Verona-Juve: Danilo non è rigore, regolamento chiaro. Il resto è malafede

Il tocco fortuito del difensore della Juventus arriva in caduta e immediatamente dopo un rimpallo in area ravvicinato: casistica ben chiara e messa in pratica già in altre situazioni, anche contro i bianconeri
Verona-Juve: Danilo non è rigore, regolamento chiaro. Il resto è malafede

Il grande peccato di Di Bello ieri sera? Aver applicato chiaramente l'attuale regolamento del gioco del calcio, che in questo caso significava prendere due decisioni che non fossero contro la Juve. Il direttore di gara di Verona-Juventus, senza esitazioni, ha continuato a far giocare dopo il tocco di mano di Danilo - nonostante la furia dei giocatori del Verona nel buttare palla in tribuna reclamando l'OFR - e ha avuto la lucidità di tornare indietro sulla decisione di concedere un rigore ai padroni di casa accorgendosi, grazie al VAR Guida, che era Verdi a calciare Bonucci e non viceversa. Il fischietto di Brindisi ha dimostrato di avere personalità ed è stato ben coadiuvato dai suoi colleghi davanti ai monitor, portando a casa una direzione di gara senza errori sugli episodi chiave.

Danilo, i fermo immagine non corretti e il regolamento chiaro

Un inciso a parte merita il caso Danilo: una volta valutata non punibile la situazione in area bianconera sul tocco del brasiliano è partita la vivisezione social dei fotogrammi televisivi per avvalorare consuete tesi complottistiche di arbitraggi pro juve. A supporto di queste ipotesi vengono utilizzati fermo immagine che non danno assolutamente la comprensione della dinamica dell'azione e distorcono una realtà invece molto chiara in termini giuridici, con una casistica ben definita e già più volte applicata, anche contro la Juve. Non c'è margine di discussione o interpretazione, a meno di non scardinare tutto con la malafede.

il regolamento del gioco del calcio parla chiaro, come il diritto. "Se il pallone rimbalza su mani/braccia provenendo dal corpo del calciatore stesso, o da un altro calciatore (dell'una e dell'altra squadra) che è vicino, spesso risulta impossibile evitare il contatto con il pallone", è la spiegazione che si trova sotto la regola 12 che disciplina falli e scorrettezze. Spiegazione datata 2019, come ricorda anche l'ex arbitro e commentatore DAZN Marelli sui social, e che nel nuovo testo della regola datato 2021 viene confermato: "Si considera che un calciatore stia aumentando lo spazio occupato dal proprio corpo in modo innaturale quando la posizione delle sue mani/braccia non è conseguenza del movimento del corpo per quella specifica situazione o non è giustificabile da tale movimento". Insomma, le regole sono chiare e carta canta: poi per lo spettacolo si va da altre parti.

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