Maignan, Daspo a vita a un autore degli insulti razzisti in Udinese-Milan

Individuato dalle autorità, l'uomo è stato bandito per sempre dalla Dacia Arena: il comunicato del club friulano

Identificato grazie a un video pubblicato sui social dalla Digos e dalla polizia scientifica della questura di Udine, il tifoso responsabile delle offese razziste rivolte a Mike Maignan nel corso del match di sabato 20 gennaio tra Milan e Udinese - vinto per 3 a 1 dai rossonesi - non potrà più accedere allo Stadio Friuli. È quanto si apprende dal comunicato ufficiale del club friulano, che fa seguito al provvedimento già emanato dalla questura.

La decisione della questura

L'uomo, 46 anni e residente in provincia di Udine, era già noto alle forze dell'ordine, ed è accusato di aver intonato cori discriminatori ("negro di m****") contro l'estremo difensore del Milan per almeno 12 volte nel corso dell'evento. Per lui, il questore di Alfredo D'Agostino ha stabilito nel termine di 5 anni la durata del divieto di accedere al Bluenergy Stadium.

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Il comunicato dell'Udinese

"Udinese Calcio comunica, a valle dell’individuazione del primo responsabile dei deplorevoli insulti razzisti a Maignan, che il soggetto in questione sarà, a tempo indeterminato, bandito dal nostro stadio con effetto immediato. La società conferma il suo impegno contro il razzismo e ritiene fondamentale l’applicazione di misure forti per mandare un concreto messaggio contro le discriminazioni, non solo nel calcio, ma nella società.

Il Club tempestivamente, già da sabato sera, ha lavorato in stretta collaborazione con le Autorità mettendo a disposizione tutte le sue telecamere e la strumentazione d’avanguardia di cui è dotato il Bluenergy Stadium al fine di dare un riscontro rapido alle indagini ancora in corso. L’Udinese ringrazia la Questura di Udine per la collaborazione e conferma la sua fermezza nel colpire i responsabili degli insulti che infangano l’etica sportiva del club, della Regione, della città di Udine e di una tifoseria che, da sempre, sono un modello di integrazione e rispetto", scrive l'Udinese sul proprio sito ufficiale.

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Le parole di Abodi

"Il fatto che dopo qualche ora sia stato già individuato il soggetto che ha lanciato queste frasi razziste è un segnale: nulla deve restare impunito e nulla resta impunito. Le forze dell'ordine e gli inquirenti fanno la loro parte. Sono convinto che anche i club utilizzeranno sempre di più l'elemento del non gradimento di quei soggetti che non considero parte della famiglia dei tifosi, che occupano ancora spazi che vanno ulteriormente limitati. Nello stadio deve esserci solo rispetto, civiltà e passione". Così il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, in occasione della fiaccolata per la legalità a Corviale, parla dell'episodio di razzismo che ha visto coinvolto Mike Maignan, portiere del Milan.

Su Maignan e il razzismo

"Infantino invoca il 3-0 a tavolino? Mai pensato che fosse giusta una soluzione che colpisce indifferentemente tutti, ma credo nella responsabilità individuale. Ha ragione anche Maignan, però, a dire che chi non si ribella rischia di diventare complice. Ci sarà una campagna di responsabilizzazione perché questo sia patrimonio diffuso, ma la responsabilità sia una definizione puntuale", ha concluso il ministro per lo Sport e i Giovani.

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Identificato grazie a un video pubblicato sui social dalla Digos e dalla polizia scientifica della questura di Udine, il tifoso responsabile delle offese razziste rivolte a Mike Maignan nel corso del match di sabato 20 gennaio tra Milan e Udinese - vinto per 3 a 1 dai rossonesi - non potrà più accedere allo Stadio Friuli. È quanto si apprende dal comunicato ufficiale del club friulano, che fa seguito al provvedimento già emanato dalla questura.

La decisione della questura

L'uomo, 46 anni e residente in provincia di Udine, era già noto alle forze dell'ordine, ed è accusato di aver intonato cori discriminatori ("negro di m****") contro l'estremo difensore del Milan per almeno 12 volte nel corso dell'evento. Per lui, il questore di Alfredo D'Agostino ha stabilito nel termine di 5 anni la durata del divieto di accedere al Bluenergy Stadium.

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