Pogba, uno sproposito 4 anni di squalifica: l'Antidoping si ricordi di Palomino

Lo juventino si è sempre proclamato innocente, per questo non ha chiesto il patteggiamento e così la Procura ha chiesto il massimo della pena. Ma c'è il precedente dell'atalantino
Pogba, uno sproposito 4 anni di squalifica: l'Antidoping si ricordi di Palomino© AFP

Paul Pogba si è sempre proclamato innocente dall'accusa di doping e, per questo, non ha chiesto il patteggiamento. Così, la Procura ha chiesto per lui 4 anni di squalifica, il massimo della pena che, se venisse comminato, sarebbe una punizione spropositata, un autentico ergastolo sportivo per il trentenne calciatore della Juve. Sin dall'inizio della vicenda che lo vede coinvolto, il centrocampista e i suoi legali hanno sostenuto la tesi dell'assunzione  involontaria di un integratore contaminato dal Dhea, il deidropiandrosterone, alias "ormone della giovinezza", ormone steroideo maggiormente presente nel corpo umano, contaminatore classico di prodotti contro l'invecchiamento e per il miglioramento della forza muscolare. Se Pogba avesse patteggiato, sarebbe stato punito con due anni di squalifica, ma il giocatore è fermamente intenzionato a far valere le proprie ragioni in sede di Tribunale Nazionale Antidoping, davanti al quale andrà a processo. Ancora non si sa quando, alla faccia della celerità di un procedimento che al bianconero è già costato uno stop in corso da tre mesi.

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Il caso Palomino

L'abbiamo scritto all'epoca e lo ribadiamo ora: come non pensare ai 14 mesi d'inferno vissuti da José Luis Palomino, difensore dell'Atalanta, trovato positivo al Clostebol Metabolita, il 5 luglio 2022; sospeso per 4 mesi; assolto il 7 novembre 2022 dal Tribunale Nazionae Antidoping. Nel frattempo, però, il nerazzurro ha perso l'occasione di diventare campione del mondo con la sua Argentina perché Scaloni avrebbe voluto convocarlo. Palomino è stato assolto definitivamente, il 19 settembre 2023 dal Tas di Losanna, cui aveva fatto ricorso la Nado Italia, braccio tricolore della Wada. Naturalmente, nessuno gli ha chiesto almeno scusa, nonostante, sin da subito Palomino avesse protestato la sua innocenza. Per non dire degli insulti e degli improperi che i conigli da tastiera hanno propalato sul web contro l'atalantino. Copione ripetutosi in urticante maniera ai danni di Pogba, risultato positivo il 20 agosto scorso, a Udine, dove non aveva giocato nemmeno un minuto. Successivamente, di minuti ne ha assommati 52, prima di essere sospeso. Davanti al Tribunale Antidoping, Il francese è chiamato a dimostrare in modo "accurato e veritiero" l'assoluta assenza di dolo nell'assunzione del farmaco che gli sarebbe stato consigliato da un medico di Miami. Rinunciando a patteggiare, Pogba ha dimostrato di voler andare sino in fondo per vincere la partita più delicata della carriera. Merita rispetto.

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