Juve, Danilo dopo Milik: sì, c’è qualcosa che non Var

Con l’annullamento clamoroso del gol del brasiliano all’Inter, continua il rapporto sfortunato con gli assistenti video. Valutati con metro opposto il tocco di mano del bianconero e la trattenuta di De Vrij che lo causa

TORINO - Un piccolo passo avanti, rispetto all’errore grave di Banti che aveva portato all’annullamento del gol del 3-2 di Milik al 95’ di Juventus-Salernitana, ma la squadra bianconera continua a non avere fortuna con il var. Che stavolta, nella persona di Di Paolo, al 20’ della ripresa di Juventus-Inter ha annullato il gol del 2-0 di Danilo. Un piccolo passo avanti, si diceva, perché in questo caso più che di un errore concettuale (poi vedremo perché) si è trattato di una gestione sbagliata o almeno discutibile di un episodio inedito e anomalo.

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Di Paolo avrebbe dovuto chiamare Doveri al monitor

Anomalia generata dalla contemporaneità di due episodi, ciascuno contemplato nel regolamento (e anche nelle linee guida che gli arbitri seguono), dove però non c’è traccia del caso suddetto, in cui i due episodi sono contemporanei e legati da un rapporto causa-effetto. D’altra parte è impensabile che un regolamento preveda tutto ciò che può accadere tra 22 persone che si contendono un pallone usando piedi e testa. Sarebbe il caso, in certe situazioni, di affidarsi al giudizio dell’arbitro: aiutato dalla tecnologia, ma non sostituito. Passando dal generale al particolare, Di Paolo anziché dire a Doveri di annullare il gol di Danilo per tocco di mano, avrebbe dovuto chiamarlo al monitor. Perché il regolamento parla chiaro: un gol segnato con un tocco di mano, anche accidentale, è da annullare. Il regolamento, però, dice anche che “un calcio di punizione diretto (dunque di rigore se in area, ndr), è parimenti assegnato se un calciatore (...) trattiene un avversario”. Ovvero ciò che De Vrij stava facendo a Danilo proprio per il braccio destro, quello che ha causato l’annullamento del gol e che il brasiliano non poteva dunque controllare. Ora, fischiare un rigore per una trattenuta del genere sarebbe contrario allo spirito del gioco e infatti gli arbitri hanno indicazione di lasciar correre episodi simili. Però quella trattenuta, che da regolamento è un fallo, è decisiva nel portare al tocco di mano di Danilo e all’annullamento del gol: non si può valutare l’una interpretando il regolamento per salvaguardare lo spirito del gioco e l’altro schiacciando quello stesso spirito del gioco con l’assoluta rigidità del regolamento. O, perlomeno, avrebbe dovuto valutarlo l’arbitro rivedendo le immagini: non essendo il caso previsto, avrebbe potuto decidere, che, essendo causato irregolarmente da De Vrij, il tocco di mano di Danilo non andava sanzionato; oppure che, essendo decisiva nell’evitare un gol, la trattenuta di De Vrij andasse punita col rigore; oppure anche prendere la stessa decisione di Di Paolo e annullare. Ma avrebbe dovuto vedere, valutare e decidere.

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Juve-Salernitana: Banti non avrebbe dovuto decidere

Cosa - decidere - che invece non avrebbe dovuto fare Banti in Juventus-Salernitana, per tornare al picco dello sfortunato rapporto con il var della squadra bianconera (che contempla anche il 2-0 di Locatelli annullato con la Roma per un precedente tocco di mano di Vlahovic a metà campo, giudicato volontario in modo forse severo, visto che il serbo stava usando il braccio per contrastare un difensore, ma giustificato dal movimento verso il pallone al momento del tocco). Banti non avrebbe dovuto decidere perché, come spiegato per giustificare l’errore dall’Aia stessa, non aveva potuto vedere, non avendo a disposizione l’inquadratura in cui si vedeva Candreva tenere in gioco tutti gli juventini. Non potendo vedere tutti i difendenti della Salernitana, né l’intero campo da una linea laterale all’altra all’altezza dell’azione, però, non poteva valutare il fuorigioco, né un eventuale errore al riguardo di arbitro e segnalinee: e di conseguenza non doveva intervenire richiamando Marcenaro (che poi valutò attiva la posizione passiva di Bonucci e ignorò una trattenuta su di lui, quella sì da rigore, di Daniliuc: ma questi sono errori di valutazione e fanno parte del gioco). Severità, errore grave, caso imprevisto: alla Juventus non resta che sperare di aver completato la casistica e che il rapporto col var si normalizzi.

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TORINO - Un piccolo passo avanti, rispetto all’errore grave di Banti che aveva portato all’annullamento del gol del 3-2 di Milik al 95’ di Juventus-Salernitana, ma la squadra bianconera continua a non avere fortuna con il var. Che stavolta, nella persona di Di Paolo, al 20’ della ripresa di Juventus-Inter ha annullato il gol del 2-0 di Danilo. Un piccolo passo avanti, si diceva, perché in questo caso più che di un errore concettuale (poi vedremo perché) si è trattato di una gestione sbagliata o almeno discutibile di un episodio inedito e anomalo.

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