trasmettere vitalità dalla panchina, tra urla continue, a una squadra che sul prato era nei fatti morta e sepolta dopo neanche mezz’ora. E’ un Toro da salvezza, questo. Ed è una Dea stancarella, quella, tra colpevoli rimpianti anche mentali: tanto più con alle porte la semifinale di ritorno in Coppa Italia contro il Napoli, mercoledì. La cronaca in sintesi, ora.

DISASTRO SIRIGU - Dal 14’ al 21’ il Toro si sfalda, crolla. Un castello di sabbia, dopo quasi un quarto d’ora di sostanziale equilibrio, pur con un’Atalanta decisamente più padrona del campo. Tre gol regalati. Il primo a Ilic, con Bremer che prima sbaglia follemente un rinvio per precipitazione e imprecisione, e poi sul lancio immediato di De Roon perde Ilicic: tiro sporco, Sirigu poco reattivo e 1 a 0 convalidato dal Var, dopo che Fourneau (mal consigliato dall’assistente Passeri) aveva fischiato fuorigioco. Al 19’ granata di nuovi tagliati come burro: Malinovskyi per Muriel, servizio per Gosens sul fondo dell’area, tirocross e deviazione nella propria porta del portiere (un’autorete, in realtà, al di là dell’attribuzione del gol al nerazzurro). Quindi il 3 a 0 al 21’, con Ilicic che libera Muriel, tiretto centrale, invereconda respinta di Sirigu e pallonettino in rete del colombiano. La partita pare finita qui, e anzi in un paio di circostanze il Toro rischia ancora di naufragare.

I MERITI DI NICOLA - Solo nel finale di tempo, dopo che Nicola continuava a urlare di non mollare e crederci ancora, il Torino riapriva incredibilmente la partita, davanti a un’Atalanta che colpevolmente si era intanto messa a corricchiare, ad allenarsi. Un salvataggio sulla linea di Gosens su un tiro di Murru al 38’ (un gol comunque mangiato), dopo un bel gesto di sportività di Belotti (che aveva fatto togliere un’ammonizione ingiusta a Romero), quindi il 3 a 1 del Gallo al 42’: Mandragora (buon esordio in regia) per Belotti, trattenuto in area da Palomino, rigore del Gallo, respinta in tuffo di Gollini e ribattuta in rete del capitano granata. Quindi, al 46’, da miracolati, il 3 a 2 dei granata: di Bremer (cross di Izzo, botta sulla traversa di Mandragora e tocco in rete del brasiliano).

TRAVERSA DI SINGO - Ripresa. Partita vera, viva, a tratti anche fallosa, con Gasperini che si arrabbia di continuo (giustamente e comprensibilmente) per disattenzioni e sprechi vari dalle parti di Sirigu: altro che una passeggiata in vista della semifinale di ritorno della Coppa Italia contro il Napoli, dopo il 3 a 0... Il risultato in bilico sorregge il Toro nonostante la qualità naturalmente superiore dei bergamaschi e la loro proprietà di palleggio, mentre i primi cambi rivoluzionano solo parzialmente l’intelaiatura tattica delle due squadre. Occasioni (fallite) per Zaza e Zapata, gran lotta a centrocampo, quindi la prima vera palla gol per il Toro: tiro dal limite di esterno di Singo a scheggiare la traversa (25’).

PALO DI MIRANCHUK - Nicola aumenta la portata offensiva (dentro Verdi per Singo: passaggio al 3-4-1-2), ma è l’Atalanta a sfiorare subito il gol (palo di Miranchuk: botta in diagonale). Nicola le prova tutte (Bonazzoli e Gojak), i granata tentano con merito un pressing finale, i nerazzurri si dedicano troppo al contenimento e al contropiede e al 39’ arriva il clamoroso 3 a 3: punizione cross di Verdi, testa di Bonazzoli in anticipo e palla nell’angolino. E’ un Toro... incredibile: proteso pure alla ricerca del 4 a 3, mentre Gasperini è sempre più furente in panchina. Quindi il triplice fischio: per i granata, un semaforo rosso a due passi persino da un possibile, pazzesco trionfo. Nel cuore, però, un bel verde speranza.

ATALANTA-TORINO, TABELLINO E STATISTICHE

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